C’era una volta una Principessa al “Correale” e un medaglione magico foto

Angelica Correale e il medaglione magico”, edito dalla “Franco Di Mauro Editore” è il romanzo d’esordio della giovane Storica dell’arte Sabrina Ercolano (nella foto in basso). Un romanzo delizioso e di facile lettura, divertente, con diversi colpi di scena che Sabrina Ercolano ha scritto durante i mesi del grande lockdown quando, finito il tirocinio al Museo Correale di Terranova, ha voluto mettere nero su bianco passione ed amore per le opere d’arte conservate e studiate nelle sale dell’antica dimora sorrentina; rendere omaggio alla famiglia dei Correale, una delle più prestigiose della Terra delle Sirene. La protagonista, Emily Clarissa Elliott, è una tirocinante del museo, che un giorno scopre per puro caso nel deposito del museo un antico medaglione, l’oggetto si rivela anche magico, capace di trasportarla nel passato. Grazie ad esso dunque, come nella migliore tradizione del fantasy o della favolistica dei Grimm e di Andrew Lang , Emily si ritroverà catapultata nel 1881, sempre nel Museo Correale ma quando quest’edificio era conosciuto come Villa della Rota, dimora estiva dei conti di Terranova, qui farà la conoscenza dei due fratelli Pompeo e Alfredo ma soprattutto di Angelica, contessa Correale, nata de’ Medici, Principessa di Ottajano, moglie di Alfredo Correale. Durante il trasferimento magico fino al 1881 però il medaglione si rompe. Emily per non rimanere prigioniera di questo passato sarà chiamata a dipanare altri segreti, legati a un amore infelice, quello vissuto da Suor Cecilia, giovinetta appartenente ad un antico casato nobiliare sorrentino, costretta a prendere i voti dopo che il suo amore per un giovane orafo (colui che costruisce l’oggetto magico) sarà osteggiato dalla famiglia di lei per la più meschina delle ragioni di sempre, la differenza di ceto. Amori e sorprese non finisco qui. Il romanzo che ci propone Sabrina Ercolano è anche una totale immersione nella Sorrento di fine Ottocento e soprattutto nel Museo Correale di Terranova di cui l’autrice svela segreti e tesori artistici dalle opere di Salvator Rosa a quelle di Artemisia Gentileschi, da Pieter Paul Rubens a Giovan Battista Ruoppolo. Sabrina Ercolano mi ha confessato che quando ha scritto il romanzo pensava di rivolgersi ai ragazzi, il suo intento era ed è, attraverso l’artificio narrativo, di far conoscere il Museo Correale e la sotria di questi patrizi sorrentini agli studenti. La sua è una narrativa che si guadagna un posto accanto ad autori della letteratura di genere come Paola Valente, l’australiano Claudio Elliott e soprattutto Sara Ortenzi con la quale condivide studi d’Arte, Archeologia e amore per i giovani lettori. Un young-adult che, azzardo, si potrebbe proporre come adozione nelle scuole locali proprio per invogliare gli studenti ad approfondire la Storia, quella con la esse maiuscola di Sorrento. Sabrina Ercolano dopo gli studi presso il Liceo Classico P.Virgilio Marone di Meta con professori come Enzo Puglia e Vincenzo Russo, si è laureata con una tesi in Storia dell’Arte Medievale intitolata: “La cattedrale di San Lorenzo a Scala nel Medioevo” con il Professor Francesco Aceto (Federico II). Parafrasando la Paola Mastrocola de “Una barca nel bosco”, Sabrina ha raccontato il suo sogno e noi lo abbiamo ascoltato volentieri, quando il narratore si rivela capace, come nel suo caso, resta molto a noi lettori del suo sogno ed è il dono più prezioso di una piacevole lettura. Al resto ha pensato Franco Di Mauro, editore attento alle realtà locali e ai giovani autori con una bella copertina, un Francesco Mancini, anzi Lord Mancini che con i pennelli veramente realizzava oggetti magici.

di Luigi De Rosa

Generico marzo 2021

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