Cetara: la devozione a San Pietro tra Chiese, mare e monti

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Cetara: la devozione a San Pietro tra Chiese, mare e monti. Sita alle pendici del monte Falerio, incastonata in un’insenatura montuosa, che la vede svilupparsi in un’esplosione fra l’azzurro del mare e quello del cielo, Cetara è uno dei primi borghi della costiera amalfitana. Essa ha una posizione strategica nel golfo salernitano, molto vicina alle città di Salerno e di Cava de’Tirreni, che hanno influito nella sua storia civile ed ecclesiale, ma anche ben inserita nel tessuto costiero, che ne caratterizza gli stili di vita. Appena si arriva nel borgo, provenendo da Salerno, si incontra l’imponente torre vicereale, la cui origine è dovuta alle incursioni saracene che flagellarono Cetara e tutta la costa nel 1500.

La chiesa di San Francesco d’Assisi, di cui è parroco don Andrea Caputo , con la struttura conventuale, ora dismessa e contenente gli uffici comunali, risale al 1585. Di particolare rilievo è la volta affrescata, nella quale va evidenziato l’affresco, raffigurante il “Giudizio universale”, conservato nella cupola dell’abside. Particolarmente cara alla comunità cetarese è la piccola chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, sita nella parte alta del paese, nella quale è custodita la statua della Beata Vergine Maria Madre e Mediatrice di Grazia, molto venerata dal popolo. Di rilievo è la pala dell’altare maggiore raffigurante la Vergine e Madre di Dio fra l’apostolo Andrea e l’evangelista Luca. Dulcis in fundo la chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo, collocata molto vicina al mare. Il primo documento che parla della presenza di una chiesa di San Pietro in Cetara risale al 988. L’edificio, nella attuale conformazione, è del secolo XVIII. Al suo interno è custodita la statua lignea dell’apostolo Pietro, raffigurato in mezzo busto con una posa orante con il volto rivolto verso l’alto, come ad indicare con lo sguardo la meta della preghiera dell’orante, che è sempre Dio Padre e il suo Figlio Gesù Cristo.

La scultura probabilmente è stata realizzata tra il 1712 e il 1721 ed è attribuita alla scuola del napoletano Giacomo Colombo. La chiesa è sovrastata dall’imponente cupola maiolicata, che, insieme alla torre vicereale, è uno degli emblemi di Cetara, racchiusi all’interno della sua bellezza paesaggistica. Ultimo elemento di rilevanza architettonica, emersi in maniera particolare nel corso degli ultimi mesi, sono gli ambienti ipogei siti al disotto delle chiese di San Pietro e di San Francesco, in cui sono custoditi reperti che potranno portare alla luce dati importanti per ricostruire parte della storia di questa borgata marinara. Tutti questi luoghi di culto e di storia fungono da cornice al vissuto civile e pastorale della comunità cetarese, composta da circa duemila abitanti, profondamente legata alle sue tradizioni sociali e religiose.

Nella sua ordinarietà la comunità parrocchiale cerca di portare avanti, con tutte le difficoltà legate ai nuovi contesti culturali, la sua opera di evangelizzazione. Pilastro portante della sua azione pastorale è l’Azione Cattolica, fondata nel 1911, e della quale in quest’anno ricorrono i 110 anni dalla fondazione. Con il suo stile e la sua esperienza, l’Associazione profondamente legata alla chiesa e al vissuto sociale italiano, cerca di formare coscienze cristiane abbracciando tutte le età, dai bambini passando per le giovani generazioni fino ad arrivare agli adulti. Una delle proposte che ordinariamente vede coinvolta l’associazione è quella di un cineforum parrocchiale a cadenza mensile, aperto a tutta la comunità parrocchiale. Altra realtà eminente nel tessuto parrocchiale è la corale “Don Giovanni Bertella”, fondata dall’allora parroco Don Giovanni, la cui memoria è ancora viva e custodita nel cuore della comunità. La corale anima tutte le celebrazioni liturgiche della parrocchia e in momenti particolari organizza e partecipa a manifestazioni canore per corali parrocchiali. Di più recente fondazione è la realtà carismatica del movimento “Gesù Risorto”, che coinvolge una ventina di aderenti, fra giovani e adulti che vivono il loro cammino di formazione e di spiritualità a partire dalla centralità dell’azione dello Spirito Santo che guida il cammino della Chiesa.

Fonte La Città di Salerno

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