Agerola. Lucia Naclerio “Commercianti in ginocchio e che senso ha andare a scuola per un mese rischiando il Covid?”

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Agerola ( Napoli ) . Dalla cittadina della Costiera amalfitana un intervento della consigliera comunale di opposizione Lucia Naclerio su “La voce di Agerola” fatto l’altro ieri, la cittadina sulla costa d’ Amalfi  sta vivendo un momento difficile per la pandemia da coronavirus Covid – 19  che tutti noi ci auguriamo risolva.

Apprendo che domani i nostri figli dovrebbero tornare a scuola. La notizia è stata data oggi 13 aprile intorno alle 13 per domani alle 8. Grazie per averci concesso queste ore per organizzarci e per organizzare la scuola, le aule, gli insegnanti e il personale addetto, fra i quali qualcuno risulta positivo e addirittura sintomatico.

Grazie per la grande incoerenza e per la decisione di far riprendere in presenza le attività didattiche in un paese che vi siete affannati a portare alle luci della ribalta come paese con il più alto tasso di contagio in tutta la regione Campania.

Magicamente è tornato tutto alla normalità… solo per la scuola però! Per le attività commerciali la normalità è invece lontana a venire: le restrizioni permangono, condannando imprese e attività non solo alla riduzione delle entrate economiche ma anche a guerre quotidiane con le file di clienti in attesa, che creano assembramenti e confusione all’esterno dei negozi.

È vero: bisogna quanto prima tornare a scuola, perché tutti dobbiamo tornare a studiare il significato delle parole “coerenza”, “tutela” e “sicurezza” dei cittadini e soprattutto dei bambini. Mi chiedo quali benefici avranno i nostri figli ad andare a scuola per poco più di un mese o quali conoscenze e capacità potranno sviluppare in più rispetto ad una attività DAD ormai a regime e diventata quasi routine per famiglie e bambini? Questo anno di pandemia ha fatto danni notevoli, raddoppiati però dall’incapacità di chi governa di attuare strategie e interventi mirati a ridurre i disagi e tutelare la salute in tutti i suoi aspetti.

L’alibi del richiamo alla norma nazionale o ad altri contesti suona offensivo oltremodo, poiché tutti sappiamo che le istituzioni locali possono e devono prendere decisioni legate al proprio contesto. Dunque io suggerirei di aprire una scuola serale per tutti in maniera da riappropriarci del vero significato delle parole e magari ripassare la storia, soprattutto quella dei grandi uomini del passato che hanno governato con coerenza in nome e per amore del popolo.

 

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