Salerno: uomo chiede un’informazione. Un gruppo di giovani lo picchia e lo insegue

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Salerno: uomo chiede un’informazione. Un gruppo di giovani lo picchia e lo insegue. E’ accaduto nella prima serata di sabato a Felitto davanti a un locale pubblico incentro. Il pestaggio è continuato anche dopo, fino a quando la vittima non è rimasta a terra incosciente. A raccontare quei momenti drammatici è Giancarlo G . 46enne, colpito con calci e pugni, ricoverato in ospedale per le lesioni riportate soprattutto al viso. L’uomo risiede a Capaccio Paestum ma, da quando è iniziata la pandemia, vive con il padre a Felitto dove si è consumata l’aggressione. Il terribile racconto rilasciato alla Città di Salerno.

«Prima di tutto va chiarito – racconta Giancarlo – che non conosco assolutamente i giovani, che mi hanno picchiato. Non ho mai avuto rapporti con loro. Per questo davvero non riesco a comprendere la causa, che ha scatenato tanta rabbia nei miei confronti. Ho avuto l’impressione che, in qualche modo, per un motivo a me sconosciuto, avessero pianificato l’aggressione».

Il tutto, stando a quanto racconta, sarebbe partito da una domanda, che avrebbe fatto ad uno dei ragazzi davanti al locale: «Ho solo chiesto se avessero visto un mio amico che stavo cercando, pochi secondi e mi hanno aggredito. Erano in cinque, solo tre di loro hanno iniziato a pestarmi, mentre gli altri due se la ridevano senza intervenire. Il pestaggio è iniziato davanti al locale con calci pugni e minacce». Giancarlo vista la situazione ha pensato di non reagire. E così si è messo in macchina e si è allontanato per fare rientro a casa. Gli aggressori, non soddisfatti, lo hanno seguito e costretto a fermarsi. «Mi hanno bloccato e fatto scendere dall’auto davanti ad un’officina meccanica e qui hanno continuato a picchiarmi per poi lasciarmi andare. Pensavo che fosse finalmente finita – sottolinea ma non è stato così. Mi hanno nuovamente raggiunto e bloccato. Con violenza hanno continuato a darmi calci e pugni, sono finito a terra, mi hanno colpito soprattutto sul viso e in testa. Ho cercato di proteggermi, continuavo a chiedergli il perché. Ad un certo punto ho perso i sensi. Solo quando mi hanno visto a terra svenuto si sono allontanati. Non so quanto sono rimasto privo di sensi forse una trentina di minuti. Quando mi sono svegliato mi sono rimesso in auto e sanguinante sono tornato a casa».

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