I.CULTURA TASSO. Silvio de Majo Guglielmo Pepe le rivoluzioni mancate
Più informazioni su
Giovedi 25 marzo 2021 Silvio de Majo conferenza su Guglielmo Pepe le rivoluzioni mancate.
L’Istituto di Cultura Tasso, presieduto da Luciano Russo , organizza, a seguito del successo dei precedenti, il ciclo di conferenze per l’anno 2021. Gli appuntamenti sono tutti alle ore 16.00 presso la Biblioteca del Museo Civico Francescano , presso il Chiostro di San Francesco a Sorrento. Al momento gli eventi sono tutti in trasmissione streaming video a cura della troupe di Positanonews TV, Sara Ciocio Ambrogio Coppola, Lucio Esposito, in rappresentanza anche dell’UNITRE Penisola Sorrentina.
Il calendario per il mese di Febbraio e Marzo 2021 prevede:
Lunedi 8 febbraio 2021 Adriana Carnevale il razzismo e la Shoah dal Liceo Salvemini
Venerdi 12 febbraio 2021 Pasquale Giustiniani Giuseppe Giustiniani Filosofo e Vescovo. Modera Gaetano di Palma
Sabato 20 febbraio 2021 Carmine Pinto Craxi e il PSI nell’Italia Repubblicana Modera Luciano Russo
Sabato 20 febbraio 2021 Cimitero di Sorrento commemorazione del Poeta Aniello Califano
Venerdi 26 febbraio 2021 Vincenzo Cuomo La questione della Noia Profonda tra Martin Heidegger e Peter Sloterduk. Modera Luciano Russo.
Venerdi 5 marzo 2021 Vincenzo Caputo Torquato Tasso appunti su alcuni “Dialoghi Napoletani. Modera Gennaro Galano
Giovedi 11 marzo 2021 Roberto la Rocca Agostino D’Ippona filosofo dell’interiorità. Modera Aniello Clemente
Sabato 13 marzo 2021 Aldo Maccariello Il corpo sacrificato :sguardo su simon Veil
Giovedi 25 marzo 2021 Silvia de Majo Guglielmo Pepe le rivoluzioni mancate
TESTO AUTOGENERATO
buonasera sono il professore silvio de
majo
ho insegnato per anni alla federico ii
università di napoli federico ii storia
contemporanea il programma di oggi
prevede una conversazione su guglielmo
pepe quando l’istituto tasso mi ha
chiesto di fare una conversazione per il
mese di marzo del 2021 io ho scelto
questo personaggio che conosco
abbastanza bene avendo scritto su di lui
una lunga biografia che è uscita nel
dizionario biografico degli italiani
marzo 2021 è infatti la ricorrenza del
200esimo anno dei 200 anni
l’anniversario dei 200 anni della
battaglia di rieti che vide la sconfitta
dell’esercito del regno delle due
sicilie
anzi del regno di napoli perché sicilia
si era resa indipendente costituzionale
contro gli austriaci che venivano in
italia e in particolare nel regno delle
due sicilie per ripristinare il potere
assoluto di ferdinando ii terminando
primo ex ferdinando iv determinando
prima di borbone la rivoluzione c’era
stata
alcuni mesi prima si parla di ottima est
renon i mestre costituzionale 5 8 9 mesi
di costituzione dall’evoluzione era
stata del luglio del 1820 e scoppiata
all avellino a nola ad opera di
ufficiali dell’esercito borbonico
avevano aderito alla carboneria e ad un
certo punto poi la guida il comando
delle operazioni della passato nelle
mani di cui del monte ter
ma chi era quel mobile in quel momento
queste pop e pe
era un generale di 38 anni quindi è
molto giovane e lo era generale già da
diverso tempo aveva fatto una carriera
militare molto rapida molto intensa in
un periodo in cui gli scontri armati
delle guerre le battaglie non mancavano
pepe era nato nel 1783 a squillace era
un calabrese è figlio di una borghesia
abbastanza agiata che però aveva una
ventina di figli lui erano degli ultimi
di questi figli aveva due fratelli più
grandi
lo si chiamava ferdinando poco noto
l’altro si chiama florestano più noto fu
anche lui un minerale abbastanza
importante dell’esercito del regno di
napoli e poi regno delle due sicilie i
quali stavano a napoli avevano fatto la
minchia della avevano cominciato a
militare nell’esercito borbonico e
quindi anche guglielmo pepe ii volle
seguire e arrivo a napoli
più o meno nei nei mesi o negli anni
insomma immediatamente presenti alla
rivoluzione del 1799 la prima
rivoluzione a cui partecipa guglielmo
vede lui fu chiamato da de santis
l’uomo delle tre rivoluzioni
perché partecipo a tre rivoluzioni
uno è questa qua del 1799
voi sapete la repubblica fu proclamata
mentre stavano arrivando a gennaio del
1799 dai giacobini napoletani che
ripubblicare i napoletani mentre stava
arrivando l’esercito francese che stava
sconfiggendo l’esercito borbonico
napoletano al confine con lo stato
pontificio e stava arrivando a imminente
questo arrivo e quindi l’iscrizione e la
fuga del re ferdinando iv in sicilia con
la regina maria carolina in tutta la
corte 16 anni un aspirante ufficiale la
prima rivoluzione lui cui vi partecipa
in modo naturalmente non da protagonista
nel 1799 la rivoluzione voi sapete figli
