Enzo d’Aniello tra arte e calcio ai microfoni della nostra redazione

Ai microfoni di Zona Calcio, in onda sulla pagina di Positanonews, è intervenuto Enzo d’Aniello, artista a 360° che ha raccontato di come si vive l’arte in Italia e della sua passione per il Napoli. Sulla chiusura dei teatri che forse potranno gradualmente riaprire in questi mesi Enzo ha dichiarato: “Io dico sempre che nella vita ci sono 4 binari che convergono tutti nella stessa stazione: la famiglia, il compagno/a, i figli e il lavoro che vanno verso la stazione dell’amore, quindi a me il teatro manca tantissimo. L’Italia è il paese in cui sono nati i più grandi artisti, poeti, autori, drammaturghi ma parliamo, a distanza di anni, ancora dei grandi come De Filippo perché non c’è stato un ricambio generazionale. Ora ci ritroviamo gli influencer, youtuber e la cultura lascia molto a desiderare; a volte mi ritrovo a fare dei colloqui di lavoro e la prima domanda che pongono è quanti followers hai”. Per quanto riguarda il calcio e nello specifico il percorso dela squadra azzurra in questa stagione: “Sono da sempre abituato a vedere gli alti e bassi del Napoli, a parte qualche piccola parentesi come gli anni d’oro di Maradona e quello di Sarri: è storico vedere gli azzurri perdere con le piccole. Mi ricordo anche tanti anni fa, quando ero piccolino, il Perugia, già retrocesso in serie B, venne a vincere a Napoli e così perdemmo lo scudetto. Nel Napoli attuale preferisco il Gattuso calciatore”. Il Napoli è in lotta per il posto in Champions e, a tal proposito Enzo spiega: “Vorrei essere ottimista ma per me gioca bene l’Atalanta e il posto in Champions lo merita lei e anche la Juve e il Milan è difficile che non ci andranno”. Gattuso quasi certamente andrà via l’anno prossimo…: “Come allenatore per la prossima stagione mi piacerebbe di nuovo Sarri perché non dimentico mai dove sono stato bene e penso che la minestra riscaldata sia addirittura più buona. Per quanto riguarda la partita con l’Inter sono positivo perché il Napoli si carica sempre contro le grandi squadre”.

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