Positano. Giulio Gargiulo il falegname filosofo, ma non solo. Una grande anima

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Positano. Giulio Gargiulo il falegname filosofo, ma non solo. Una grande anima . Ringrazio Salvatore Gargiulo per avermi dato il permesso di pubblicare su Positanonews il ricordo che ha pubblicato su “Super Positano”. Per me Giulio era una delle persone che più mi affascinava, credo una delle persone più meravigliose che abbiamo avuto in Costiera amalfitana. Era un artista, un sognatore, sicuramente anche un filosofo, ma anche un filantropo, aiutava tutti se poteva, ricordo che lo trovavo sulle scale di Fornillo per mettere i passamano e diceva una cosa santa, tutti ne potremmo aver bisogno prima o poi, e aveva ragione. Una piccola , ma grande cosa, i passamano per tutte le scale della Città Verticale, più volte ne abbiamo parlato. Ma poi Giulio era un artista, un creativo, il primo vero gallerista d’arte di Positano, uno stilista, una mente geniale e razionale, un grande appassionato di scacchi, passione che trasmetteva, con altri, ricordo a memoria Peppone, Giovanni Fucito, Giovanni Cervero, nelle scuole di Positano che divennero fucina di piccoli grandi campioni. Era un sognatore, era un amico, uno che mi voleva bene e che io volevo bene, tante le chiacchierate sulla spiaggia a Fornillo o da Enzo al Mediterraneo, il suo entusiasmo giovanile che non gli mancava mai, un cuore grande e un essere uomo libero, fuori dalla media , fuori dal gregge, che è una caratteristica familiare in lui esaltata in modo particolare. Ringrazio ancora Salvatore Gargiulo , che fra l’altro ho apprezzato enormemente perchè ha scelto le straordinarie foto del grande Giovanni Waldner , per avermi permesso di ricordarlo su Positanonews con questo suo bellissimo pezzo.

Ecco il ricordo di Salvatore Gargiulo 

 

Fedor Dostoevsky, noto letterato russo, asseriva in uno dei suoi scritti: “La bellezza salverà il mondo”. Questa locuzione si amalgama alla magia di uno dei molteplici personaggi positanesi che con la sua visione ha portato un contributo alla scena culturale ed alla crescita della nostra società:

Giulio Gargiulo (1938 – 2019). Personaggio ecclettico positanese, iniziò a masticare l’arte presso il padre Francesco Gargiulo, noto ebanista locale, dove già da vivace ragazzino rivelò le sue propensioni al bello, all’amore per la proporzione e all’ingegno della creazione.

Fu amico di artisti come Peter Thompson (allievo del celeberrimo artista Francis Bacon, della Scuola di Londra ), Mario Schifano (uno dei massimi rappresentanti della Pop Art italiana), Eduardo Arrojo (importante pittore, grafico ed attivista spagnolo), Ibrahim Kodra (pittore albanese la cui storia è legata a Positano), Tano Festa (pittore di scuola romana) e molti altri ancora.

Intorno agli anni Sessanta partecipò al “Positano Art Workshop” di Edna Lewis, una scuola d’arte sulla scia della Bauhaus e punto di incontro di vari artisti: un luogo magnetico, ricco di energie artistiche, filosofiche e compositive.

In quegli anni, presso l’albergo Le Sirenuse di Positano ebbe modo di confrontarsi con un maestro dell’architettura del novecento: Friedrich Hundertwasser (1928 – 2000). In quell’incontro, documentato da una fotografia eseguita da Giovanni Waldner, il progettista austriaco (alter ego di Antoni Gaudi) approfondì tematiche relative all’architettura, all’urbanistica e all’ambiente, anticipando con le sue idee i moderni concetti di Bio – Architettura, tanto in voga in questo periodo storico.

Questa metodologia di composizione ingloba nel progetto di architettura forma, ambiente, ecologia ed arte. Famosi, tra le opere di Hundertwasser, sono i suoi quadri astratti, l’odio verso la linea retta, e la progettazione delle “case popolari” nel centro storico di Vienna.

Sempre in quel periodo Giulio Gargiulo strinse amicizia con personaggi della musica del calibro di Mick Jagger, noto componente dei Rolling Stones, il quale visse un periodo proprio a Positano dove ha probabilmente composto la sua unica canzone in italiano, intitolata “Con le mie lacrime”.

In una intervista ad un giornale inglese degli anni ’70, Mick Jagger raccontò di un viaggio presso un piccolo paesino agreste del sud Italia, solamente per incontrare, come da lui definito “un amico falegname – filosofo”; una figura retorica talmente forte da far combinare il rude della pialla da carpentiere con un sistema di pensiero.

Fu amico strettissimo del chitarrista Shawn Phillips, noto cantautore e chitarrista americano, compagno di mille avventure tra storia e leggenda che ancora riecheggiano nelle chiacchiere di paese.

Coltivò, allo stesso tempo, la passione per i viaggi e per gli scacchi aprendo la strada a vari maestri come Antonio Cinque, Roberta Messina ed altri ragazzi talentuosi.

Come falegname esegui i lavori di carpenteria in varie strutture ricettive positanesi; successivamente, aprì la galleria d’arte “Gargiulo – Lepel” e si fece trascinare dal fenomeno “Moda Positano” diventando un imprenditore, creativo e designer di abbigliamento.

Oggi, in occasione dell’anniversario della sua morte, vogliamo ricordare Giulio perché siamo convinti che, alla fine di questo tragico periodo storico, la bellezza salverà il mondo.

Foto Giovanni Waldner 

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