Ucciso a Torre Annunziata per difendere la figlia, in molti con Adriana: «Ribelliamoci ai soprusi come suo papà Maurizio»

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Ucciso a Torre Annunziata per difendere la figlia, in molti con Adriana: «Ribelliamoci ai soprusi come suo papà Maurizio». È ritornata dopo cinque giorni sul luogo dell’agguato, quella via IV Novembre dove lunedì sera è finita tragicamente la vita di suo padre, spezzata da quattro criminali, arrestati nella notte tra giovedì e venerdì. Maria Adriana Cerrato, abbracciata a sua mamma Tania, ha partecipato per pochi minuti all’iniziativa organizzata da Libera Torre Annunziata in ricordo di suo padre Maurizio. Padre e figlia erano insieme quando il commando li ha aggrediti perché la giovane aveva «osato» parcheggiare la sua auto in un posto occupato da sedie che la ragazza ha spostato. Prima le hanno squarciato le gomme, poi in gruppo si sono accaniti contro il papà che era corso in suo aiuto.

Le parole dei giorni scorsi, quel piglio deciso mostrato dalle due donne anche quando hanno incontrato i giornalisti, hanno lasciato spazio al pianto appena tornate sul luogo dell’omicidio. Accolte dagli applausi delle oltre cento persone che hanno affollato la piazzetta a lato della strada dove si è consumato l’omicidio. Accompagnate da don Ciro Cozzolino, referente di Libera e promotore dell’iniziativa, sono prima tornate nel parcheggio dove gli aguzzini hanno sferrato il colpo mortale a Maurizio, poi si sono fermate sotto al palazzo dove tutto è iniziato ed hanno deposto il cero della giustizia e una pianta di ginestra, simboli di rinascita e resistenza cari all’associazione anticlan. Commozione, raccoglimento e tanto dolore hanno accompagnato la lunga veglia, dalle 17 alle 21, partecipata da un fiume di persone che hanno scritto un pensiero o lasciato un fiore.

«Di fronte a questo ennesimo atto di arroganza non possiamo stare in silenzio», è il monito del sacerdote, che ai presenti ha detto: «Dopo questo omicidio le tante piccole ingiustizie quotidiane diventano intollerabili. Questa vicenda ci dice che ci siamo assuefatti alla mancanza di libertà. I commercianti sono impediti dal racket, il cittadino in difficoltà è impedito dall’usura, adesso diventa impossibile anche parcheggiare».

Presenti all’iniziativa i vertici di tutte le forze dell’ordine, i carabinieri che hanno lavorato alle indagini, la polizia, la guardia di finanza, la capitaneria di porto e la polizia municipale. L’amministrazione comunale ha portato il vessillo del Comune listato a lutto e lo stesso sindaco Vincenzo Ascione ha posto sulla sua fascia tricolore la coccarda nera. «Noi dobbiamo prendere il coraggio della figlia e fare in modo che tutta la città si impregni di questo spirto di ribellione ai soprusi, alle prevaricazioni e alle prepotenze di tutte le persone non degne di stare nella società civile», ha esortato il primo cittadino. Anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli si è unito al momento del ricordo: «Sembra che il fondo non lo raggiungiamo mai. Qui hanno ucciso per una sedia messa abusivamente per occupare un posto. Il tema è: quanto vale la vita di una persona sul nostro territorio? Quasi nulla».

Tanti i cittadini che hanno voluto lasciare la loro testimonianza, come i giovani dei Salesiani che hanno indossato maglie rosse con il nome di alcune vittime innocenti torresi della camorra, tra cui quella di Maurizio Cerrato. «Queste magliette indicano la scia di sangue che ha colpito la nostra città» ha spiegato il rettore don Antonio Carbone, aggiungendo: «Anche noi vogliamo dire che “ci siamo” perché “non ci siamo più” a questa scia di sangue. La ginestra è l’ultima che muore quando avanza la lava. Come questo fiore anche noi, parte sana, non vogliamo mai morire. Dobbiamo far rinascere questa città». Da Napoli, il saluto di Carmela Sermino, a cui uccisero il marito Giuseppe Veropalumbo nella notte di capodanno del 2007, sempre a Torre Annunziata. «Siamo vicini alla famiglia e manifesteremo perché lo Stato si svegli. Non posso nascondere il forte disappunto per il lassismo soprattutto sul fronte prevenzione», dice. Oggi pomeriggio alle 15,30 i funerali di Cerrato nella chiesa dello Spirito Santo. A celebrare la funzione religiosa sarà l’arcivescovo metropolita di Napoli don Mimmo Battaglia, mentre l’amministrazione ha proclamato lutto cittadino.

Fonte Il Mattino

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