A rischio le Olimpiadi in Giappone per la variante Covid: parlano i virologi

A meno di 100 giorni dalle Olimpiadi è allarme in Giappone per una nuova variante che risulta essere piuttosto resistente ai vaccini. La mutazione del virus è stata scoperta nell’ospedale universitario di Tokyo, dove la maggior parte dei pazienti ricoverati per Covid-19 in marzo era stato contagiato dalla variante, detta comunemente Eek. Si tratta di 10 pazienti su 14, pari al 70%. La notizia è stata diffusa dall’emittente pubblica giapponese, Nhk e riportata dall’agenzia Reuters. Sull’argomento si sono espressi vari virologi che hanno cercato di minimizzare l’accaduto ed evitare il panico. Secondo Burioni “ormai domina il varianterrorismo: ogni variante” del coronavirus “che compare, si fa terrorismo”. Per il virologo dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, intervenuto su Rai Radio1, “è normalissimo che un virus nuovo generi varianti, dobbiamo preoccuparci quando queste hanno caratteristiche che le rendono pericolose. La variante inglese, ormai dominante in Italia, è molto pericolosa perché è molto più contagiosa e anche più letale, causa malattia più grave. Poi ci sono la brasiliana e la sudafricana, ma altre varianti preoccupanti non ci sono”, dice. E la cosiddetta variante giapponese (E484K)? “Secondo uno studio condotto dalla stessa azienda, il vaccino Pfizer sembra funzionare benissimo anche contro questa variante”. “Varianti che sono in grado di superare l’immunità indotta dai migliori vaccini – afferma – non ci sono. Anzi, arrivano notizie eccezionali da Israele, dove, ricordiamoci, domina la variante inglese, ma sono molto avanti con le vaccinazioni”. Per Matteo Bassetti: “dobbiamo vigilare, con il sequenziamento” ma anche “non fare terrorismo ogni volta che si trova una variante dall’altra parte del mondo. Dobbiamo metterci in testa che, come dovremmo convivere con il virus per anni così dovremmo farlo con le tante varianti che verranno scoperte”, afferma all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, facendo il punto sulla variante giapponese. Questa nuova variante può essere più contagiosa e resistere ai vaccini anti Covid? “In qualche modo come tutte le varianti potrebbe essere più contagiosa, ma non abbiamo certezza che possa sfuggire ai vaccini, occorrono maggiori studi – risponde Bassetti – Il Giappone ha gestito molto bene tutte le fasi della pandemia, ma è molto indietro con le vaccinazioni. E’ quindi probabile che essendoci da loro una quarta ondata di casi, la responsabilità sia proprio di questa variante perché il virus sta girando liberamente”. “L’unico modo per combattere le mutazioni è velocizzare le vaccinazioni ed evitare che il virus passi da una persona all’altra – rimarca l’infettivologo – Solo così si evita la selezione delle varianti che comunque ci saranno sempre, almeno 5-6 per paese. E’ la storia dei virus, dei batteri e dei funghi”. Ad avviso del professor Galli questa variante giapponese “va monitorata con accuratezza”. Il direttore del reparto Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco a Mattino Cinque invita – come scrive Tgcom24 – alla cautela e a non fare allarmismi rispetto alla nuova mutazione del Covid-19. “Non precipitiamo la gravità degli eventi”, sottolinea il professore. “Chi trova una mutazione non perde occasione di avere un po’ di visibilità mediatica”, Galli risponde così alla domanda del conduttore del programma di Canale 5 che gli chiede se bisogna preoccuparsi della nuova variante. “Un conto è trovare quello che ci si aspetta, cioè che il virus cambia, altra cosa – conclude il professore – trovarsi di fronte a qualche cambiamento di quelli tosti che ti danno problemi seri”.

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