Successo per la petizione online “No al depuratore di Maiori, sì alla condotta sottomarina”

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Successo per la petizione online “No al depuratore di Maiori, sì alla condotta sottomarina”. Il comitato “Tuteliamo la Costiera amalfitana” ha lanciato una nuova petizione online sul portale Change.org. L’iniziativa del comitato s’incentra su una soluzione alternativa, proposta dall’Ausino S.p.A. Servizi Idrici Integrati, e cioè una condotta sottomarina da collegarsi al grande Depuratore di Salerno, che eviterebbe un grosso impatto ambientale.

La condotta sottomarina per il Grande Depuratore di Salerno fu proposta tenendo presente gli aspetti di seguito elencati – si legge.

Le Istituzioni hanno l’obbligo verso i cittadini di rendicontare i comportamenti adottati.

Perché il progetto fu abbandonato e perché non può essere riconsiderato, tenendo conto che la soluzione presenta indubbi vantaggi di economicità, tempi di attuazione, di gestione, di garanzia per l’ambiente.

ESTRATTO DA “ANALSI COMPARATIVA DELL’AUSINO”

  1. Economici: la condotta sottomarina di adduzione con le relative opere a terra, trova capienza nelle somme destinate ai progetti delle nuove realizzazioni previste (impianti di Maiori-Minori e Ravello-Atrani-Scala) e risulta di ben più facile realizzazione e gestione. In particolare i costi di gestione dei futuri impianti di depurazione saranno quasi raddoppiati rispetto alla soluzione che prevede il collettamento al depuratore di Salerno, come viene dimostrato nei paragrafi successivi. ( estratto dall’analisi comparativa dell’Ausino).
  2. Tempi di attuazionela posa di una condotta sottomarina DN560 in PE per circa 18,1 km, tra l’attuale stazione di pompaggio in Maiori e l’area dell’impianto di depurazione di Salerno (compresa tra le foci del torrente Fuorni e del fiume Picentino) richiede un tempo di realizzazione brevissimo, pari a circa 3 mesi di lavoro, ben inferiori a qualunque altra soluzione, finanche delle stesse opere a terra necessarie per collegare tutti i comuni serviti. Il cronoprogramma di realizzazione di messa in esercizio di tale opera potrà prevedere l’immediato avvio dell’impianto per il comune Maiori, che da solo già rappresenta circa il 46% della popolazione dei predetti comuni. Pertanto, in un lasso temporale brevissimo sarà possibile ridurre del 46% il carico organico incidente sul tratto di costa compreso tra il comune di Maiori ed il comune di Atrani. A seguire, man mano che saranno completate le opere a terra, potranno essere collettate le acque reflue degli altri Comuni alla stazione di carico e, di lì, al depuratore di Salerno. Di contro, la realizzazione del depuratore consortile di Maiori-Minori già adottata richiede tempi di realizzazione e di messa in esercizio di circa due anni.
  3. Urbanistici e di fattibilità ambientalela soluzione proposta deve acquisire esclusivamente la Valutazione d’Impatto Ambientale per la sola realizzazione della condotta, mentre il nuovo depuratore di Maiori-Minori, di potenzialità superiore ai 10.000 abitanti equivalenti, che peraltro l’amministrazione del Comune di Maiori intende dislocare in altro sito rispetto alla soluzione prevista in loc. Costa d’Angolo, ovvero a circa 1.300 mt nell’entroterra, ad una quota di circa 35 mt s.m.m, comporterà l’acquisizione dei pareri da parte dei seguenti Enti: Anas, Soprintendenza, Demanio marittimo, Autorità di Bacino, approvazione urbanistica e ambientale da parte del Comune di Maiori, Valutazione d’Impatto Ambientale e Valutazione d’Incidenza di competenza della Regione Campania.
  4. Di gestione: le attività da svolgere per mantenere in esercizio l’impianto di sollevamento sono analoghe a quelle già condotte attualmente per mantenere in esercizio le condotte sottomarine di allontanamento delle acque reflue in mare. Invece la gestione dei depuratori comporterà notevoli interferenze con le attività sociali ed economiche della costiera Amalfitana. Basti pensare alle fasi di trattamento, con le inevitabili emissioni odorigene, di smaltimento dei fanghi attraverso una rete viaria, già carente per il traffico veicolare, che attraversa zone antropizzate e ricche di attività legate al turismo. Tutto ciò senza considerare i rischi connessi ad eventuali, ancorché saltuari, malfunzionamento degli impianti, con gli inevitabili impatti sull’ambiente e sulle attività economiche del territorio.
