Atrani. Indagini sul Conservatorio Santa Rosalia, 60 case da controllare e il tecnico Polichetti indagato. Il sindaco scrive a Draghi

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Atrani. Indagini sul Conservatorio Santa Rosalia, 60 case da controllare e il tecnico Polichetti indagato. Il sindaco scrive a Draghi. Una situazione abbastanza complessa da ricostruire per il piccolo comune della Costiera amalfitana, il primo o secondo più piccolo d’ Italia, gemma della Costa d’ Amalfi in Campania. Dunque con risorse umane limitate e questo è un fatto , in pratica il tecnico non riusciva a sopperire al lavoro d’ufficio e alla richiesta di sopralluoghi congiunti a 60 immobili.

La vicenda è stata messa in luce  dal  quotidiano la Città di Salerno , tutto iniziò ad agosto scorso quando dalla Procura della Repubblica di Salerno avanzarono la richiesta al responsabile dell’Area tecnica del paese costiero, l’ingegnere Fabrizio Polichetti, di effettuare i sopralluoghi per gli immobili, circa 60, di proprietà dell’Educandato femminile, al fine di verificare la legittimità urbanistica e ambientale degli immobili.

«Tali operazioni avrebbero richiesto diversi mesi – sottolinea Polichetti a la Città – paralizzando completamente l’attività ordinaria dell’ufficio». Per tale motivo il responsabile dell’Ufficio tecnico di Atrani aveva chiesto di dilatare la frequenza dei sopralluoghi, nel tentativo di conciliare gli impegni con l’Ente datore di lavoro, il Comune, e le attività in ausilio dell’organo di polizia giudiziaria, pur in assenza di formale nomina.

Nomina che viene notificata il 3 novembre del 2020, con la richiesta di effettuare i sopralluoghi e di eseguire un fascicolo fotografico dello stato dei luoghi.

Come afferma sempre Polichetti, l’attività richiesta sfociava in quella di una vera e propria consulenza e non più in quella dei rilievi. La differenza tra i due ruoli sta nel fatto che nel primo il compito è quello di cristallizzare la condizione attuale di un immobile mentre il secondo richiede anche una ricerca d’archivio per comprenderne storia ed eventuali interventi o le modifiche apportate, senza scendere nei dettagli delle differenze contrattuali.

Il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Atrani chiede una calendarizzazione meno onerosa, da concordare con l’amministrazione comunale dalla quale dipende, stabilendo in uno a settimana il limite massimo per i sopralluoghi.

Dopo un mese circa dall’inizio delle attività, l’11 dicembre 2020, Polichetti ha inviato una nuova richiesta di chiarimenti sia sulle modalità dello svolgimento delle stesse sia sulle tempistiche che avrebbero completamente bloccato l’Ufficio tecnico comunale.

L’ingegnere non riceve risposte, ma il 21 gennaio gli notificano un avviso di garanzia in quanto «ometteva ingiustificatamente di effettuare i sopralluoghi programmati per il 18 ed il 15 gennaio 2021».

Il reato contestato a Polichetti è quello di omissione di atti di ufficio per il quale è in corso il procedimento.

Nella missiva inviata dal sindaco di Atrani, Luciano de Rosa Laderchi, al premier Draghi si fa riferimento, inoltre, a una criticità relativa alla sicurezza sul lavoro. «L’attività – si legge nella missiva – è avvenuta senza probabilmente l’osservanza di minime norme di sicurezza, tanto che lo stesso tecnico comunale ha finito per contrarre il Covid». Il 2 febbraio, infatti, Polichetti è risultato positivo al virus.

Il comune di Atrani nelle scorse settimane ha convocato un consiglio comunale per affrontare la criticità causata da quello che nella lettera inviata a Draghi viene definita «una scelta discutibile della Procura di Salerno, che ha distolto l’ingegnere dal suo ufficio per adibirlo a compiti esulanti dall’ambito della polizia giudiziaria».

Nella lettera, firmata anche dal vicesindaco Michele Siravo e dall’assessore Vincenzina Gambardella, si legge pure che «ad oggi sono stati effettuati dal tecnico comunale in veste di ausiliario del pm ben 37 sopralluoghi: uno ogni 1,76 giorni». L’assenza del responsabile dell’Ufficio tecnico di Atrani, proprio per rispondere alle richieste dell’organo di polizia giudiziara, avrebbe causato, per il Comune, anche la perdita d’un finanziamento di 50mila euro.

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