Salernitana che carattere! a Cremona lotta e conquista i tre punti

Più informazioni su

    Una prova gagliarda. Da squadra vera. Sì, senza timore di smentita, da Salernitana. Con luci e ombre, pregi e difetti. Ma soprattutto cuore, lucidità e abnegazione. E quella capacità di soffrire, di alzare lo scudo per difendersi quando sotto attacco che probabilmente, per gran parte delle gare fin qui disputate, è risultata essere la prerogativa principale della squadra granata. La vittoria con la Cremonese può nuovamente rappresentare una svolta positiva per il campionato della Salernitana. Che blinda quantomeno la partecipazione alla post-season e strizza ancora l’occhio al secondo posto. Mangiandosi le mani e rammaricandosi per le tante chances gettate al vento che avrebbero potuto dare una connotazione diversa ad una classifica già di suo lusinghiera.

    Castori non deroga dal 3-5-2 ma rispolvera Kupisz per Casasola, lasciato inizialmente a riposo al pari di Tutino. Con Djuric c’è Gondo. Belec torna tra i pali, fiducia ad Aya e Veseli ai lati di Gyomber. La truppa dell’avvocato Pecchia prova a spaventare i granata di Castori con un inizio a ritmi alti. Di Tacchio e compagni metabolizzano, ma non somatizzano. E anziché tirare ancor di più la coperta rispondono colpo su colpo. Ripartendo in velocità, aggredendo e mostrando orgoglio e muscoli. E quella furbizia e quel cinismo valsi fin qui tanti, molti punti in classifica. L’episodio del gol è una sintesi perfetta. Prima la sportellata di Djuric a Bianchetti, poi la scaltrezza di Jaroszynski nel cercare il cross rapido verso l’area di rigore a servire il testone del gigante bosniaco ed approfittare della blanda marcatura del centrale grigiorosso, ancora ammaccato dopo il precedente contatto ravvicinato.

    fonte salernitananews

    Più informazioni su

      Commenti

      Translate »