Sorrento e il dissesto idrogeologico, al Costone Capodimonte va bene così?

E’ quanto si chiede una parte della cittadinanza dopo l’intervento,di un mese fa,  da parte dei rocciatori per il disgaggio di un grosso masso pericolante con la strada chiusa per vari giorni. Dopo le recenti scampate tragedie di Amalfi sarebbe quanto mai opportuno verificare  se vi sono altri massi pericolanti e procedere finalmente alla messa in sicurezza definitiva dell’ intero costone. Magari rispolverando il progetto proposto dal Genio Civile nel 2007.   

Sorrento – Gli ultimi eventi da dissesto idrogeologico come la frana di grosse dimensioni  che ha investito la Strada Statale 163 ad Amalfi, dove per puro caso si è evitata una tragedia; oppure  la successiva a Casa Rossa, a Ravello nonché  lo smottamento a Piano di Sorrento,  in via Gennaro Maresca,  ci rammentano ancora una volta quanto sia vulnerabile  un territorio morfologicamente fragile come quello sorrentino amalfitano. Se ad Amalfi si sta procedendo con solerzia per mettere definitivamente in sicurezza il costone franato e quindi la strada sottostante, a Sorrento la situazione di estremo pericolo, verificatosi circa un mese fa, rappresentata dal distacco di un grosso masso da un’altezza di circa quaranta metri dal costone di Capodimonte, sembrerebbe già essere rientrata e come già capitato varie volte in passato, relegata nel dimenticatoio. Stavolta però gli eventi di cronaca e la maestosità del costone sovrastante via Capo sembrerebbero tenere alta l’attenzione tra la cittadinanza. In molti si continuano a chiedere se dopo lo scampato pericolo, con il disgaggio ad opera dei rocciatori, attualmente sia  sicuro percorrere tale importante tratto della  Strada Statale 145, che collega  Sorrento con Massalubrense, la parte collinare del Comune di Sorrento e la Costiera amalfitana. Sebbene quella del costone di Capodimonte, dove l’intera area viene classificata come “zona rossa” (ovvero ad alto rischio idrogeologico che aumenta in presenza di avversità meteorologiche) , rappresenta da  sempre una situazione di grave pericolo da dissesto che di fronte a malaugurati ulteriori smottamenti potrebbe provocare la totale paralisi per il territorio, tale forte criticità non è sembrata essere stata mai una priorità per i nostri amministratori. Nel corso dei decenni varie volte si è parlato  di interventi definitivi sul costone ma  puntualmente, dopo periodici allarmi, non ci si è adoperati per la definitiva messa in sicurezza. Anche in relazione all’episodio dello scorso mese circa il quale bisognerebbe essere consapevoli che  la messa in sicurezza ante crollo per una singola porzione, non significa che adesso l’intero costone non sia a pericolo crollo. Anche stavolta si è costretti a registrare che dall’operazione di disgaggio del grosso masso e la successiva  riapertura della strada ,nessuna iniziativa in merito ad una eventuale operazione di messa in sicurezza dell’area è stata programmata.  Nè tanto meno risulta che l’Assessorato preposto , visto anche l’enorme carico di impegni dei vertici della nuova Amministrazione,abbia continuato a tenere accesi i riflettori su tale grave problematica. Sollecitando ulteriori verifiche e rilievi circa ulteriori massi pericolanti, coinvolgendo Enti ed Autorità preposte. Allo stesso tempo non è dato sapere se la parte interessata dal pericolo di crollo ricade nel territorio comunale oppure l’area del  masso pericolante insiste su di una proprietà privata. Se la proprietà è privata  e nel caso specifico  è intervenuto il Comune,  sarebbe opportuno sapere se è stata attivata la procedura in danno. Non solo, secondo regolamento, il Comune dovrebbe ordinare al proprietario la messa in sicurezza ad horas. Altrimenti sarà il Comune ad agire d’Ufficio a danno dei proprietari.  L’ennesimo pericolo scampato e la storia di un territorio dove il dissesto idrogeologico rimane all’ordine del giorno, ci ricorda che di fronte a determinati eventi non si può essere superficiali. Nello specifico bisogna che il costone , come si sta procedendo sulla Costiera Amalfitana, sia messo una volta per tutte in sicurezza. Magari rispolverando quel progetto avanzato dal Genio Civile nel 2007. Conseguente ad un intervento del 2005, quando dalla Protezione Civile fu autorizzato e finanziato un intervento di somma urgenza  per l’ispezione, pulizia e disgaggio di un tratto del costone. Successivamente nel marzo del 2007  l’allora Sindaco  Marco Fiorentino, evidenziando ulteriormente  tale atavica situazione di precarietà idrogeologica al Settore Provinciale del Genio Civile  di Napoli, avanzò la necessità di  un intervento di sistemazione definitiva del costone calcareo, atto alla salvaguardia di una strada importante come la sottostante Via Capo ed alla tutela della pubblica e privata incolumità. In tale occasione si auspicava di procedere ad un sopralluogo congiunto. A tale richiesta seguì l’immediato intervento dei tecnici del Genio Civile, che nell’aprile del 2007 effettuavano un capillare sopralluogo al costone , riscontrando una evoluzione della mobilizzazione  dello strato sommitale  costituito da materiale  piroclastico a ricoprimento della struttura calcarea. Pertanto (ai sensi dell’art.146 DPR 554/99) fu redatto un verbale di urgenza con il quale si evidenziava la necessità  di opere  di chiodature  di massi in equilibrio instabile, messa in opera di rete metallica a doppia torsione e pannelli in funi di acciaio ed opere conseguenziali. Un progetto che con allegata tutta la documentazione specifica per tale urgente intervento (relazione, planimetrie/rilievo/prospetto/sezioni/;particolari costruttivi; computo metrico estimativo; incidenza oneri di sicurezza specifici sulle singole lavorazioni; incidenza oneri di sicurezza cantiere; analisi nuovi prezzi; documentazione fotografica ;capitolato speciale d’appalto, piano sicurezza.) fu successivamente inviato, per il relativo finanziamento al Settore  della Protezione Civile. A distanza di anni, mentre ulteriori eventi da dissesto si sono verificati lungo il costone,anche tale progetto sembra essere stato relegato nel dimenticatoio, ne tanto meno la passata amministrazione, guidata dall’ex sindaco Giuseppe Cuomo si è adoperata in tale senso. Una cosa è certa che al Settore Regionale della Protezione Civile  giace da anni un progetto per lavori di sistemazione definitiva del costone calcareo di Capodimonte  che già all’epoca (2007) furono dichiarati di estrema urgenza. Dopo gli ennesimi allarmi registrati ultimamente, mentre il costone continua con la sua imponenza a destare timore e preoccupazione ,si spera che l’attuale Sindaco, Avv. Massimo Coppola , coadiuvato in modo concreto dall’Assessorato preposto, possa adoperarsi presso l’ente regionale e rispolverare tale importante progetto e dare finalmente una risposta, nonché rassicurazione, alla cittadinanza, anche in tal senso.- 01 marzo 2021 – salvatorecaccaviello

 

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