Il 25 Aprile la festa della liberazione, la storia del partigiano positanese Adolfo Bella

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La Festa della Liberazione in Italia si festeggia ogni anno il 25 aprile. In questa giornata dall’anno 1946 si ricorda la liberazione d’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista del paese. La Festa del 25 aprile è conosciuta anche come anniversario della Resistenza, una festività dedicata anche al valore dei partigiani di ogni fronte che, a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione dell’Italia.

Vogliamo allora riproporre la bella storia del partigiano positanese Adolfo Bella, come riportata da Positanonews nel 2009, in occasione della giornata della memoria :

Adolfo Bella per tutti il mito di Laurito, dove ha fatto nascere lo stabilimento cult di Positano Da Adolfo, è anche un eroe della Resistenza. Con la brigata Julia a Borgotaro nel 1944 fece saltare un ponte sul fiume Taro salvando le case dei dintorni che venivano bombardate dalle incursioni alleate che invece di colpire il ponte colpivano le case con gli abitanti, e da sicure ritorsioni tedesche. Era arruolato nella Divisione Monterosa come alpino, fu fatto prigioniero dai tedeschi in Grecia, tenuto sull’isola di Creta,  poi in Italia per essere portato nei campi di concentramento, scappò dal treno in Jugoslavia e da lì a piedi arrivò in Italia dove si aggregò con la brigata Julia con il soprannome di battaglia Jim. Alle 10 al Comune di Positano verrà data una targa ad Adolfo, che ha già ricevuto la medaglia d’oro dal Comune di Borgo Val di Taro, che sarà presente con una sua delegazione, in occasione della giornata della Memoria che continuerà in serata con una rappresentazione teatrale, che ricorderà la persecuzione degli ebrei, nell’auditorium organizzata da Positano Arte e dai giovani del Forum alle 19. Ma torniamo al nostro Adolfo che nell’immaginario collettivo dei positanesi e dei turisti è sempre stato un grande personaggio ed ora scopriamo anche questa sua straordinaria storia.

Giugno 1944, mese glorioso per la Resistenza delle alte Valli del Taro e Ceno. Sotto l’incalzante pressione delle formazioni partigiane, ad uno ad uno, dopo scontri sanguinosi, vengono eliminati tutti i presidi nazifascisti di questo territorio ed i Comuni in esso compresi vengono retti da Amministrazioni democratiche.
Viene persino pubblicato un giornale, “La Nuova Italia”, forse il primo dell’Italia occupata. Ma questo meraviglioso sogno durerà poco più di un mese.
Per la Repubblica di Salò e per le forze di occupazione tedesche, la situazione venutasi a creare in queste valli era intollerabile, sia sotto l’aspetto politico che militare. Impraticabili erano le vie di comunicazione che lo attraversavano, con la statale della Cisa sempre più soggetta agli attacchi partigiani.
E all’alba del 15 luglio iniziò un tremendo rastrellamento. Furono giorni di martirio per le formazioni partigiane e per la popolazione inerme che, nonostante la tragica emergenza, mai abbandonò e né tradì i suoi partigiani. Fra i partigiani c’era il nostro Jim, Adolfo Bella. Protagonista di vari episodi di battaglia, fino ad un atto indubbiamente eroico. L’episodio in particolare riguarda il Ponte Taro che fu minato dai partigiani per evitare inutili bombardamenti alla popolazione, ma una smitragliata fece scappare tutti fuorchè Adolfo che fece saltare il ponte. Questo episodio che salvò molte vite umane sia perchè non vi furono più bombardamenti alleati, sia perchè impedì  ai tedeschi di arrivare in paese per mettere in atto una strage che avevano promesso e avrebbero mantenuta.
La medaglia d’oro concessa dalla Patria rappresenta un meritato riconoscimento ed un motivo d’orgoglio per tutti i Resistenti e per la gente di tutto il territorio.

Foto Giovanni Waldner

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