Turismo in Penisola. Sos disperato degli hotel: «Le casse sono vuote»

Penisola sorrentina. Arriva l’Sos disperato degli hotel «Le casse sono vuote» Ristori alle imprese, scatta la nuova denuncia di Federalberghi.

Prevedere nuovi ristori al settore alberghiero che sta soffrendo pesantemente l’emergenza Covid 19. In particolare, anche per le località di mare dove con la prospettiva di un allungamento del calendario scolastico si prevede una potenziale riduzione del turismo interno, a partire da giugno. Sono queste le ulteriori richieste di Federalberghi. Lo leggiamo oggi su Metropolis.

L’associazione, sia a livello nazionale che peninsulare, torna ad alzare la voce. In penisola sorrentina, il numero uno degli operatori alberghieri, Costanzo Iaccarino, aveva già sollecitato una svolta. Un invito che viene ribadito in un ulteriore documento diffuso ieri e che pone l’accento anche su una disparità clamorosa tra i ristori riconosciuti ai Comuni per l’imposta di soggiorno e quelli previsti per gli alberghi.

«Le casse degli hotel sono vuote e le imprese al limite della sopravvivenza. Il lockdown totale a Natale e Capodanno e il perdurare del divieto di spostarsi da una regione all’altra hanno moltiplicato gli effetti di una devastazione che non accenna ad arrestarsi» si legge nell’appello lanciato da Federalberghi che «introduce una desolante ricognizione della situazione di mercato, che anche a gennaio ha registrato un bilancio disastroso, con un calo dell’83% delle presenze turistiche rispetto al 2020».

Questi sono i dati a livello nazionale. In penisola sorrentina le cose vanno addirittura peggio visto che molte strutture hanno chiuso i battenti già a partire da ottobre. E col rischio di ulteriori limitazioni, magari pure per le festività pasquali, affiora all’orizzonte la possibilità che si possa ripartire addirittura a giugno quando, a quanto pare, il nuovo governo Draghi intende far svolgere le lezioni in presenza per gli alunni. «Tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, avevano preannunciato il proprio sostegno al cosiddetto decreto ristori quinquies – ricorda nella nota Federalberghi -. La crisi di governo ha poi rallentato l’adozione del provvedimento, che confidiamo venga collocato ai primi posti dell’agenda del nuovo esecutivo». «Le nostre imprese – sottolinea Federalberghi hanno bisogno di essere accompagnate sino alla fine del tunnel, che non appare vicina. Chiediamo, oltre al sostegno per il 2021, anche un meccanismo perequativo, che colmi le lacune generate dai precedenti provvedimenti e attenui il sapore amaro della beffa di fine anno, quando le amministrazioni comunali hanno ricevuto il 60 per cento della tassa di soggiorno incassata nel 2019, mentre gli alberghi, che in precedenza avevano ricevuto solo un magro indennizzo calcolato sul fatturato perso ad aprile, sono stati esclusi anche dal decreto Natale».

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