Penisola Sorrentina, quest’anno processioni solo virtuali

Penisola Sorrentina, quest’anno processioni solo virtuali. Ce ne parla Salvatore Dare in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Metropolis. Le “piattelle” accese che illuminano le strade vuote. Il canto struggente del Miserere che idealmente accompagna le statue della Madonna e del Cristo morto che anche stavolta, purtroppo, non potranno essere portate in spalla dagli incappucciati. E il silenzio di preghiera di una comunità che vuole battere il Covid, che spera di tornare a vivere.

Per il secondo anno, l’emergenza sanitaria legata al coronavirus impedirà lo svolgimento dei riti della Settimana Santa in penisola sorrentina. Tradizioni secolari che coinvolgono centinaia di fedeli e calamitano migliaia di turisti italiani e stranieri, richiamati dal fascino delle processioni.

Per farne rivivere le atmosfere e le suggestioni, negate dalla pandemia, l’amministrazione comunale di Sorrento ha promosso un calendario di iniziative che prenderà il via lunedì Santo. Lungo le vie cittadine ed il centro storico e tutte le strade percorse dalle processioni, saranno esposti dei banner con fotografie che raffigurano momenti salienti dei cortei sacri.

Giovedì e venerdì sera, negli orari in cui solitamente “escono” – come dicono i partecipanti – le processioni bianca e nera, saranno trasmessi lungo corso Italia, attraverso l’impianto di filodiffusione, le marce funebri eseguiti delle bande che accompagnano le processioni e il canto del Miserere intonato dai cori. Mercoledì santo, alle ore 18.30, sulla pagina Facebook del Comune di Sorrento verrò trasmesso lo spettacolo teatrale “Il Pianto del Golgota”, con letture come la Passione di Cristo di Giovanni l’apostolo e la laude Il pianto della Madonna di Jacopone da Todi. In scena, nei luoghi più suggestivi di Sorrento, Daniela Ioia, conosciuta dal grande pubblico come protagonista de Il sindaco del Rione Sanità, I Bastardi di Pizzofalcone e Gomorra), con gli attori Marco Palmieri e Salvatore Catanese e con la partecipazione di Fabio Brescia.

«Questa iniziativa rappresenta un piccolo segnale per ricreare quell’atmosfera e quelle suggestioni che le processioni sono in grado di regalare – commenta il consigliere comunale Desiree Ioviero, che ha curato il programma – Una tradizione storica, fortemente radicata sul nostro territorio, che sarà possibile vivere virtualmente, ma con grande intensità». Il nemico invisibile, il coronavirus, costringe tutta la penisola sorrentina a dover rinunciare ancora ai cortei degli incappucciati. Ovviamente, la speranza è che si tratti dell’ultimo stop legato all’emergenza. Prima del Covid, basti pensare che a Sorrento, l’ultima volta che saltò la processione nera dell’Arciconfraternita della Morte correva l’anno 1876: non ci fu un’autorizzazione prefettizia legata a questioni più burocratiche che di sostanza. La diplomazia allora si mise al lavoro e dodici mesi tutto tornò in perfetto ordine. Sino a quando non è esplosa l’emergenza sanitaria. Ma, come recita il biglietto di invito distribuito dall’Arciconfraternita di Santa Monica – che organizza la “bianca” – «oggi, nel dramma della pandemia, di fronte a certezze che si sgretolano, di fronte a tante aspettativa tradite, nel senso di abbandono che ci stringe il cuore, Gesù dice a qualcuno: coraggio, apri il cuore al mio amore, sentirai la consolazione di Dio che ti sostiene». Parole di Papa Francesco e riprese oggi dal priore Salvatore Russo.

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