Gli spaghetti all’assassina del Commissario Lolita Lobosco

Mentre in cucina armeggio con pentole e padelle nella speranza di combinare qualcosa di buono, mi diverto a dare un’occhiata all’ultimo romanzo di una delle mie scrittrici preferite Gabriella Genisi  (nella foto in basso)  “I quattro cantoni” (Sonzogno, 2020), e scopro che ancora una volta l’affascinante commissario Lolita Lobosco sarà alle prese con un delitto apparentemente risolto, che riserverà invece molte sorprese. A fare da sfondo alla storia, i cui diritti, come i precedenti della scrittrice barese, sono stati opzionati dalla Zocotoco casa di produzione di Luca Zingaretti per la realizzazione della miniserie televisiva “Le indagini di Lolita Lobosco” in onda su RAI UNO con l’attrice Luisa Ranieri nel ruolo di Lolita, come sempre, Bari e i suoi sapori.  Chi ha letto i romanzi della Genisi o seguito i due episodi televisivi andati in onda in questi giorni “La circonferenza delle arance” e “Solo per i miei occhi”, avrà intuito che l’autrice non ama solo intrighi e charade narrative da ricolvere ma anche intingoli gustosi e salse piccanti che premiano e esaltano i sapori e i profumi pugliesi. C’è chi afferma che il thriller oggigiorno è il nostro vero “romanzo sociale”, che dietro le trame di autori come Georges Siemenon e di Jean-Claude Izzo  v’è un lavoro segreto di disvelamento di ambienti sociali, di universi locali e di psicologie che non occorre sottovalutare rispetto al mero plot. Non c’è solo l’intrattenimento dell’intrigo ma un contenuto di rivelazione non sminuito dall’attesa ovvia del lettore  che venga soddisfatta la famosa domanda: Chi è l’assassino?“. Anzi diciamo che lo scrittore scaltro che ha adottato questo tipo di intreccio, gabba l’ipocrita lettore ammannendogli il giochino del “giallo”, per poi fare nei fatti ciò che vuole. In questo era maestro Andrea Camilleri, è degno erede Maurizio de Giovanni, mentre Gabriella Genisi ha finalmente reso giustizia al talento delle autrici femminili in questo genere narrativo finora appannagio degli uomini. Ma lascio ad altra occasione le riflessioni più squisitamente narrative e mi rimetto ai fornelli, perché in quest’articolo desidero parlarvi dei miei assassini preferiti: gli spaghetti di Lolita Lobosco. Ricetta degli “Spaghetti all’assassina“. Dunque, procuratevi: 320 g di spaghetti, 300 g di sugo di pomodoro, 1 spicchio d’aglio, 1 peperoncino secco, 25 g di olio extravergine di olivo, acqua calda e salata q.b. e infine basilico q.b. Per preparare “Gli spaghetti all’assassina” cominciate riscaldando in un pentolino il sugo preparato in precedenza o avanzato (giacchè questa ricetta è all’insegna anche della cucina antispreco alimentare) con un soffritto di cipolla e passata di pomodoro, per 30 minuti. Nel frattempo, in un’altra padella, soffriggete per un paio di minuti uno spicchio d’aglio con un filo d’olio, aggiungete gli spaghetti e bagnate subito con dell’acqua calda. Mescolate qualche istante per ammorbidire la pasta e poi versate un mestolo del sugo riscaldato. Sbriciolate un peperoncino secco e continuate a bagnare la pasta con l’acqua calda come se voleste risottarla. A fine cottura eliminate l’aglio e aggiungete il resto del sugo. Regolate di sale e ultimate la cottura alzando la temperatura, lasciando bruciacchiare il fondo per rendere croccante e dorata la pasta. Ecco pronti i vostri spaghetti all’assassina, serviteli caldissimi decorando con del basilico fresco.Buon Appetito
a cura di Luigi De Rosa

Generico febbraio 2021

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