Sorrento . Professor Alfonso Celotto su libertà costituzionali, Covid e vaccino obbligatorio

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Sorrento ( Napoli )Il professor Alfonso Celotto, docente in diritto costituzionale, è stato intervistato da Alberto Maresca in seno all’emergenza sanitaria che potrebbe travolgere i fondaprofessor-alfonso-celotto-un-parere-brillante-in-merito-a-covid-e-diritti-fondamentamenti della nostra Carta. Accademico di sovente ospite a vari dibattiti televisivi, il prof. Celotto é originario di Castellammare di Stabia dove ha vissuto per 18 anni prima di iniziare il suo percorso capitolino. Queste le parole rilasciate all’interno del suo studio sito in Roma:

Manifestare durante l’emergenza COVID, l’art.21 è in pericolo o vittima di confusione?

“Tutti i diritti costituzionali devono essere oggetto di bilanciamento, soprattutto in nome della pandemia dove sono stati limitati valori come quello alla riunione. In questo momento ovviamente ci sono presupposti, ossia il diritto alla salute, precedenti a ogni precetto costituzionale. Ciò non rimuove la legittimità del diritto alla manifestazione, un istituto tutelabile fin quando però esso non rientri nell’ambito della violenza.”

Il perdurare delle restrizioni ha portato molti a un dibattito sull’utilizzo anticostituzionale delle limitazioni alle libertà personali: è un quesito con ragion di esistere o meno?

“La discussione sulla ragionevolezza è stata ampia, ma trarremo una conclusione compiuta solo fra qualche anno. Seppur limitazioni come la quarantena possano assumere un retrogusto medievale, esse sono volte a difendere il diritto alla salute durante la crisi sanitaria.”

Secondo Lei, sarebbe ponderabile un concerto di riforme costituzionali europee verso l’inserimento dello stato d’allerta sanitario?

“L’Europa si è dimostrata debole nella gestione giuridica dell’emergenza sanitaria. Seppur, almeno in Italia, il precetto costituzionale sia configurabile nello stato d’allerta, da vent’anni il tentativo UE di arrivare alla Costituzione Europea senza una risoluzione positiva evidenzia l’inadeguatezza normativa con cui ci si è rapportati al fenomeno COVID.”

L’obbligo alla vaccinazione rappresenta un istituto realizzabile solo in contesto lontano dalla democrazia o potremmo ritrovarlo anche negli ordinamenti a noi vicini?

“In realtà l’obbligo alla vaccinazione, tutelato dall’art.32 della Costituzione, riflette la volontà democratica alla luce, ad esempio, dei trattamenti sanitari. Basti pensare al Decreto Legge 44/2021 che prevede l’obbligatorietà della vaccinazione per i sanitari, istituti corroborati da evidenza scientifiche. Ciò non limita la libertà di scelta ma verranno adottate sanzioni in merito al rifiuto o adesione del singolo. Riflettiamo sulle RSA nel Nord Italia, laddove il vaccino rappresenta un mezzo fondamentale per accedere a determinate professioni. Un operatore sanitario lavora a contatto con gli anziani e ciò non può essere possibile se si sottrae alla somministrazione. La decisione dell’individuo cammina di pari passo alle conseguenze, se non mi vaccino non posso lavorare in settori che lo richiedono.”

Il caos economico-sociale e di riflesso normativo, aumentato dal COVID, ci porteranno a una corposa riforma costituzionale magari nella prossima legislatura?

“Fra qualche anno, a evento chiuso, giudicheremo l’eventuale malfunzionamento nella catena organizzativa e normativa in relazione alla pandemia. Sarebbe estremamente prematuro apporre una decisione compiuta contemporanea ai fatti.”

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