Signal For Help contro femminicidio e la violenza domestica aumentata con il lockdown, ecco come funziona

Arriva in Italia il gesto con cui da oggi potremmo essere in grado di riconoscere una violenza domestica in atto , aumentata a causa del lockdown per il coronavirus Covid-19 che ha costretto molte donne chiuse in casa con i loro carnefici. Una vera e propria richiesta di aiuto, che spesso e volentieri le vittime di abusi cercano di mandarci in codice, in quanto “il violento” si trova nei loro pressi. In un contesto del genere, diventa fondamentale essere preparati, conoscendo alcuni concetti base della campagna “Signal For Help“. Nata in Canada un anno fa, pare che che questa ondata stia arrivando anche in Italia, nel tentativo di contrastare il femminicidio.

Signal for Help

Conosciamo il gesto per riconoscere la violenza domestica in atto

Il tema della violenza domestica è stato trattato marginalmente sulle nostre pagine in questi anni, ma una parentesi per il gesto indispensabile nel riconoscere una violenza domestica in corso è come non mai doverosa. Qualora contributi informativi come questi dovessero salvare una sola vittima di abusi, infatti, saremo già soddisfatti. Cerchiamo dunque di approfondire la questione, per farci trovare pronti in situazioni estreme, in cui non dovremo lasciare nulla al caso.

Anche ANSA ha voluto dedicare uno spazio a “Signal For Help”, spiegandoci con il video che trovate a fine articolo il gesto utile per risalire alla richiesta di aiuto per una violenza domestica. In particolare, il messaggio in codice è caratterizzato da un duplice codice. Con il primo, la vittima alza quattro dita e piega il solo pollice all’interno del palmo della mano. Pochi secondi dopo, invece, ci mostrerà il pugno.

Al di là della spiegazione che vi abbiamo appena fornito, per riconoscere il gesto con cui si denuncia in codice una violenza domestica, vi lasciamo al video a fine articolo, pubblicato dal canale Canadian Women’s Foundation disponibile anche su YouTube nel tentativo di sensibilizzare tutti sulla questione. Oltre alle donne, infatti, è importante che il potenziale destinatario della suddetta richiesta di aiuto sia informato.

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