finì male grow pochi mesi
poi arriva dalla sicilia
l’esercito della santa fede comandata
dal cardinale fabrizio ruffo con
migliaia di sanfedisti contadini di di
gente raccogliticcia in sicilia i sardi
in calabria lui aveva raccolto queste
migliaia di uomini
nel frattempo i francesi per ha seri
problemi di carattere internazionale
perché l’esercito serviva altrove
siamo nel 99 napoleone sta cominciando a
con
pur nelle importanti guerre in europa ma
è ancora proprio all’inizio e ha bisogno
dell’esercito che allora era camara
comandato dal generale cham pions per
altri fini e quindi lo ritira esercito
torna a combattere nel internet
settentrionale all in europa e i
repubblicani rimangono soli senza la
protezione di questo grande e forte
searcher da qui la sconfitta e la
repressione feroce della della
rivoluzione da parte di ferdinando di
ferdinando iv del tribunale speciale che
fu preposto a occuparsi dei giacobini
dei rivoluzionari con 200 circa 200
condanne a morte
tante altre condanne furono all’esilio o
furono imprigionati i rivoluzionari
molte condanne sono rimaste famose
rimasta famosa quella dei almeno
lievemente al fonseca quel di mario
pagano intellettuali importanti della
della napoli dell’epoca altri riuscirono
a scappare anche furono condannati a
morte personaggi di secondo piano che
non riuscirono a dimostrare di essere
come dire poi
non tra i promotori principali della
rivolta in piazza mercato si consumarono
queste queste condanne
quello che fa era ancora un ragazzo era
molto giovane e quindi la scampa
facilmente la scarpa e va a isole
vai sulla marsiglia comincia un periodo
della vita di pepe lunghissimo
questo per questa prima parte di questo
periodo lunghissimo di esilio è molto
breve perché lui torna presto si può
dire insieme all’esercito francese a
napoli nel 1806 giuseppe buona parte
conquista con l’esercito del fratello il
regno di napoli e quindi gli esuli
possono tornare no ci sono molti
personaggi che erano scappati e che
riescono a torna tra questi guglielmo
pepe che ancora un ragazzo che 1800 76 a
23 anni qui accolgo un po di notizie più
specifiche con nei miei appunti lui era
stato sapere esilio un po di tempo poi
torna clandestinamente nel 1803
partigiana congiura in calabria lui ha
questo ballino poi lo vedremo più avanti
di far insorgere la calabria contro il
potere centrale contro contro napoli
contro i borboni ritenendo il popolo
calabrese talmente forte e audace da
potere fare
una una buona riuscita non avere
successo nella una rivoluzione in uno
scontro armato viene arrestato viene
condannato all’ergastolo e ora un
periodo breve perché poi abbiamo già
detto nel 1806 arriva giuseppe bonaparte
siamo nel gennaio del 1806 quindi pepe
che ha solo 23 anni può rientrare
l’esercito nell’esercito del regno di
napoli sotto che molti sovrani francesi
prima gioacchino prima giuseppe buona
parte del 2 anni e mezzo fino alla metà
del 1800 8 e poi il famoso gioacchino
murat che stava ancora altri sette anni
e qualcosa fino al 1815 in questo
decennio francese un periodo molto
importante per la storia di napoli per
il sud del regno della parte
continentale del regno di nave perché i
francesi non riuscirono a conquistare la
sicilia
ferdinando iv scappato con la corte come
di economia per la seconda volta dopo la
fuga del 1799 c’è una seconda fuga nel
1806 dopo essere scappato governerà la
sicilia sotto il controllo e la
protezione dell’esercito e della flotta
inglese famoso periodo in cui lord
banking il governatore inglese è in
pratica il padrone il della di quello
che è rimasto del regno borbonico
meridionale una carriera molto
importante farà guglielmo pepe una
carriera militare molto importante sarà
guglielmo pepe in questo periodo in
questo decennio una carriera fatta anche
di partecipazione a guerre per esempio
murate intera b con questa la sicilia no
la sicilia appunto era rimasta in mano
ai borboni c’era la flotta inglese sia
all’esercito inglese sull’isola lui è a
questo progetto importante questo
progetto giochino vivrà di conquista
della della sicilia e quindi va fino a
reggio calabria
abita a villa san giovanni vuole
imbarcare il suo esercito viene fermato
dai francesi è fermato cioè da quella
componente del suo esercito che ruby non
obbediva alle ai suoi ordini ma obbediva
gli ordini napoleone napoli ora decide
che non è il caso non è il caso perché
luce altri progetti perché in questo
modo una parte dell’esercito inglese
rimane lì e quindi non gli dà fastidio
in altri luoghi riscontro in altri
luoghi di combattimento giura rimarrà
molto male con miura cioè tra gli altri
guglielmo pepe che il suo ufficiale di
