Voglia di normalità: folla in spiaggia a Castellammare di Stabia ed a Meta

Voglia di normalità: folla in spiaggia a Castellammare di Stabia ed a Meta. Lo scrive in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Metropolis Gaetano Angellotti. Il sole e la temperatura di venti gradi hanno fatto esplodere la voglia di libertà dei campani che da stamattina affollano le strade e i luoghi di svago delle città.

A Castellammare addirittura molte persone hanno preso d’assalto anche l’arenile del lungomare di corso Garibaldi (non balneabile), con addirittura qualche bagnante che si è tuffato.

A Meta un vero e proprio boom di bagnanti, che hanno raggiunto in particolare da Napoli e provincia i litorali della costiera sorrentina. I controlli effettuati dalle forze dell’ordine non hanno evidenziato alcun tipo di infrazione, anche se sui social numerosi sono stati i commenti negativi e le foto “di condanna”.

Manco a dirlo, nel tardo pomeriggio la Statale Sorrentina è risultata totalmente bloccata in direzione Napoli, come si fosse trattato di un normale week- end quasi primaverile di pre-pandemia. A Napoli migliaia di persone hanno affollato il lungomare, le strade e i negozi dello shopping, da via Toledo a Chiaia, da via Scarlatti a via Luca Giordano (nel quartiere Vomero), tutti con mascherine per il covid ma inevitabilmente assembrati in enormi serpentoni di cittadini. Bar per l’aperitivo e ristoranti pieni con lunghe file di attesa nelle strade principali e nelle stradine vicine. Sul lungomare, in particolare, il boom di persone ha portato le file mischiarsi con la lunghissima coda di auto dell’area un tempo pedonale e ora riaperta al traffico dopo la chiusura della Galleria Vittoria. In centro a Napoli anche centinaia di bambini vestiti con le maschere di carnevale. Ma i napoletani hanno scelto anche il mare in questa giornata con migliaia di persone che si sono riversate sulle spiagge di Miseno dove i lidi sono ovviamente chiusi ma la spiaggia si è popolata con teli da mare e tanta gente decisa a godersi il sole.

Strade affollate anche nel pomeriggio, tra le aree, in particolare, le piazze del Vomero prese d’assalto da centinaia di adolescenti e over 30 che dopo aver anticipato l’orario dell’aperitivo, visto che alle ore 18 in base alle norme dell’ultimo decreto i bar devono chiudere, sono rimasti nelle piazze. Ma allo scoccare delle 18, mentre i bar si affrettavano a far alzare i clienti dai tavoli onde evitare le multe, fuori dalle gelaterie proseguivano le file con il personale che continuava a servire.

Boom di prenotazioni con molti ristoranti che registrano il tutto esaurito per il primo fine settimana in giallo del 2021, con ristoranti, pizzerie e agriturismo aperti in gran parte dell’Italia. Un rito atteso dai quasi 7 italiani su 10 (67%) che andavano a pranzo fuori almeno un sabato o una domenica al mese, prima dell’emergenza Covid. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti in riferimento alla ripartenza con servizio al tavolo o al bancone di 293mila fra ristoranti, pizzerie, bar ed agriturismo sopravvissuti alle chiusure. Con l’eccezione dei pubblici esercizi in Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e la Provincia di Bolzano che restano ancora zone arancioni.

«Le riaperture rappresentano – sottolinea la Coldiretti – una opportunità per 47,8 milioni di italiani residenti nelle zone gialle che sono stati costretti a rinunciare al pranzo fuori nel fine settimana, ma è anche una importante boccata di ossigeno per le attività di ristorazione che si classificano tra quelle più duramente colpite dalle misure restrittive per la pandemia: quasi dimezzato il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro, secondo le stime Coldiretti sui dati Ismea. Adesso possono restare aperti più di otto locali su dieci presenti nell’intera Penisola (81%) ma tra le regioni che possono beneficiare maggiormente della nuova fase – ricorda Coldiretti – c’è sicuramente la Lombardia che si classifica come la regione con maggior numero di attività presenti con circa 51mila locali, seguita dal Lazio con quasi 39mila e dalla Campania con oltre 33mila».

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