Ospedale Castiglione di Ravello in “zona disagiata”. I sindaci: “La Costiera Amalfitana continua a vivere una condizione di sanità incompleta”

Ospedale Castiglione di Ravello in “zona disagiata”. I sindaci: “La Costiera Amalfitana continua a vivere una condizione di sanità incompleta”,

La Costiera Amalfitana continua a vivere, purtroppo, una condizione di “sanità incompleta”.

A ragione delle peculiari caratteristiche orografiche del territorio, di una mobilità problematica e di una viabilità particolarmente fragile, nonché di un’utenza collegata a flussi turistici ingentissimi non soltanto nella stagione estiva, il Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera del 2016 attribuì al plesso ospedaliero “Costa d’Amalfi” di Castiglione di Ravello la qualifica di “ospedale in zona disagiata”, al pari di analoghe realtà dalle medesime caratteristiche, come l’ospedale di Capri.

L’ottica del documento programmatorio fu quella di garantire servizi sanitari il cui primo livello fosse esperibile in loco, limitando per quanto possibile la necessità dei trasferimenti (assai spesso problematici a causa delle citate criticità, e dunque rischiosi per l’esito stesso delle cure) e istituendo modalità di assistenza tendenzialmente integrata. Per il presidio de quo veniva infatti prevista, unitamente al Pronto Soccorso, l’attivazione di 20 posti-letto di medicina, riconoscendo così esplicitamente le specificità della costiera e le sue peculiari esigenze.

Ad oggi, peraltro, tale previsione rimane inspiegabilmente inattuata. Eppure le difficoltà nei trasporti permangono immutate o addirittura aggravate, casi frequenti di totale isolamento del territorio ribadiscono la necessità di un ospedale completo nelle prestazioni di base, a garanzia del diritto alla salute della popolazione residente e delle centinaia di migliaia di visitatori annuali. Restano incomprensibili le ragioni di tale omissione, che esclude intere comunità dagli interventi realizzati invece per il potenziamento di altre realtà ospedaliere.

Sul piano operativo, va considerato che la struttura in parola presenta sin da subito un’ampia disponibilità di locali, che richiederebbero solo un minimo adeguamento per l’allocazione dei 20 posti-letto. Inoltre, è realistico ipotizzare che parte del personale occorrente abbia a risultare disponibile una volta cessata l’attuale fase emergenziale.

Dal punto di vista strutturale appare necessario, piuttosto, l’allestimento di un’area eliportuale pienamente funzionale, poiché quella adibita nel porto di Maiori risulta priva di illuminazione per gli atterraggi notturni.

Nell’imminenza della predisposizione dell’Atto Aziendale, la scrivente Conferenza dei Sindaci ritiene doveroso, anche a tutela delle pressanti aspettative della cittadinanza, richiedere per l’Ospedale “Costa d’Amalfi” la conferma della qualifica di “ospedale in zona disagiata” con Pronto Soccorso e 20 posti-letto di medicina, e la contestuale attivazione delle procedure per la concreta attuazione di tale previsione, comprensive degli atti progettuali e  dei relativi stanziamenti, affinché entro il corrente anno 2021 possa finalmente realizzarsi la legittima aspirazione della costiera amalfitana a poter disporre di una sanità completa e dall’assetto definitivo.

All’uopo, si auspica di poter incontrare al più presto le autorità politiche unitamente ai vertici tecnici e amministrativi dell’Azienda (nelle modalità che si riterranno più idonee in funzione del rischio epidemiologico) onde concordare un apposito dettagliato cronoprogramma, facendo riferimento diretto al Sindaco di Minori Andrea Reale in qualità di delegato alla sanità della Conferenza.

Confidando in un positivo quanto sollecito riscontro, si porgono distinti saluti.

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