ordinanza cioè ufficiale che è al
contatto diretto ri sovrano per
ripartire gli ordini per governare
l’esercito di mira era il soprannome la
anche un generale molto temerario come
saprete sicuramente e quindi era molto
dentro i problemi militari pepe
collabora molto attivamente con lui non
fece solo questo quell’immobile per il
periodo
trattiamo per esempio andò a corfù che
era stata da poco nel 1807 quindi
neanche per nulla ti ama le prese
giuseppe buona parte ancora con il di là
tobacco sul metodo 7 in grado di capo
battaglione poi diventa ufficiale
l’ordinanza nel 1809 di miura cosa
abbiamo già detto partecipa da poco
felice spedizione siciliana del 1810
comanda nel 1812 un reggimento in spagna
l’esercito napoletano che affianca
l’esercito francese nella sanguinosa sì
ma guerra spagnola che porta avanti
napoleone per cercare di conservare la
spagna conquistata nonostante la rivolta
degli spagnoli in una guerra una guerra
una specie di guerra civile
sanguinosissima e in tutti questi anni
questi pochi anni lui fa una grande
carriera
per cui quando torna a napoli nel 1813
viene nominato nel 1913 vile nominato
maresciallo di campo cioè una un grado
superiore a quello di generale i
marescialli di napoleone
questo non è lui non è male c’avevano
commerciali mira ma sono famosi nella
storia militare del periodo napoleonico
i marescialli di napoleone quei 15 20
personaggi nei tanto per fare un nome
massena che erano poi furono grandi
protagonisti di tante battaglie vittorio
su marshall di napoleone infonderà anche
gioacchino viola ritorna a esserlo nel
1812 quando bisogna quando una parte con
un esercito
napoletano partecipa alla spedizione in
russia fallimentare spedizione industria
dell’esercito napoleonico il tenero 12
c’è questa diciamo fallimentare
spedizione vira poi mi ora torna nel 13
comincerà a portare avanti una politica
che lo distingue che separa che tende a
separare le sue il suo destino da quello
del cognato migliorare il cognato di
napoleone cerca un’alleanza improbabile
con l’austria
quindi il tradimento di napoleone
secondo i francesi di scusatemi ora
secondo i francesi poi scontri con
l’austria perché poi c’è il ribaltamento
delle alleanze come fu chiamato con la
sconfitta nel 1815 a tolentino
dell’esercito murattiano di questo
esercito fa parte anche gioacchino fa
parte anche guglielmo pepe come generale
come maresciallo di campo lui comandava
un pezzo dell’esercito che in quel
momento però non è a tolentino e quindi
non partecipa attivamente alla battaglia
che comunque vede la sconfitta di di
gioacchino murat nel 1815 con il ritorno
di ferdinando di borbone ferdinando iv a
sul legno anche sulla parte continentale
del regno delle due sicilie quindi sul
mio di napoli
succede una cosa strana lui si chiamerà
da quel momento ferdinando prima
succedeva cosa strana perché a
differenza di quello che era avvenuto
nel 99 con la dura repressione dei
repubblicani c’è una
pacificazione una sorta di pacificazione
e coloro che avevano partecipato più
relativamente al governo della nel
periodo del governo rendina prix durante
il piano non vengono allontanati o
vengono tenuti in disparte ma in modo
provvisorio
stiamo parlando dei ministri funzionari
importanti i soldati ufficiali
assolutamente non vengono allontanati
nel mio dall’esercito inizialmente c’è
un periodo un po di allontanamento ma
poi c’è bisogno di questi personaggi e
quindi per esempio per quello che
riguarda pepe lui si ritira in calabria
nel tra la sua famiglia squillace per un
anno un anno e mezzo ma poi torna perché
torna a rivestire a ad avere un grado
nell’esercito
ora borbonico dell’esercito del regno
delle due sicilie sulla terraferma il
grado di generale quindi nel nel 13 lui
era stato la mia faccia alle campo aveva
30 anni e qualche anno dopo 1818 e il
generale che ha il comando della terza
divisione della dell’esercito che
comprendeva principato ultra cioè la
quella che allora era la provincia di
avellino e la capitanata che vale a dire
la la piana foggiana la provincia di
foggia
quindi due province che scrisse uno che
hanno un confine diciamo in comune che
sono una vicina all’altra in cui lui
deve
può andare il brigantaggio deve
combattere il brigantaggio vantaggio
l’endemico che c’era stato molto anche
soprattutto nel periodo murattiano
soprattutto in calabria ma un po
dappertutto e fare insomma comunque
tenere l’esercito è pronto per qualsiasi
evenienza ma l’evenienza che si
verificano nella l’evenienza che ci si
aspettava che il governo che nel re il
suo governo poteva aspettarsi perché è
la rivoluzione la rivoluzione che
scoppia
all’inizio di luglio del 1820 quindi
soltanto due anni dopo che anzi misura
