Collettivo UANM, 25 aprile 1945: cosa accadeva in quei giorni in costiera amalfitana?

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Riportiamo l’interessante post pubblicato dal Collettivo UANM sulla propria pagina Facebook in occasione della Festa della Liberazione: «Il 25 aprile del 1945 iniziò la ritirata delle truppe naziste e la fuga dei fascisti dalle aree del settentrione, dopo che il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia deliberò un ordine di insurrezione generale nei territori ancora oppressi dalle ormai deboli forze nazifasciste. Ma cosa succedeva in costiera in quei giorni?

Le nostre zone come tutto il Sud Italia erano in realtà già libere. Nell’estate del 1943 le truppe alleate, sostenute da forza partigiane, iniziarono la conquista del meridione partendo dalla Sicilia e avanzando verso nord. Sulla strada di quella avanzata si trovò anche la costiera Amalfitana, per ben due volte protagonista di scontri e bombardamenti.

Il primo, il 2 febbraio 1943, fu uno scontro marino, davanti all’arcipelago Li Galli, fra il sommergibile inglese Safari e la nave italiana Valsavoia, che ebbe la peggio, due dei tre siluri lanciati dal sommergibile colpirono l’imbarcazione mentre un terzo si infranse sulla costa di Positano, ancora oggi è ricordato il salvataggio da parte dei cittadini positanesi dei superstiti in mare.

Il secondo, il 18 luglio dello stesso anno, un aereo alleato in avaria prima di scomparire in mare sganciò 5 bombe su Amalfi, provocando la morte di 11 abitanti della cittadina.

Tornando al 25 Aprile, conoscevi la storia di Renato Florio? Il partigiano Renato Florio detto “Napoli” fu un comandante dell’esercito di liberazione nazionale, nacque ad Agerola nel 1917, si trasferì poi con la famiglia a S. Maria Capua Vetere. Il 24 aprile 1945 mentre era al comando dei suoi uomini che tentavano di ostacolare la marcia delle truppe nazifasciste, fu ucciso da fuoco amico durante un bombardamento.

Oggi ricordiamo i valori antifascisti e festeggiamo gli eroi, come Renato Florio, che hanno liberato l’Italia. Grazie “Napoli”».

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