Maiori, Michele Strianese difende il progetto del depuratore

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Maiori, Michele Strianese difende il progetto del depuratore. “Voglio precisare inoltre che, fin dall’inizio, l’impianto di Conca dei Marini non raccoglie i reflui di Atrani, Castiglione, Ravello e Scala, previsti invece su Marmorata”, ha detto Michele Strianese. E, dopo il suo ultimo comunicato stampa, diventa sempre più ingarbugliata la vicenda del depuratore di Maiori, in Costiera Amalfitana. Il presidente della Provincia di Salerno, il 16 aprile, ha pubblicato sul sito dell’ente una dichiarazione che alimenta ulteriormente le tante perplessità intorno il progetto. Il documento vuole sostanzialmente smentire quanto invece figura nella tabella lavori, affissa all’ingresso della galleria di Punta Trasita. Dove dal 2019 si sta scavando la montagna “con ruspe e dinamite”, una caverna che avrebbe dovuto accogliere anche i reflui di quei 4 Comuni. I quali – e questa è l’ulteriore singolarità di una vicenda che ne ha già tante – ora andranno a conferire i liquami in località Demanio, un polmone verde che il Comitato Tuteliamo la Costiera amalfitana sta cercando di difendere con ogni mezzo, anche con un atto di diffida e messa in mora. Un’area che più volte, a fasi alterne, è stata oggetto di tentativi di valorizzazione.

Eppure lo stesso presidente Strianese, il 13 giugno 2019, sempre in un puntuale comunicato stampa e con dichiarazioni video, dichiarava testualmente:“In località Punta Trasita di Conca Dei Marini si sta scavando in roccia con mezzi meccanici ed esplosivi per allocare, all’interno della montagna, l’impianto di depurazione che riceverà i reflui dell’Area Dragone, cioè tutto il comparto 3 che è un’opera davvero straordinaria e riguarda i Comuni di Conca dei Marini, Furore, Praiano, Ravello, Scala e Atrani”. Memoria selettiva o, più verosimilmente, cambio repentino di programma senza aver mai coinvolto le singole comunità locali?

In uno studio di “prefattibilità ambientale” del dicembre 2020, riguardante proprio un “Intervento di realizzazione dell’impianto di depurazione dei Comuni di Maiori e Minori”, è solo nella premessa che appare – improvvisamente e senza nessuna spiegazione su come si è arrivati a questa decisione – questa breve descrizione: “L’intervento in oggetto è relativo alla realizzazione dell’impianto di depurazione dei reflui prodotti all’interno dei territori comunali di Maiori e Minori, ai quali si aggiungono quelli di Ravello, Scala e Atrani in Provincia di Salerno ed è finalizzato al risanamento ambientale e igienico sanitario dei territori comunali. Il collettamento e trattamento dei reflui prodotti rappresenta un contributo fondamentale allo sviluppo del contesto territoriale, poiché esse sono condizione necessaria per il rispetto dei limiti allo scarico imposti dalla normativa vigente, soprattutto in relazione al pregio della Costiera amalfitana”.

Sono 74 pagine di “inquadramento del territorio”, dove vengono descritti gli  interventi. Nonché l’assetto idrogeologico con eventuali rischi di frane, colate, alluvione. E dove i calcoli sono stimati – come ad esempio l’entità della popolazione-utente – sempre e soltanto commisurata espressamente sul territorio maiorese e minorese. Tant’è che, in merito alla portata media oraria (Qm), si legge testualmente: “Il nuovo sistema fognario misto a servizio degli abitati di Maiori-Minori è stato infatti progettato per gestire una portata in ingresso al depuratore pari alla 3 Qm (considerando la portata di acque nere sollevata dalla stazione di rilancio intermedia). L’intera portata 3Qm viene sottoposta a grigliatura, dissabbiatura e disoleatura; a valle di questi comparti, una portata di 2 Qm prosegue verso il biologico, mentre 1 Qm viene deviata alla vasca di equalizzazione per poi essere rilanciata al trattamento una volta terminata la fase di punta di portata. Eventuale portata aggiuntiva sarà sfiorata dalla vasca direttamente in disinfezione; in ogni caso lo sfioro di queste extra portate di sovraflusso saranno occasionali e comunque caratterizzate da un rapporto di diluzione del refluo superiore a 3”.

Il progetto del depuratore, soggetto ad autorizzazione paesaggistica (atto indispensabile rispetto al permesso di costruire), evidentemente è stato palesemente strutturato per due sole comunità. Ma improvvisamente, dalla sera alla mattina considerando i tempi della burocrazia, si stravolgerà tutto: perché? Già nel 2017 (come già abbiamo scritto) De Luca appare il regista di questa operazione. Sembra quindi surreale cosa accade durante il consiglio comunale di Maiori, il 22 giugno 2020, ultima seduta prima di andare a nuove elezioni comunali. All’ordine del giorno c’è una interrogazione consiliare di Valentino Fiorillo, all’epoca componente del gruppo di minoranza e attuale rappresentante del Comitato Tuteliamo la Costiera Amalfitana, in cui si chiede al primo cittadino di far conoscere lo stato dell’avanzamento della progettazione del depuratore. E se siano vere le voci di un allargamento anche ai Comuni di Atrani, Ravello e Scala. Il sindaco risponde di non saperne nulla: “Formalmente non è arrivata nessuna comunicazione”. E rassicurando i consiglieri di opposizione, sempre più pressanti sui dettagli, dirà: “Dov’è scritto che il Comune di Maiori ha deciso di accogliere anche i reflui dei comuni di Atrani, Scala e Ravello? Quando ce lo chiederanno, il consiglio comunale si esprimerà!”. Cosa che poi non è mai avvenuta.

Il sindaco sarà invece un po’ più preciso sui dettagli della compensazione ambientale che la comunità di Maiori dovrebbe ricevere come indennizzo per essere ripagata della “generosità”. E così, per far balenare la “convenienza” a prendersi altre acque fognarie, elenca minuziosamente: la copertura dell’impianto; un parcheggio; l’attrezzatura per l’isola ecologica; una turbina per il risparmio energetico equivalente a 150.000 euro l’anno; la creazione di una passeggiata che partirà dalla frazione San Pietro e arriverà a Vecite; la ripavimentazione dove passeranno le tubazioni. E dopo aver ricordato i tentativi falliti, da quarant’anni, di vedere un depuratore a Maiori (ad esempio nel 2015 era previsto un impianto a Costa d’Angolo, all’altezza del lungomare) dirà: “Amministrare significa cogliere delle opportunità e bisogna essere realistici nelle cose”. Forse non immagina che l’anno dopo, proprio in questa frase, potrebbe esserci la chiave di lettura per tutto.

Fonte ecostiera

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