né perché pepe torna nel novembre del 18
questa cosa avviene nel luglio del 20 in
meno di due anni dopo che lui è
diventato il comandante in capo
dell’esercito napoletano distanza tra la
provincia di avellino è quella di foggia
e quando quindi scoppia questa rivolta
le volta capitanata come voi sicuramente
vi ricordate perlomeno chi è più anziano
che ha fatto degli studi in cui queste
cose non ci trascuravano non si
trascurano come si saranno se la squadra
va come si trascurano ora capitanata dai
due tenenti morelli e silvati che furono
poi entrambi dopo la fine della
rivoluzione del periodo costituzionale a
cui abbiamo già accennato all’inizio
messi a morte e da qualche altro
ufficiale dichirato superiore tra cui
c’era un avellinese che un personaggio
abbastanza importante che si chiamava
nicola dei conci nice
mi concedi se quello che prende proprio
il comando perché
l’ufficiale di più in alto in grado e
poi avrà una carriera paragonabile a
quella di di pepe perché anche lui di
tornerà in auge poi lo vedremo bene ora
ripercorrendo la storia della vita di
pepe e tornerà in auge nel 1848 per il
comando e concisi e pepe all’ordine di
andare a reprimere il moto ma pepe fa
tutt’altro va ad avellino raggiunge con
il suo esercito chi gli insorti e ne
prende il comando e con loro una
componente diciamo un po non
eccessivamente numerosa un pezzo che
questo esercito ormai la l’insurrezione
ha vinto ci sono stati altri presi
posizioni in altri posti nel regno va a
napoli e prende praticamente da
ferdinando iv ferdinando qualche ora
diventate ferdinando primo dal vecchio
re la il comando in capo dell’esercito e
re concede la costituzione nomina
vicario generale suo vicario generale il
figlio francesco
quello che poi sarà dal 25 al 30 1 del
giovane il re francesco primo e si
ritira un po in disparte poi a un certo
punto chiederà al parlamento nel
frattempo c’è stato un parlamento c’è
stata la costituzione c’è stata ci sono
state le elezioni
ci sono dei ministri che ubbidiscono al
vicario cioè a francesco ma anche
soprattutto al governo ci sta un
importante loro viene svolto per esempio
da giuseppe zurlo in questo governo per
i nostri personaggi di rilievo tra cui
pepe come comandante dell’esercito
ottenere di poter andare nel regno ne
l’impero austriaco a partecipare a dei
congressi per dire a metterli insomma
gli austriaci che volevano assolutamente
che l’equilibrio che era stato che era
ritornato dopo la sconfitta definitiva
di di napoleone dopo il congresso di
vienna del 1814 15 non volevano
assolutamente che potesse tornare la
rivoluzione che potesse essere messo in
discussione dell’assolutismo pregio per
dire quindi ammette di non intervenire
invece lui
ferdinando per creando già pensava di
fare quello che poi fu giudicato dagli
iniziali un altro tradimento nei
confronti della sua stessa patria
dicendo appunto che lui era stato
costretto a concedere la costituzione
che chiedeva che si intervenisse con
l’esercito austriaco e che aveva 80 mila
uomini si intervenisse contro il suo
paese contro il l’esercito
costituzionale napoletano ho qui davanti
a me
una lettera che è stata inviata
dall’istituto nel risorgimento della
provincia di rieti che in questo momento
che non si può fare niente da vicino in
modo da remoto come si dice così come
sto facendo io ha organizzato un
convegno per ricordare la prima
battaglia del risorgimento nazionale la
battaglia del 7 9 marzo 1821 200 anni fa
in cui e truppe guidate dal generale
guglielmo pepe che aveva a disposizione
al 16 mila uomini spesso erano poca
addestrati poco ligi ai comandi in parte
erano degli appartenenti alle forze
all’esercito regolare in parte noi
volontari dei volontari che c’è molto
c’è una grande spinta del volontariato e
dei volontari dell’esercito dei
volontari nel risorgimento italiano una
grande spinta che avrà il suo acme nel
1860 con la spedizione dei mille questi
volontari per i 18 mila uomini tra
volontari e l’esercito regolare deve
affrontare 80 mila uomini nella piana di
rete e tra le gole della che stanno
vicino rieti tra real e la città ducale
cittaducale e antrodoco e qui ci fu la
sconfitta sconfitta
pepe scappa e da questo momento per un
lunghissimo periodo di tra in esilio una
vita di asi che quindi quella di pepe e
queste silvio finirà soltanto per un
breve periodo nel 1848 quando la
rivoluzione è anche la volontà del re di
quel momento che è ferdinando ii il
nipote risi ordinando primo è il figlio
di francesco pinchera telo secondo bene
al trono
succede al trono nel 1830 nel 1848 di
fronte a rivolte a situazioni
internazionali non favorevoli e rivolte
soprattutto siciliane concede prima di
