Arte Contemporanea. Intervista al bravo artista Fernando Pisacane, a cura di Maurizio Vitiello. foto
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Intervista di Maurizio Vitiello – Risponde il bravo artista Fernando Pisacane
D – Puoi segnalare tutto il tuo percorso di studi?
R – Liceo Artistico 1965/70 – Accademia delle Belle Arti di Napoli, Diploma in Scenografia 1970/74 – Laurea in Discipline Pittoriche 2004/06.
D – Puoi raccontare i sentieri che avevi intenzione di seguire?
R – La scelta di frequentare scuole artistiche motiva un sentiero che ho sempre desiderato coltivare con interesse; oggi posso dire di aver percorso un iter di formazione molto utile, considerando il periodo dei miei studi.
D – Quando è iniziata la voglia di “produrre arte”, tra scenografia e pittura?
R – Direi sempre, ho lavorato da scenografo con molto entusiasmo, firmando circa 45 Produzioni come assistente scenografo, arredatore e scenografo. Ho avuto la fortuna di lavorare anche con grossi nomi della scenografia, E. Luzzati, T. Stefanucci, N. Rubertelli, A. Capuano, P. Petti, M. Di Pace, E. Tavassi e tanti altri ancora … senza mai tralasciare la pittura che cresceva sempre di più in un mio bisogno di comunicazione.
D – Mi puoi indicare gli artisti bravi che hai conosciuto e con cui hai operato, eventualmente “a due mani”?
R – Sicuramente, la mia generazione è stata interessante. Ho ammirato frequentato artisti come Merlino, Castaldo, Casertano … Lippi, De Stefano [n.d.r: recentemente scomparso], e potrei continuare … la frequentazione con molti di essi ancora oggi non manca.
D – Puoi precisare i temi e i motivi delle ultime mostre?
R – L’uomo e la sua trasformazione, politica, sociale, intima. L’Ignoto.
D – Ora, puoi specificare, segnalare e motivare la gestazione e l’esito delle tue personali più importanti che hai concretizzato e delle esposizioni, tra collettive e rassegne importanti, a cui hai partecipato, tra quelle significative?
R – A tutte le personali e collettive a cui prendo parte ci metto sempre grande attenzione, le amarezze dei risultati le tengo per me. Quando espongo un mio quadro, espongo e scopro parte della mia persona. Le personali sono delle vere e proprie regie, che faccio con entusiasmo. Con responsabilità mi piace lavorare in un team dove ognuno svolge la sua parte. Non cerco conferme di bravura, ma reputo doveroso testimoniare utilità a chi guarda.
D – Dentro c’è la tua percezione del mondo, forse, ma quanto e perché?
R – Ho imparato e continuo a farlo, perché la pittura è il mezzo della mia espressione. Simboleggio, sintetizzo aristocrazie dominatrici, spesso mi rivolgo a un volgo timoroso dell’ignoto, e giocatore della vita.
D – L’Italia è sorgiva per gli artisti dei vari segmenti? La Campania, l’Abruzzo, il Sud, la “vetrina ombelicale” milanese cosa offrono adesso?
R – L’artista fa la sua parte, forse, ha perso una sua dimensione coraggiosa adeguandosi ad un sistema più commerciale servendo una stupida bellezza, che sfiorisce rapida, che non è di aiuto a una crescita sociale. Poi, c’è un contesto altrettanto incerto … si lavora più su massa che su scelte…
D – Quali piste di maestri hai seguito?
R – Affascinato da Guttuso, fonte di tanta ispirazione ai maestri dell’arte contemporanea … il confronto, le frequentazioni, sono stimoli alla ricerca … l’umiltà nell’apprendere è fonte di tanta maestria.
D – Pensi di avere una visibilità congrua?
R – In parte, SI.
D – Quanti “addetti ai lavori” ti seguono?
R – Quando muovo un mio operato mi servo quasi sempre delle stesse persone, accettare il nuovo non significa lasciare il vecchio,
D – Quali linee operative pensi di tracciare nell’immediato futuro?
R – Una ricerca compositiva, orchestrale, spaziare in tutti i campi in quanto l’arte fiorisce ovunque.
D – Pensi che sia difficile riuscire a penetrare le frontiere dell’arte? Quanti, secondo te, riescono a saper “leggere” l’arte contemporanea e a districarsi tra le “mistificazioni” e le “provocazioni”?
R – Il mio pensiero non è di sperare che gli altri sappiano intendere le mie cose, come non sottovaluto dare di me la mia conoscenza …
D – I “social” t’appoggiano; ne fai uso?
R – Sì, in buona parte. Reputo, comunque, che sia oggi un mezzo di conoscenza, comunque, utile.
D – Con chi ti farebbe piacere collaborare tra critico, artista, promoter per metter su una mostra o una rassegna estesa di artisti collimanti con la tua ultima produzione?
R – Attualmente, seguo molto la corrente operativa legata al sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello, nonché il giornalista Giuseppe Cotarelli, il direttore Ivan Guidone di Arte&Società, l’organizzatore Maurizio Caso Panza su Benevento, alla Galleria “Lineadarte – Officina Creativa” di G. Donnarumma e G. Ippolito, la brava Simona Pasquali per lo “Spazio Martucci 56”, l’art-promoter Gianpaolo Coronas su Capua, SMCV, Caserta … Stimo molti pittori e critici, prediligo quelli che ti ammirano e non temono che la tua partecipazione possa annebbiare l’operato dell’altro. Ho sempre creduto che un insieme sia utile a progetti artistici …
D – Perché il pubblico e il collezionismo dovrebbe ricordarsi dei tuoi impegni?
R – Io faccio il pittore, per un collezionista è un dovere riconoscermi.
D – Pensi che sia giusto avvicinare i giovani e presentare l’arte in ambito scolastico, accademico, universitario e con quali metodi educativi esemplari?
R – Parlare della propria esperienza lavorativa è sempre utile in ambiti scolastici, accademici, università. Un giovane viene informato e ne può ricevere stimoli. Ma questo non si fa …
D – Prossime mosse, a Napoli, Roma, Londra, Parigi, …?
R – In attesa del PAN di Napoli con la personale “Men in the global Crisis”, appena si supera questo momento di stasi dovuta al Covid; per Maggio 2021 allestimento personale alla Galleria “Lineadarte – Officina Creativa” di Donnarumma-Ippolito; a Giugno in l’Aquilart a l’Aquila, a cura del Maestro Giancarlo Ciccozzi; a settembre a Napoli partecipazione alla IV Edizione del Sacro per conto della Curia di Napoli …; in agosto/settembre a Cosenza, personale a cura di Enzo Le Pera; poi, usciranno alcune prossime pubblicazioni.
D – Che futuro si prevede post-Covid-19?
R – La risposta è in due miei quadri, in uno racconto il Covid e l’altro dal titolo “Rinascita” sul dopo Covid.