Zona arancione “scuro” o lockdown modello Natale? Regioni e governo studiano le nuove restrizioni

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Zona arancione “scuro” o lockdown modello Natale? Regioni e governo studiano le nuove restrizioni. Un’Italia in arancione “scuro” oppure con un lockdown alleggerito. In attesa della conferenza tra governatori, ministero della Salute e degli Affari Regionali che si terrà nel pomeriggio, alle 17, sono queste due le ipotesi che sembrano farsi strada. A proporle sono state proprio le Regioni (anche se c’è da registrare il disaccordo ad esempio di Toti e di una parte del fronte leghista, già redarguito da Matteo Salvini) che, a quanto pare, hanno trovato immediatamente una sponda da parte del ministro Roberto Speranza, già allarmato dai messaggi preoccupati degli scienziati sulle varianti. Non chiara al momento la posizione della neominsitra degli Affari Regionali MariaStella Gelmini che sarà chiamata a mediare tra gli opposti estremismi di Lega e Regioni. Al momento data come poco probabile, la semplice riconferma di tutte le indicazioni attuali. La maggiore circolazione del virus dovuto alle varianti, è un fattore che non si può ignorare.

Le ipotesi sul tavolo

In ogni caso le ipotesi (su cui bisognerà trovare un accordo a livello locale per presentarle al governo), al momento prevederebbe due scenari diversi. Il primo sarebbe frutto di una sospensione del sistema di zone gialle, arancioni, rosse e bianche (come indicato dal presidente dell’Emilia Romagna e delle Regioni Stefano Bonaccini) per portare ad una stretta che non solo dal lunedì al venerdì piazzerebbe tutta l’Italia in zona arancione quanto, nel fine settimana, imporrebbe ulteriori restrizioni come la chiusura di tutti i centri commerciali e di bar e ristoranti.

La seconda ipotesi invece, porterebbe al cosiddetto modello Natale. Vale a dire che la Penisola sarebbe in lockdown totale durante il weekend (con possibilità di uscire solo per validi motivi anche durante la giornata). Nel resto della settimana invece tutti in arancione. Affinché passi questa linea però, bisognerà prima trovare un accordo tra Regioni, un punto che al momento pare tutt’altro che facile da raggiungere.

Fonte Il Mattino

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