quanto lo facciano di quando lo fanno
altri sovrani degli stati italiani la
costituzione poi la concederanno anche
carlo alberto il granduca di toscana e
il papa pio ix e quindi c’è un governo
costituzionale un parlamento elezioni e
così via pepe per tornare torna e
divento il capo dell’esercito del 1848
ma cosa fa pepe tra il 1821 e il 1848 la
ricostruzione il mezzo fa fatto da da
tanti in tanti storici tra cui anche qui
me insomma io quan degli appunti
c’è un lo storico non professionista
insomma che ha scritto questo libro si
chiama manfredi luca manfredi e il
titolo è l’uomo delle delle tre
rivoluzioni
quindi dopo aver parlato
del pepe giovanissimo nel 1900 e del
pepe per pochi mesi capo generali in
capo dell’esercito della repubblica
della monarchia costituzionale
napoletana sarà poi anche generale della
del l’esercito del 1848 napoletano del
1848
ma c’è questo lungo periodo lungo
periodo che va dal 21 quando lui va via
è sul e al 48 a 47 quando capisce di
poter tornare poi torna quindi quasi
vent’anni
scusate quasi 30 anni un periodo
lunghissimo che lui trascorre
prevalentemente in francia ma anche in
inghilterra e anche in nei paesi bassi
la prima fase è una fase inglese lui e
sulla ronda a londra
e qui a londra che lui si scontra con un
altro generale del periodo
costituzionale napoletano che però era
rientrato nei ranghi borbonici che si
chiama michele carrascosa ci sarà un
duello legata appunto alle
interpretazioni cosa che successe nella
guerra e nella sconfitta
poi dopo un periodo di alcuni anni a
londra ma anche un breve periodo di
spagna
andrà in in a parigi anche anche
partecipa a organizzazioni europee di
liberali ma vetro esempio subito dopo la
sua fuga dopo la sconfitta fonderà una
società dei fratelli costituzionali
europei ebbe molte adesioni para la
società si scioglie c’è una repressione
anche nei confronti della spagna come
forse vi ricordate la bora era stata la
rivoluzione e poi ci sarà il soggiorno
inglese poi ci sarà il soggiorno
francese che soggiorno più lungo a
parigi incontra una serie di personaggi
del risorgimento italiano importanti con
cui fraterni gera farà amicizia avrà nei
confronti dal punto di vista come dire
politico su che cosa fare su come
organizzare la la lotta per
l’indipendenza e l’unità d’italia questi
erano poi le due più che la l’unità
comunque in questo momento si parla
soprattutto di indipendenza nei
confronti dell’asse grande nemico e
l’austria
perché uno dei culi uno dei personaggi
che lui incontra vincenzo gioberti
quindi non unitarista un fautore di una
unione tra tre stati principali quello
sabaudo quello romano pontefice è quello
napoletano senza tutti quanti insieme
facciamo la guerra nostro disagio
avvertito e quello che avverrà poi nel
48 ma andiamo con ordine
incontra vari personaggi di un certo
interesse incontrerà per esempio
giuseppe alessandro poerio e un incontro
importante perché poi
alessandro poerio lo riavrà con sé a
venezia nella fase in una la terza
rivoluzione di pepe la fase il 48 49 e
poi morirà sulle barricate venete poerio
è un poeta personaggio molto noto
alessandro poerio fratello di giuseppe
figlio di carlo bo eco insomma uno della
famiglia di questi anche se calabresi
nobili calabresi che combattano per
l’indipendenza italiana incontra filippo
buonarroti che è un rivoluzionario il
leader dei sublimi maestri perfetti che
una sorta di carboneria e l’arrivo di
base quello della rivolta degli eguali
di parigi del della francia incontrerà
federico confalonieri che l’amico di
silvio pellico e qualche altro di cotto
ma se a qualche altro rivoluzionata e
cominciò a scrivere a questo punto pepe
comincia a mettere su carta le sue idee
e quindi scrive per esempio una memoria
il libro che si chiama memoria sui mezzi
che menano alla italiana indipendenza
come bisogna fare per conquistare
l’indipendenza dell’italia contro
rispetto all austria
che cosa scrive che cosa dice che quali
sono
qual è l’idea di pepe in questo libro
come in altri e che indipendenza si
conquista con le armi come poi avverrà
di fatto con dipendenza l’army ficazione
si conquista con soprattutto le due
guerre d’indipendenza quella la guerra
d’indipendenza secondo quelle di venezia
1859 la descrizione dei mille dopo
queste guerre
c’è un scese in italia del 1861 si passò
il solito come siamo anche qui in
anniversario a cui mancano in cui manca
il veneto conquistato nel 66 e il lazio
che sarà preso nel 1870 poi a questo
punto è finita salvo poi quella la coda
del risorgimento che è la terribile
prima guerra mondiale e in questi libro
questo libro questo qua anonimo anonimo
esce anche l’italia militare
entrambi i libri hanno un’edizione
