Sorrento, Aree superficiali parcheggi interrati, ancora negato il diritto di uso pubblico.

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Cinque le strutture che da quasi vent’anni avrebbero dovuto adeguarsi all’obbligo inserito nel permesso a costruire, e permettere alla cittadinanza sorrentina di usufruire di tali aree. L’iniziativa della ex Segretaria Generale e la concreta presa di posizione del Sindaco Coppola lasciano sperare che sia finalmente la volta buona.

Sorrento – Con il concreto interesse del Sindaco Avv. Massimo Coppola, dopo l’ennesima segnalazione delle Associazioni contro le illegalità (Movimento “Conta anche Tu” e VAS-Sorrento) e la successiva sollecitazione della Responsabile Anti corruzione del Comune di Sorrento , la Segretaria Generale uscente, Dott.ssa Elena  Inserra,ai responsabili degli Uffici comunali preposti, ritorna prepotentemente alla ribalta una tematica che da tempo vede le associazioni ambientaliste e contro le illegalità battersi per un diritto da sempre negato alla cittadinanza sorrentina. Ovvero, la libera fruizione nelle aree superficiali di vari parcheggi interrati cittadini. A tale proposito, il 28 gennaio scorso,con nota prot. n. 3941  la Dott.ssa Inserra ha incaricato i dirigenti preposti della ricognizione e dello stato evolutivo e dei relativi provvedimenti amministrativi che hanno consentito la realizzazione di autorimesse interrate presso varie aree private cittadine.

Elena Inserra

Soprattutto tenendo conto delle sentenze che sono state emesse proprio in riferimento a tali tipologie di casi riguardanti il Comune di Sorrento. Affinché si garantisca  la correttezza dell’azione amministrativa in materia ed effettiva realizzazione in merito alle prerogative della collettività. Nello specifico le aree di copertura di  parcheggi interrati destinati ad uso pubblico così come previsto nelle condizioni speciali dei rispettivi permessi a costruire, nonchè l’obbligo per i  proprietari di farsi carico, vita natural durante,  della cura e della manutenzione  delle suddette aree.

Prima di avventurarci  in quella che ancora una volta si presenta come una vicenda alquanto ingarbugliata e ancora di difficile soluzione è bene  precisare che  a Sorrento sono cinque i proprietari dei parcheggi che ebbero il permesso a costruire  con  l’obbligo, già prima di ultimare i lavori, di stipulare una convenzione  con il Comune, con la quale si impegnavano ad allestire le aree all’uso pubblico ed a curarne la manutenzione. Le cinque autorimesse interrate con tale obbligo sono state realizzate nelle seguenti zone:

In Via S. Renato, con  permesso a costruire n. 61/2002. Per tale autorimessa non è stato mai rilevato e contestato il mancato rispetto della condizione di uso pubblico dell’area di copertura né dal l’ex Responsabile Ufficio Antiabusivismo  che all’epoca pur eseguì approfonditi accertamenti sull’intera copertura della suddetta autorimessa, né in epoca recente dall’attuale Dirigente. A tutt’oggi tale copertura risulta ancora nel pieno ed esclusivo possesso del concessionario rappresentando un ulteriore danno per l’Ente comunale.
In Via Marziale, (vicinanza Scuola T.Tasso)realizzata con il permesso a costruire n.101/2004. Anche in questo caso non risulterebbe accertato e contestato da parte del Responsabile dell’Ufficio Abusivismo Edilizio il mancato rispetto della condizione speciale inserita nel permesso a costruire che prescriveva l’uso pubblico dell’area di copertura del parcheggio interrato. A tutt’oggi, detta area di copertura, risulta ancora nel pieno possesso del concessionario.

In Via Marziale , (vicinaza Scuola T.Tasso) realizzata con permesso a costruire n. 115/2003. Analoga situazione, l’area di copertura non è stata mai destinata ad uso pubblico ed a tutt’oggi è ancora di esclusiva proprietà della Società proprietaria.

Al Corso Italia n. 259  (Stazione Circumvesuviana)realizzata con permesso a costruire n. 21 dove tuttora l’area di copertura dell’autorimessa è nel pieno possesso del proprietario.

In Via degli Aranci(vicinanza Pretura)  realizzata con permesso a costruire n. 9/2006  (vicinanza Pretura) anche in questo caso, l’area di copertura non è stata mai consegnata al Comune per l’utilizzo pubblico.

