Cava de’ Tirreni, i corrieri della droga trasportano pesce: arrestati padre e figlio

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Cava de’ Tirreni, i corrieri della droga trasportano pesce: arrestati padre e figlio. Trasportano pesce conservato male per nascondere le dosi di cocaina e eroina, ma vengono scoperti dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza. Nei guai due salernitani, padre e figlio ( C. V. di 57 anni e C.M. di 25) già noti alle forze dell’ordine, fermati dalla polizia mentre trasportavano sostanze stupefacenti sul territorio metelliano. I due, che dovranno rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, sono stati tratti in arresto e deferiti all’Autorità Giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida.

Operazione scattata a margine dei controlli quotidiani disposti dal Commissariato di corso Palatucci, alle direttive del vicequestore aggiunto Giuseppe Fedele , in materia di contenimento del contagio da Covid e di rispetto delle vigenti normative previste dalla zona rossa. In particolare, durante i controlli in strada, i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza hanno fermato un furgone bianco, in transito in una frazione del comune metelliano, con a bordo due persone sospette.

Alla guida del veicolo il padre 57enne, mentre il figlio di 25 anni occupava il sedile passeggero. Ma quella che doveva essere un’operazione di routine s’è trasformata in una vera e propria perquisizione quando gli agenti si sono resi conto che qualcosa non andava. Nel vano del furgone, infatti, era stipato un ingente quantitativo di pesce, circa 50 chili, conservato in maniera inadeguata. Dagli approfondimenti è emerso, però, che tale quantità serviva solo da diversivo per nascondere ben altro. Dalla perquisizione approfondita disposta dai poliziotti è emerso, infatti, che il pesce in cattivo stato di conservazione serviva in realtà da copertura per celare diciassette dosi di sostanze stupefacenti.

Gli agenti hanno rinvenuto 10 dosi di cocaina e sette di eroina. Nel vano del furgone erano presenti, inoltre, oggetti atti ad offendere. Nel frattempo, dai controlli sull’identità dei due trasportatori di pesce, è stato possibile risalire a una serie di reati precedenti che i due avevano commesso e per i quali erano incriminati. Padre e figlio, infatti, già figuravano nei database delle autorità competenti per precedenti penali e pregiudizi di polizia inerenti la detenzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti.

All’esito degli accertamenti, quindi, padre e figlio sono stati tratti in arresto e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, per la successiva udienza di convalida. Oltre a rispondere del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, i due sono stati denunciati anche per porto in luogo pubblico di oggetti atti ad offendere e per il trasporto di generi alimentari deperibili senza le prescritte autorizzazioni. Infine, ai due è stata infine elevata anche la sanzione amministrativa per violazione delle norme di contenimento del contagio da Covid19, per esser stati colti fuori dal comune di residenza senza giustificato e valido motivo.

Fonte La Città di Salerno

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