italiano è il primo che secondo che
un’edizione in francese
qui avevo qualche frontespizio che ho
scaricato dalla vite voi sapete che oggi
in rete si possono provare questo è il
frontespizio dell’italia militare
l’italia militare e la guerra di
sollevazione di guglielmo pepe generale
in capo dell’esercito italiano in
venezia questo però è una edizione
successiva a quella che nel 1836 perché
l’elezione che lui fa quando appunto sta
a venezia che generali in capo di
venezia ora vediamo che cosa succede ma
il gene 36 è fautore promotore in questo
libro di una rivolta di una sollevazione
lui punta a alla guerra per bande
la sua idea militare è un’idea che
poggia sulla fiducia nelle bande
contadine sul tipo di quelle che erano
state quelle che avevano represso il
movimento repubblica del 1799 non un po
questa questi tua idea si contrappone a
quella mazziniana che invece punta di
più su un patriottismo diciamo così
portato avanti per lo più dalla
borghesia e poi con idee repubblicane
come sappiamo insomma diverse da quelle
di guglielmo pepe nel 39 pubblica un
altro un altro libro italy politique et
sera porta vecchia france el angleterre
una
un libro che non fu mai che non è stato
mai tradotti nel 40 pubblica un libro
che si chiama che viene trovato
sull’esercito serve a parigi e sempre
anonimo ma poi sappiamo che lui è
l’autore sull’esercito delle due sicile
il titolo essere l’esercito delle
medicine e sulla guerra italica di
sollevazione la sollevazione e poi a
questo punto mentre purtroppo per lui la
succede niente e deve rimanere in esilio
in francia dove tra tra l’altro si sposa
con una donna inglese che poi sarà colei
che come dire porterà le spoglie di pepe
a napoli dopo l’unità d’italia
pepe vuole prima dell’unità d’italia nel
56 1800 e muore sempre in esilio però
non più a parigi ma a torino perché nel
frattempo sono cambiate le cose comincia
a scrivere le memorie memorie del
generale guglielmo pepe intorno alla sua
vita e ai recenti casi di l’italia del
1847 poi un secondo volume e poi
finalmente nel 50
l’italia degli anni quaranta 1847 48 e
49 continuazione delle memorie
una di queste pubblicazioni e quelli
tale militare con l’edizione veneziana
che ho più fatto che ho fatto già vedere
questo qua invece è il frontespizio del
secondo volume delle memorie scritti dei
mille pubblicate nel 1847 vedere parigi
e il luogo di stampa ma in italiano per
fortuna siamo arrivati alla vigilia del
1848
nel gennaio
ferdinando ii ha concesso la
costituzione e nel marzo il governo
costituzionale ottiene che il re
proclami un’amnistia nei confronti dei
napoletani in esilio ormai da quasi 30
anni come abbiamo detto cioè a partire
da quel 1821 che aveva visto la
sconfitta dell’esercito rivoluzionario
costituzionale quindi napoli e pepe può
tornare e servì al secondo di forma ci
dà l’incarico di formare un governo lui
rifiuta o melo meno viene distolto dalla
fine viene sconsigliato lui vede in pepe
un elemento di cretinate secondo meno
pericoloso dei rivoluzionari che anno fa
dei capi della costituzione le governa
costituzionale
pepe non accetta insomma come idriche di
revoca dell’incarico è però viene
nominato nel lotto aprile 1848
comandante in capo dell’esercito
napoletano dell’esercito del regno delle
due sicilie esercito che viene mandato
di lì a poco a combattere insieme ai
all l’esercito della del regno di
sardegna nel regno di carlo alberto
contro l’astra perché è scoppiata la
prima guerra d’indipendenza l’alberta
tigrato guerra all’austria sperando di
avere anche l’aiuto diciamo così come
gioberti si augurava degli altri stati
italiani che sono diventati
costituzionali perché costituzione dove
abbiamo detto prima è stata concessa
anche da reagan di toscana da dal papa
arrivano questi eserciti arriva
soprattutto tanti volontari anche da
napoli arrivano tanti volontari 1 e
quella alessandro poerio di cui abbiamo
al cui abbiamo accennato prima ma dura
poco la l’invio dell’esercito
dell’esercito regolare sia napoletano
sia degli altri degli attestati italiani
perché questi eserciti vengono
richiamati dopo che il papa pio ix a a
fa un proclama una rende pubbliche le
intenzioni che questo che questa cosa
non va bene che non si può combattere
uno stato cattolico in questa maniera
strano dove sarebbe da l’impero
austriaco e quindi vengono richiamati ma
guglielmo pepe non non segue l’esercito
che lui comanda l’esercito che lui
comanda va via
torna a napoli in buona parte in parte
no in parte a parte che lo segue
decide di continuare in questa avventura
anti austriaca diciamo così perché
diciamo sì perché nel frattempo carlo
alberto è stato sconfitto poi la guerra