Il diritto di uso pubblico delle aree di copertura dei parcheggi interrati, previsto nei vari permessi a costruire, andava sancito attraverso la stipula di idonea convenzione con il Comune di Sorrento da sottoscrivere prima dell’ultimazione dei lavori. A questo punto viene spontaneo chiedersi, perché il Responsabile dell’Ufficio Tecnico non ha mai ritenuto opportuno adottare idonei  provvedimenti al fine di procedere all’acquisizione gratuita al patrimonio comunale ai sensi dell’art. 31 del D.P.R. n. 380/2001  di questi parcheggi interrati  ultimati da lungo tempo? Come mai non risulta a tutt’oggi stipulata alcuna convenzione tra L’Amministrazione Comunale ed i singoli proprietari?

A tale proposito bisogna ricordare che nel 2017 fu il Movimento 5 Stelle con il Meet Up Penisola sorrentina a sollevare di nuovo la questione e portarla addirittura in Parlamento. Infatti a firma dei senatori Sergio Puglia, Daniela Donno, Sara Paglini, Vilma Moronese, Mario Michele Giarrusso e Paola Nugnes fu presentata una interrogazione parlamentare relativa alla vicenda dei 5 parcheggi le cui aree di copertura non sono state mai adibite ad uso pubblico così come previsto nelle condizioni speciali del permessi a costruire. La successiva risposta dell’allora Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini, non lasciò alcun dubbio sul da farsi: “i parcheggi interrati realizzati senza il rispetto degli obblighi autorizzatori relativi all’uso pubblico delle aree superficiali sono illegittimi e l’Amministrazione comunale ha l’obbligo di acquisirli a patrimonio dell’Ente. Essendo venute meno le condizioni per la demolizione delle opere che non hanno ottemperato agli obblighi di concessione. Pertanto si può affermare che il mancato rispetto della condizione speciale di servitù di uso pubblico possa configurarsi come abuso edilizio da sanzionare, nella fattispecie, non con ordinanza di demolizione/riduzione in pristino poiché verrebbero meno i fini di pubblico interesse connessi alla realizzazione e all’utilizzo dei parcheggi interrati, ma obbligando i proprietari al rispetto della suddetta condizione speciale adottando il blocco della compravendita dei box interrati ovvero la diretta acquisizione gratuita del costruito al patrimonio del Comune”. Tuttavia nonostante tale indiscutibile responso, a tre anni dall’intervento del Ministero, non risulta che l’Amministrazione comunale  abbia attivato le procedure per la loro acquisizione al patrimonio pubblico o comminato sanzioni ai sensi della Legge Regionale 19/2001.Quindi, secondo quanto stabilito dal Ministero, dovrebbero essere acquisiti al patrimonio del Comune di Sorrento non solo le aree superficiali ,non adibite alla fruizione pubblica, ma bensì le intere strutture, compreso tutti i box auto. Al momento è evidente che nessun provvedimento è stato preso in tal senso e non è chiara la ragione per la quale il responsabile dell’Ufficio comunale preposto, nonostante tale importante documento, non si attivi nel farlo rispettare.

Un caso complesso, quello delle aree superficiali dei parcheggi interrati,  che continua a riscuotere   interesse da parte della cittadinanza e che viene interpretato quasi come un gesto di arroganza da parte dei costruttori, avvallato da una inerzia sospetta da parte di amministrazioni comunali che si sono succedute nel corso di questi due decenni, palesemente disinteressate delle esigenze dei cittadini e del futuro di una città in cui la vivibilità e la eco sostenibilità , secondo quanto più volte conclamato dovevano essere delle priorità. In attesa che, come più volte sostenuto dal Sindaco Avv. Massimo Coppola, e con il contributo degli Assessorati preposti, tali aree attrezzate a verde possano essere a disposizione della cittadinanza e dei turisti, non si escludono, con l’intervento dell’Autorità Giudiziaria, dopo le chiare disposizioni a riguardo impartite ai dirigenti comunali dalla Responsabile dell’Anticorruzione del Comune di Sorrento, dott.ssa Elena Inserra, ulteriori sviluppi della vicenda. Visto anche il continuo interessamento da parte delle Associazioni ambientaliste e contro le illegalità presenti sul territorio – 10 febbraio 2021– salvatorecaccaviello

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