Ravello, per salvare il convento ci si rivolge al Papa

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Ravello non si arrende alla probabile chiusura del Monastero di Santa Chiara. Dopo l’incontro dei giorni scorsi tra i rappresentanti della Federazione Santa Chiara d’Assisi delle Monache Clarisse Urbaniste d’Italia e il comitato creato per dire no alla chiusura del convento, che non aveva dato un buon esito, Nicola Amato , uno dei cittadini che sta perorando la causa, ha scritto a papa Francesco per chiedere il rinvio sulla decisione della chiusura di quello che è diventato nel corso degli anni il punto di riferimento spirituale per i cittadini del paese costiero. Le storie del Monastero di Santa Chiara e Ravello sono inevitabilmente intrecciate: il complesso monastico è stato fondato nel 1297.

«La notizia diffusa di una concreta possibilità di chiusura del monastero di Santa Chiara di Ravello getta nello sconforto più profondo il territorio che per circa 730 anni ha beneficiato della presenza spirituale – scrive Amato – assistenziale e caritativa di una gloriosa istituzione della Chiesa, costringendo tutta la cittadinanza ad una pacifica ma doverosa protesta». Nel monastero hanno trovato conforto migliaia di cittadini di Ravello ma anche il re Vittorio Emanuele III e la regina Elena, insieme al principe Umberto, che nel 1944 risiedevano presso la Villa Episcopio di Ravello e che sostennero la comunità monastica nelle attività, con la ricostituzione dell’Asilo Infantile, ma presto la storia di questo complesso potrebbe dolorosamente terminare. L’incessante servizio che le figlie di Santa Chiara hanno svolto in quelle sante mura, inducono a sollecitare le supreme autorità della Chiesa, per far valere le ragioni della fede, della storia e della cultura che da 730 anni sostengono il monastero di Ravello, la cui opera plurisecolare non può essere cancellata dai numeri: alla base di tale scelta c’è la crisi delle vocazioni. «Santità, senza voler confliggere con le regole ecclesiastiche e monastiche, che pure possono essere modificate – scrive Amato – con questa supplica chiedo una Vostra intercessione sulla vicenda auspicando che il Buon Dio illumini le menti di chi dovrà assumere provvedimenti importanti, rinviando ogni decisione di chiusura o soppressione ».

Fonte La Città di Salerno

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