riprenderà e la sconfitta vera e propria
guerra nel 49 è però sono insorte
diverse e soprattutto venezia venezia in
soft e pubblica ea e ha proclamato la
repubblica e quindi pepe vede in venezia
e nella difesa della repubblica la
possibilità di continuare con i pochi
mezzi che ci sono ma con molta parte del
popolo veneziano con lui la repubblica
di venezia e quella capeggiata da un
altro nome molto noto il risorgimento
italiano che daniele manin continuare la
guerra contro lascia e quindi la terza
rivoluzione non è solo questa
partecipazione quasi simbolica che
avviene da parte di accento napoletano
alla guerra d’indipendenza alla prima
frase della guerra indipendenza ma
soprattutto alla partecipazione alla
difesa di venezia alla guerra
che portano avanti i veneziani e la
repubblica di venezia mentre
contemporaneamente c’è un’altra
repubblica
nell’italia di questo momento che
resiste contro la repressione contro di
un esercito straniero e della repubblica
romana il cui capo politico e giuseppe
mazzini e il cui capo militare giuseppe
garibaldi repubblica napoletana che
viene romana che viene messa viene
sconfitta viene da nonostante la cronica
difesa insomma dei caribaldi garibaldi
sapeva combattere ma non aveva uomini e
mezzi sufficienti contro l’esercito
francese che i francesi che pure avevano
fatto la rivoluzione del 48 anche loro
il 48 è una rivoluzione e in di
produzione di rivolta tutta l’europa
avevano mandato famosa esercito francese
del geniale o di no che ha facilmente la
meglio qualcosa del genere succede a
venezia contro il l’esercito di
guglielmo pepe era un bull generale ma
non era neanche e anche garibaldine
insomma e alla fine deve soccombere
mancano pochi anni alla conclusione
della sua vita
mancano pochi anni nel frattempo c’è
stata la ripresa della guerra nel marzo
del 1800 quando la mente venezia resiste
e pepe comincia la continua a combattere
ma poi deve deve arrendersi la resa
viene firmata il 22 agosto
e pepe va in nel regno di sardegna dove
carlo alberto è stato sconfitto ma la
costituzione rivale in vigore lo statuto
albertino rimane in vigore lo statuto
che sarà lo statuto italiano fino al
1946 che diventerà poi lo statuto del
regno d’italia e quindi può vivere vive
voleva vivere a genova male insomma poi
viene convinto di incontrare nella
capitale a torino
poi torna a parigi per un periodo e lì
insomma la sua casa diventi un ritrovo
di di rivoluzionare gli esuli tra cui
alcuni napoletani tra cui per esempio
saliceti che era stata uno dei ministri
del governo costituzionale del 48
giuseppe ricciardi
poi torna poi va via da parigi avviata
parigi perché nel 1851 luigi bonaparte
che è stato luigi napoleone bonaparte
che è stato eletto per la fia e 48
presidente della repubblica fa il colpo
di stato si proclama imperatore dei
francesi col titoli napoleone iii
naturalmente lui non condivide questa
svolta st
ma ritorno alla alborno al bonapartismo
che ritorna a torino dove morirà l’otto
agosto del 1855 anche questa ultima
parte della sua vita non è proprio
lineare raminga fa prima a nizza poi al
genova
infine a torino dove viene
passa un amore e nel 1858 il rally
sardegna gli dedica un monumento e nel
1861 dopo l’unificazione la moglie che è
una inglese come abbiamo già accennato
porta il feretro a napoli per seppellire
il marito insieme al fratello florestano
paper anche lui stato generale che lui
ha avuto una vita tormentata ma diciamo
così la storia fra l’esterno pepe è
un’altra e un’altra storia da quel
momento appunto il mito di cui uno pepe
non avrà una grande come dire un grande
seguito però abbastanza seguito lo sa
insomma viene considerato appunto come
delle rivoluzioni una specie di
antesignano di garibaldi o anche se
preferite di carlo pisacane perché
pisacane poi quando fa il 1857 il
tentativo
della spedizione di sapri all idea in
testa l’idea della della guerra di bande
che invece poi le bande lo
sconfiggeranno insomma e nella messa a
morte e oggi in tutte le città d’italia
in molte città d’italia c’è una piazza o
una strada dedicata a guglielmo pepe
quindi un personaggio che non è stato
poi ho dimenticata
vi saluto e vi ringrazio spero di potere
fare conferenza migliore con delle
immagini con dei filmati con una
maggiore una migliore puntualizzazione
dal vivo prima o poi una serata
—————————————————————————————-
Silvio De Majo , dall’aprile 1973 al giugno 1974 ha svolto la sua attività di formazione postuniversitaria, usufruendo prima di un contratto di ricerca presso il C.I.S.P. e poi di una borsa di studio CNR, Comitato nazionale per le Scienze Economiche, Sociologiche e Statistiche (dal 1° marzo 1974 al 30 giugno 1975).