  5. Di garanzia per l’ambiente: la realizzazione della condotta di adduzione di acque reflue, ancorché sviluppata in condotta sottomarina, è equivalente a qualsiasi altra condotta premente per il sollevamento di acque reflue, posizionata in adiacenza di un corso idrico o del mare, di normale diffusione in tutti i territori serviti. Ad ogni buon fine, a monte della predetta condotta saranno previste fasi di grigliatura e di equalizzazione, per garantire un’adeguata funzionalità della tubazione di adduzione. Inoltre potrà essere adottato un sistema di controllo dei volumi idrici in partenza dall’impianto di carico da ubicare nel comune di Maiori ed in arrivo all’impianto di Salerno, in maniera da poter riscontrare tempestivamente l’eventuale presenza di perdite per l’avvio delle conseguenti procedure di emergenza, di ricerca e di riparazione delle perdite. Dal punto di vista ambientale e naturalistico, va sottolineato che la soluzione del collettamento esaminata consentirà di evitare un’ulteriore ed impattante urbanizzazione del territorio, particolarmente vincolato e patrimonio dell’UNESCO, con altre opere edilizie, con l’installazione di macchine che comportano maggiori consumi energetici e produzione di anidride carbonica, quindi di gas che producono effetto serra nell’atmosfera.
  6. Di condizioni ottimali di realizzazione: il fondale marino nella tratta compresa tra l’attuale stazione di rilancio in condotta sottomarina di Maiori e il litorale del Comune di Salerno, in corrispondenza con la foce del torrente Fuorni, è ideale per la posa della condotta, che per motivi prudenziali verrà interrata con una ricopertura di 1,30 mt in sabbia. Il fondale in esame, a meno della prima tratta fino alla loc. Capodorso, presenta deposizioni sabbiose e fangose derivanti dal notevole trasporto solido dei torrenti che caratterizzano il tratto di costa tra Vietri sul Mare e Pontecagnano, i cui bacini scolanti garantiscono l’equilibrio tra l’erosione costiera e il ripascimento naturale. Il materiale solido trasportato è dovuto alla grande quantità di sabbie calcaree e piroclastiti provenienti dai Monti Lattari e dai Monti Picentini, alternate agli strati di terreno vegetale, accumulatisi, per successive stratificazioni, con le eruzioni del Vesuvio sulle superfici sottese delle colline limitrofe.ù
  7. Di migliore utilizzazione dell’impianto di depurazione consortile di Salerno: altro aspetto positivo fondamentale che si otterrebbe con la soluzione proposta è connesso con il maggiore sfruttamento dell’impianto di depurazione consortile di Salerno, il quale già è dotato del personale per il funzionamento H24, delle opere civili, delle macchine, delle forniture elettriche, degli impianti di trattamento fanghi. Pertanto, la soluzione, analizzata nel seguito sulla base dei costi parametrati, comporterà una riduzione generalizzata dei costi specifici di trattamento dell’impianto medesimo, spingendolo verso valori di efficienza ben più elevati degli attuali, data l’invarianza di molte delle voci unitarie che concorrono alla formazione dei costi;
  8. Di scelta della soluzione ottimale: la soluzione proposta va a definire un quadro estremamente organico della depurazione nel territorio noto come Costa d’Amalfi, infatti, i comuni più prossimi a Salerno, ovvero quelli compresi tra Vietri sul Mare e Atrani, saranno collettati all’impianto di depurazione dell’area Salernitana, mentre i comuni più distanti saranno serviti da impianti di taglia media, in grado di ridurre la frammentazione del servizio. Con l’ipotesi prospettata si otterrà il seguente quadro generale:
  • a. Il trattamento delle acque reflue dei Comuni convogliati all’impianto di depurazione dell’areaSalernitana: Vietri (collegamento esistente), Cetara (collegamento attraverso il comune diVietri sul Mare, opere comprese in altro appalto), Minori, Maiori, Tramonti, Atrani, Ravello, Scala;
  • b. Impianto di depurazione di Amalfi, la cui completa ristrutturazione è già stata oggetto di appalto; attualmente è in corso la fase di verifica e validazione del progetto esecutivo redatto da parte dell’ATI aggiudicataria;
  • c. Impianto di depurazione di Conca dei Marini-Praiano-Furore, la cui realizzazione è già stata oggetto di appalto; è stato da breve depositato il progetto esecutivo da parte dell’ATI aggiudicataria;
  • d. Impianto di depurazione di Agerola, per il cui ampliamento e adeguamento funzionale, la Regione Campania ha emesso decreto dirigenziale di finanziamento in data 24.10.2016 num.684;
  • e. Impianto di depurazione di Positano, per il quale è stato redatto e depositato presso la Regione Campania, in attesa del finanziamento, il progetto definitivo di ampliamento ed adeguamento funzionale.

La soluzione analizzata comporterà il dimezzamento del numero di impianti di depurazione presenti lungo la costiera, con il conseguente beneficio ambientale sia in termine di impatti delle singole installazioni, sia in termini di riduzione della movimentazione di rifiuti.

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