Vietri sul mare. Acquisto hotel Raito , assolti l’imprenditore Fedele Ragosta e Francesco Delle Cave

Vietri sul mare, Costiera amalfitana ( Salerno  ) Di seguito il comunicato stampa sul Caso Tribunale di Salerno Ragosta-DelleCave relativo alla presunta estorsione a carico del Soglia che si è concluso ieri con assoluzione:

“Sono stati assolti, per non aver commesso il fatto, l’imprenditore Fedele Ragosta e Francesco Delle Cave, che erano stati accusati di estorsione per l’acquisto dell’hotel
Raito ubicato nell’omonima frazione di Vietri sul Mare. La sentenza è stata emessa ieri sera dai giudici della seconda sezione penale (presidente Lucia Casale) del Tribunale di Salerno che non hanno accolto la richiesta di condanna formulata dal pm Francesco Rotondo (6 anni e 9 mesi ciascuno per estorsione aggravata dal metodo mafioso). Evidentemente i giudici non hanno creduto a Francesco Soglia (che, attraverso l’avvocato Carlo Di Ruocco,si era costituito parte civile) ritenendo il suo racconto inattendibile: è vero che questi non ha mai accusato direttamente Ragosta quale mandante della minaccia ricevuta (era un’ipotesi investigativa per come si era conclusa l’asta giudiziaria per la vendita dell’hotel
Raito), ma aveva riconosciuto Delle Cave come l’accompagnatore delle due persone armate (alla cui identità non si è riusciti però a risalire) che lo avevano «invitato a farsi da parte». Ciò ai fini processuali non è bastato. Inoltre, all’udienza di ieri durante le arringhe, gli avvocati della difesa hanno anche depositato una sentenza di rinvio a giudizio (proprio a carico di Soglia) per la vendita del Llyod’s Baia Hotel. Ritornando ai fatti dell’attuale processo che si è concluso con l’assoluzione dei due imputati, per la ricostruzione accusatoria l’albergatore Francesco Soglia era stato «convinto» a non partecipare alla gara per l’acquisto dell’hotel
Raito: all’epoca era ancora il proprietario del Llyod’s Baia Hotel e gestiva, con la società “Soglia service”, anche l’hotel
Raito avendo firmato un contratto di fitto con la curatela fallimentare. Ma, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, nel 2005 (periodo in cui si sarebbero dovute presentare le offerte), Soglia fu minacciato con una pistola facendogli capire che avrebbe rischiato la vita se, da affittuario dell’hotel
Raito, avesse tentato di diventarne il proprietario partecipando all’asta con cui la curatela lo avrebbe messo in vendita. Cosa che fu recepita da Soglia che decise di non partecipare alla vendita all’incanto del
Raito, ma l’improvviso dietrofront insospettì gli inquirenti che aprirono un’inchiesta sulla vendita dell’hotel
Raito, per 6 milioni di euro, a Fedele Ragosta dopo tre tentativi di vendita andati a vuoto che consentirono un ribasso della prestigiosa struttura di tre milioni di euro, rispetto ai 9 che erano stati inizialmente posti alla base dell’asta giudiziaria. E così la struttura ricettiva fu annessa all’impero milionario dell’imprenditore napoletano Fedele Ragosta, sul quale si erano accesi i riflettori della Dda anche per questa vicenda ma che si è conclusa con un’assoluzione per non aver commesso il fatto.”

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