A partire dal 1° luglio 1975 ha goduto di un assegno biennale del Ministero della Pubblica Istruzione, presso la cattedra di Storia Contemporanea della facoltà di Lettere dell’Università di Napoli (Prof. P. Villani). Tale assegno è stato poi rinnovato per un secondo biennio e quindi ininterrottamente fino al giudizio di idoneità a ricercatore.
Ricercatore confermato dal 19 novembre 1981.
Dal 1 novembre 2002 è professore associato di Storia contemporanea. Da 1 novembre 2009 è professore associato di Storia economica. Ha innsegnato Storia economica nel corso di laurea magistrale in Scienze Storiche fino al 2012. Attualmente insegna Storia economica per le innovazioni tecnolgiche e Archeologia industriale per i corsi di laurea di Economia e commercio e di Scienze del turismo ad indirizzo manageriale presso il Dipartimento di Scienze economiche e statistiche.
Come professore associato dal 2002-03 al 2008-09 è stato titolare del corso di Storia Economica per il corso di laurea triennale in Storia.
Dal 2008-09 al 2011-2012 titolare del corso di Storia Economica per il corso di laurea magistrale in Scienze Storiche.
Dal 2012 insegna Storia economica per le innovazioni tecnolgiche e Archeologia industriale per i corsi di laurea di Economia e commercio e di Scienze del turismo ad indirizzo manageriale presso il Dipartimento di Scienze economiche e statistiche
De Majo, Silvio
Breve storia del Regno di Napoli : da Carlo di Borbone all’Unita d’Italia, 1734-1860 / Silvio De Majo
Roma : Tascabili economici Newton, 1996
Testo – Monografia [IT\ICCU\MO1\0001309]
De Majo, Silvio
Manifatture, industria e protezionismo statale nel Decennio / Silvio De Majo
Testo – Monografia [IT\ICCU\NAP\0176277]
De Majo, Silvio
L’economia di Terra di Lavoro agli inizi dell’Ottocento : la Statistica murattiana / Silvio de Majo
[Napoli] : Luciano, [1998]
Testo – Monografia [IT\ICCU\NAP\0381159]
De Majo, Silvio
Il 1848, sofferto apice di due brillanti o diverse carriere militari: Francesco Saverio Del Carretto e Raffaele De Cosa / Silvio De Majo
Napoli : Società napoletana di storia patria, 1999
Testo – Monografia [IT\ICCU\NAP\0381010]
De Majo, Silvio
L’industria tessile dalla venuta dagli Svizzeri alla nascita delle MCM (1824-1919) / [Silvio De Majo]
Salerno : Laveglia, 1982
Testo – Monografia [IT\ICCU\NAP\0380349]
De Majo, Silvio
Dalla casa alla fabbrica : la lavorazione delle fibre tessili nell’Ottocento / Silvio De Majo
[S.l. : s.n., 1990?]
Testo – Monografia [IT\ICCU\NAP\0380351]
De Majo, Silvio
Ferdinando 4. di Borbone : sessantacinque anni di regno tra riformismo, rivoluzione e restaurazione / Silvio de Majo
Roma : Tascabili economici Newton, 1996
Testo – Monografia [IT\ICCU\NAP\0201186]
De Majo, Silvio
L’industria dei mercanti : il sistema commerciale e manifatturiero di Cava dei Tirreni nel 19 . secolo / Silvio De Majo
Napoli : [s. n.], 2005 (Napoli : Gecla)
Testo – Monografia [IT\ICCU\NAP\0358440]
De Majo, Silvio
Industria laniera e strutture socio-professionali nel Regno di Napoli nella seconda metà del Settecento : i casi di Arpino, Salerno e San Severino / Silvio De Majo
Napoli : [s. n.], 1979
Testo – Monografia [IT\ICCU\NAP\0380885]
De Majo, Silvio
Biografie napoletane : Sovrani, ministri, funzionari pubblici, soldati, economisti, giuristi, rivoluzionari del Settecento e dell’Ottocento / Silvio de Majo
Napoli : Belle Epoque Edizioni, 2017
Testo – Monografia [IT\ICCU\NAP\0788783]