Sorrento, Profondo Rosso: Attenti al Virus

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Sono arrivati i giorni di festa e molti si riversano nelle strade, si accalcano, incuranti del Virus che circola indisturbato e moltiplica i contagiati.

Dalla mia finestra che affaccia sull’area dedicata al gioco dei bambini assisto a scene di umana follia: bambini di età superiore ai sei anni che, senza mascherina, corrono, si dimenano, scivolano, si dondolano sull’altalena, si arrampicano sugli alberi e, a volte, se le danno di insana ragione.

Qualcuno lancia piccoli petardi per creare scompiglio tra gli amici – avversari, altri si divertono a far scoppiare palloncini, altri creano bolle di sapone. I grandi guardano soddisfatti quello che ritengono un innocuo gioco dei bambini. Del resto perché dovrebbero preoccuparsi se le insegnanti della scuola materna hanno accolto i loro figli con palloncini colorati, hanno dato al benvenuti ai loro piccoli allievi donando a ciascuno di loro un flaconcino di acqua saponata per creare meravigliose bolle di sapone ed hanno preparato dolciumi tra i quali tutti i bimbi hanno messo le mani per effettuare la scelta migliore ?

Del resto nessuno ha detto loro che le feste sono vietate non solo perché causano assembramenti ma anche perché nelle feste si preparano tanti palloncini nei quali viene soffiata aria insalubre che fuoriesce allorché scoppiano; ci si diverte creando, con il fiato, multicolori e fragilissime bolle di sapone;  ci si diverte perché è consentito  mangiucchiare e fare provviste furtivamente mentre i grandi chiacchierano e li perdono di vista. Poiché non tutti sono testimoni di Geova, non comprendo il motivo per cui nessuno abbia sentito il dovere di spiegare a quelli che organizzano piccole feste i motivi dei divieti, i rischi che fanno correre ai lori ed agli altrui figli, la necessità di evitare celebrazioni collettive per Battesimi, prime Comunioni e Cresime, di ridurre il numero degli invitati alla Cerimonia ed al pranzo … la pandemia ci sta offrendo l’occasione di ridare dimensione familiare a quei momenti che da quando sono stati trasformati in eventi collettivi hanno smarrito la loro valenza spirituale per diventare occasione per ricevere regali.

Non a caso, senza alcun rispetto del galateo, gli sposi non solo diramano gli inviti a coloro che desiderano accanto nel giorno del matrimonio ma inviano le “partecipazioni” ad amici e conoscenti che non desiderano avere accanto ma dai quali sperano di ricevere un dono. Perché non inviare le partecipazioni dopo le nozze?

prof.  Francesca LAURO

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