Il Covid e la cultura: intervista a Maurizio Vitiello

Oggi pomeriggio abbiamo avuto l’occasione di intervistare Maurizio Vitiello, sociologo e critico d’arte, e di chiedergli alcune informazioni relative al mondo della cultura e al Covid, ecco l’intervista:

1) Come ha reagito il mondo della cultura al Covid?
“Il Covid, partendo da marzo 2020, è stato molto bloccante per la cultura, infatti ci sono stati la chiusura di musei, gallerie e, se non erano chiusi, le aperture erano contingentati; però queste associazioni hanno anche saputo sfruttare i nuovi media, come il computer, e hanno potuto programmare conferenze ed eventi online. Questo ha però portato a una mancanza di vicinanza fisica, ma non un distanziamento sociale propriamente detto, anche perché in questi mesi avevamo sempre la possibilità di essere informati e di restare in contatto”.

2) Il Covid e la cultura a distanza
“Durante il lockdown abbiamo usufruito di radio, sia libere, come quella della Rai, sia private, come quella del Sole 24 ore; abbiamo usufruito della TV che ci ha dato l’occasione di assistere anche ad alcuni spettacoli teatrali o musicali ed è grazie a questi nuovi media che siamo riusciti a “sopravvivere” a questo lockdown. Anche gli smartphone sono stati molto importanti in questo periodo, anche se in questo periodo il mondo dello spettacolo dal vivo non è più attivo. La cultura non si è mai fermata, ma ha dato a noi la possibilità di restare informati, nonostante dal vivo si sia fermata”.

3)Quali sono stati gli effetti del Covid sul mondo del cinema?
A Cinecittà si sono fermate le produzioni cinematografiche e noi stiamo assistendo a film, o serie televisive, come Il commissario Ricciardi, o Mina Settembre, entrambe girate a Napoli vengono viste ora a un anno di distanza”.

4)Il Covid è stato presente anche nell’arte figurativa?
Il Covid è stato anche un soggetto artistico, sia da un punto di vista pittorico, sia da un punto di vista scultoreo e ognuno ha interpretato il Covid a suo modo. Bisogna ricordare che in arte non c’è una rappresentazione, ma c’è un’interpretazione del soggetto dovuta al proprio filtro. Per quanto riguarda il mondo artistico, ho avuto l’occasione di essere uno dei critici della mostra “Oltre la pandemia” organizzata da Silvio Cattani, a cui hanno partecipato 170 artisti, ognuno dei quali ha lavorato sullo stesso formato A4, perché durante la quarantena era difficile per gli artisti usare altri formati più rari. Tra i soggetti raffigurati non compare solo il Covid, ma anche molti altri. Questi lavori sono stati poi donati alla biblioteca comunale di Rovereto per una mostra a porte chiuse.

5) Quale sarà la situazione per il mondo della cultura post-covid?
La cultura si adegua alle circostanze, infatti, molti artisti hanno lavorato molto e queste ore di creatività per un artista sono diventate molto produttive e io sono convinto che nell’era post-covid ci sarà un aumento delle mostre, perché gli artisti avranno bisogno di esporre le loro opere create in questo periodo.

Gianluca Marrone

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