È morta Rossella Panarese, autrice e voce di “Radio3 Scienza”

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Stanotte è morta Rossella Panarese che si occupava, da anni, di una parte del palinsesto di Radio3 Rai. Ci sono nomenclature affascinanti e kafkiane in Rai e Rossella, in queste nomenclature, era capostruttura, autrice, curatrice e conduttrice. Il nome di Rossella Panarese è stretto, per quel profondo legame stabilito da confidenza e frequentazione, a un programma molto amato e seguito, quotidiano, chiamato Radio3 Scienza dove si discutono e si analizzano le idee e i protagonisti del dibattito scientifico. A Rossella Panarese, che pure non era avara di complimenti, interessavano i progetti, il futuro, e la prassi culturale del lavoro come qualcosa che si fa in squadra e che presuppone un pagamento. Non l’ho mai sentita proporre a qualcuno di fare volontariato culturale, non ho mai vista stancarsi di sottolineare quanto fosse essenziale per la più grande azienda editoriale, la Rai, cercare giovani da inserire nelle redazioni. Era gentile e ferma, sorridente ed educata, discuteva e non pretendeva di giungere a un accordo e, in caso di divergenza, sapeva che decidere è un onere che talvolta non si può delegare.

Quando entrava in redazione, io e gli altri – Daria Corrias (Tre soldi), Fabiana Carobolante (Ad alta voceTre soldi), Diego Marras (Le meraviglie) – facevamo finta di scattare in piedi come fosse giunta una improvvisa ispezione dello stato maggiore dell’esercito, Rossella talvolta diceva comodi, comodi, talvolta invece faceva lo stesso, si “impettiva”, come se gli ispettori fossimo noi, e lei la truppa. Credo che questo succedesse in ogni redazione, da Pagina 3 a Battiti, da L’isola deserta a Radio 3 Mondo a Pantheon a Sei gradi, in modi sempre diversi ma con quel minimo comune multiplo dell’idea di parlare con una persona curiosa e capace.

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