“La Gemmologia della Divina Commedia”:nuovo libro di Ann Pizzorusso, scrittrice proveniente da Amalfi!

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La Gemmologia della Divina Commedia”. nuovo libro di Ann Pizzorusso, scrittrice proveniente da Amalfi! “Ne la corte del cielo, ond’io rivegno, si trovan molte gioie care e belle tanto che non si posson trar del regno…” (Paradiso, X, 70-72)

In onore del Settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, geologa e scrittrice Ann C. Pizzorusso ha pubblicato un libro dal titolo “La Gemmologia della Divina Commedia.”

Riconosciuto come il “padre della lingua italiana,” Dante Alighieri (1265-1321) è noto per aver scritto l’opera più famosa di tutta la letteratura italiana: la Divina Commedia. Scritta fra il 1308 e il 1321, fu la prima opera a non essere redatta in latino, bensì nel volgare fiorentino. La novità dell’opera, infatti, consiste nell’aver usato proprio il volgare fiorentino, fonda¬mento della lingua italiana di oggi. Ispirata alla grande poesia epica di Omero e di Virgilio, la Divina Commedia narra di un viaggio personale, un pellegrinaggio spirituale, fatto attraverso l’Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso alla ricerca della Verità rivelata da Dio.

C’è un altro campo che merita di essere esplorato. Si tratta della vasta conoscenza di Dante delle gemme e del campo emer¬gente della gemmologia. Dal punto di vista geologico infatti, la Divina Commedia è un contenitore forbito di numerosi riferimenti a perle, rubini, topazi, smeraldi, zaffiri, brillanti, cristalli, ambra e vetro. Molte di queste allusioni possono essere trovate nel Paradiso, in cui spesso i riflessi della luce sulle pietre diventano occasioni di brillanti metafore: indica la perla, profonda saggezza intellettuale; i rubini, le anime dei guerrieri cristiani; i diamanti, fortezza e solidità; gli zaffiri, simbolo della Vergine Maria, regina del Paradiso.

Dante riconobbe le caratteristiche intrinseche delle gemme e la loro attinenza astrologica, spirituale, metafisica e curativa che si dicevano possedere. Nella scelta delle gemme mostra una cono¬scenza approfondita della rifrazione e della dispersione della luce su determinate gemme. La sapienza di Dante in materia è impres¬sionante se si pensa che le gemme preziose faccettate erano state da poco importate in Europa ed i principi della gemmologia sarebbero stati conosciuti solo nei secoli successivi.

Per millenni i gioielli e i metalli preziosi erano stati usati come talismani ed amuleti, avendo significati simbolici profondi. In Oriente si sviluppò la lavorazione poliedrica delle gemme, impiegata per scolpire rubini, zaffiri, smeraldi e pietre morbide. In Europa le prime gemme lavorate arrivarono dall’Est dopo la caduta di Costantinopoli nel 1204. Questa novità fu accolta con grande piacere poiché qui le gemme continuarono ad essere tagliate nello stile cabochon, con il quale si otteneva, dopo un lavoro di lucida¬tura, una forma liscia e rotonda.

Durante le crociate, l’Italia divenne il fulcro dell’importazione dei prodotti orientali, molti dei quali erano sconosciuti, rari o molto cari per essere acquistati: seta, spezie, prodotti esotici, avorio, polvere da sparo, tecniche per la lavorazione del vetro e pietre preziose. Con le numerose corporazioni di orefici di grande talento, l’Italia ebbe il primato per la lavorazione e l’incastonatura delle gemme preziose. I diamanti-la materia più dura esistente in natura- furono apprezzati per la loro rarità e capacità di tagliare altre pietre. Infatti, poiché non esistevano metodi per tagliare queste gemme, dovevano essere incastonate proprio nella loro naturale forma ottagonale. Fu proprio in alcune città italiane, quali Venezia, Firenze e Genova, che fra il 1330 e il 1375 fu scoperto il segreto del taglio. Nel ‘500 la gemmologia subì una lenta trasformazione da pratica meramente mercantile, costituita dalla compravendita di oggetti rari e costosi, a vera e propria scienza, basata sui princìpi della geologia, geochimica e fisica.

L’uso delle gemme fatto da Dante nel Paradiso dimostra la sua profonda conoscenza della materia. L’aspetto emblematico dell’opera di Dante è quello di aver trasformato le pietre in vere e proprie “gemme letterarie.” Le immagini e le metafore sono tanto potenti da esser tramandate nei secoli, una vera e propria gioia per la mente e lo spirito.

Biografia dell’autrice
Ann C. Pizzorusso è una geologa e studiosa del Rinascimento Italiano. Dopo anni di studi nei vari ambiti della geologia (ricerca del petrolio, gemme, pulizia del suolo delle acque sotterranee dall’inquinamento) ha rivoluto le proprie competenze geologiche verso Leonardo da Vinci ed altri artisti.

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