Atrani. Indagini al Conservatorio, troppe 60 case da controllare. L’ufficio tecnico si blocca e il responsabile prende il Covid

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Atrani ( Salerno ) . Troppe 60 case da controllare per il più piccolo comune d’Italia, la gemma della Costiera amalfitana fulcro dell’Antica Repubblica Marinara d’ Amalfi è andata in difficoltà per la richiesta di controlli a 60 edifici, dove non erano in corso lavori, in seguito a denunce ed esposti frutto di una guerra infinita . Il tecnico ha fatto presente che fra la gestione dell’ordinario dell’ufficio e la contingente necessità di far controlli sarebbe stato sovraccaricato , alla fine Atrani si è ritrovata con l’ufficio chiuso e il tecnico che ha preso il coronavirus Covid-19. Situazione paradossale ma purtroppo in un piccolo comune è difficile gestire attività amministrative complesse con le poche risorse che ci si ritrova. PARLARNE OGGI IL COLLEGA sALVATORE sERIO SU lA cITTà . Scattano le indagini sull’ex Conservatorio Santa Rosalia di Atrani. E tengono il tecnico lontano dal Comune. Tanto, troppo, a suo dire: tant’è che si ribella e diserta i sopralluoghi. E alla fine l’avviso di garanzia arriva a lui. E come se non bastasse, dopo aver chiesto a lungo i dispositivi di protezione prima d’entrare nelle case per le verifiche, ha contratto pure il Covid. Una storia surreale, che finisce sulla scrivania del presidente del Consiglio Mario Draghi . Tutto iniziò ad agosto scorso, quando dalla Procura della Repubblica di Salerno avanzarono la richiesta al responsabile dell’Area tecnica del paese costiero, l’ingegnere

Fabrizio Polichetti , di effettuare i sopralluoghi per gli immobili, circa 60, di proprietà dell’Educandato femminile, al fine di verificare la legittimità urbanistica e ambientale degli immobili.

«Tali operazioni avrebbero richiesto diversi mesi – sottolinea Polichetti – paralizzando completamente l’attività ordinaria dell’ufficio». Per tale motivo il responsabile dell’Ufficio tecnico di Atrani aveva chiesto di dilatare la frequenza dei sopralluoghi, nel tentativo di conciliare gli impegni con l’Ente datore di lavoro, il Comune, e le attività in ausilio dell’organo di polizia giudiziaria, pur in assenza di formale nomina. Nomina che viene notificata il 3 novembre del 2020, con la richiesta di effettuare i sopralluoghi e di eseguire un fascicolo fotografico dello stato dei luoghi. «L’attività richiesta – scrive Polichetti – non si sostanzia in un rilievo hic et nunc con constatazione dello stato di fatto delle unità immobiliari quanto in una vera e propria attività di consulente ». La differenza tra i due ruoli sta nel fatto che nel primo il compito è quello di cristallizzare la condizione attuale di un immobile mentre il secondo richiede anche una ricerca d’archivio per comprenderne storia ed eventuali interventi o le modifiche apportate, senza scendere nei dettagli delle differenze contrattuali.

Il responsabile dell’Ufficio

tecnico del Comune di Atrani chiede una calendarizzazione meno onerosa, da concordare con l’amministrazione comunale dalla quale dipende, stabilendo in uno a settimana il limite massimo per i sopralluoghi. Dopo un mese circa dall’inizio delle attività, l’11 dicembre 2020, Polichetti ha inviato una nuova richiesta di chiarimenti sia sulle modalità dello svolgimento delle stesse sia sulle tempistiche che avrebbero completamente bloccato l’Ufficio tecnico comunale: «Volendo considerare con visione ottimistica anche solamente 3 giorni lavorativi a immobile – scrive l’ingegnere – le attività previste mi impegnerebbero per circa 180 giorni. Considerando il sabato e i giorni festivi il Responsabile dell’Area Tecnica dovrebbe fornire il proprio operato a servizio dell’organo di P.G. trascurando le attività ordinarie del proprio ufficio per un periodo di circa 8 mesi».

L’ingegnere non riceve risposte, ma il 21 gennaio gli notificano un avviso di garanzia in quanto «ometteva ingiustificatamente di effettuare i sopralluoghi programmati per il 18 ed il 15 gennaio 2021».

Il reato contestato a Polichetti è quello di omissione di atti di ufficio per il quale è in corso il procedimento. Nella missiva inviata dal sindaco di Atrani, Luciano de Rosa Laderchi , al premier Draghi si fa riferimento, inoltre, a una criticità relativa alla sicurezza sul lavoro. «L’attività – si legge nella missiva – è avvenuta senza probabilmente l’osservanza di minime norme di sicurezza, tanto che lo stesso tecnico comunale ha finito per contrarre il Covid». Il 2 febbraio, infatti, Polichetti è risultato positivo al virus. Il comune di Atrani nelle scorse settimane ha convocato un consiglio comunale per affrontare la criticità causata da quello che nella lettera inviata a Draghi viene definita «una scelta discutibile della Procura di Salerno, che ha distolto l’ingegnere dal suo ufficio per adibirlo a compiti esulanti dall’ambito della polizia giudiziaria».

Nella lettera, firmata anche dal vicesindaco Michele Siravo e dall’assessore Vincenzina Gambardella ,

si legge pure che «ad oggi sono stati effettuati dal tecnico comunale in veste di ausiliario del pm ben 37 sopralluoghi: uno ogni 1,76 giorni». L’assenza del responsabile dell’Ufficio tecnico di Atrani, proprio per rispondere alle richieste dell’organo di polizia giudiziaria, avrebbe causato, al Comune costiero, anche la perdita d’un finanziamento di 50mila euro . Nel Municipio “orfano” del dirigente, che tutti vogliono. Ad ogni costo.

 

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