Nuovo Dpcm in vigore da lunedì. Cosa cambia

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Le misure del nuovo Dpcm in vigore da lunedì. Sarà una Pasqua blindata. Nelle ore in cui la pandemia torna a ringhiare cavalcando la varianti, il governo scrive il nuovo Dpcm. Ma pur nel rispetto del principio del «rigore» e della «massima prudenza» per arginare il virus e le sue mutazioni, Mario Draghi dà un segnale di speranza: su richiesta del responsabile della Cultura Dario Franceschini dal 27 marzo i cinema e i teatri in zona gialla potranno riaprire. Dalla stessa data – «sempre se la situazione non dovesse precipitare», dice un ministro – sarà anche possibile visitare i musei anche durante i week end (ma solo con appuntamento).

Per il resto, il Dpcm che sarà varato lunedì e regolerà la vita degli italiani fino a Pasquetta, non conterrà alcun allentamento delle misure. Anzi. A dispetto degli appelli aperturisti di Matteo Salvini, il provvedimento sarà ancora più duro di quello sottoscritto da Giuseppe Conte il 14 gennaio: lo sci e le settimane bianche resteranno proibite e sarà confermato il nuovo divieto (introdotto lunedì) di far visita a parenti e amici che risiedono in zona rossa. Non viene invece rinnovata per la zona gialla la raccomandazione di «non ospitare in casa persone non conviventi», più che altro perché inapplicata e inapplicabile. Inoltre chi vive in zona rossa non potrà più andare dal parrucchiere o dal barbiere.

Per capire l’aria che tira, il nuovo Dpcm – oltre a confermare il coprifuoco, il divieto di superare i confini regionali, la chiusura di bar e ristoranti alle 18, lo stop a palestre e piscine, sport da contatto vietati – introduce perfino il divieto di svolgere fiere e congressi e di aprire le discoteche in zona bianca. E per ora di zone bianche (indice Rt basso e meno di 50 casi ogni 100mila abitanti), non ce n’è nessuna.

Ci sono però novità di metodo. Gelmini, invocando «discontinuità» e «cambio di passo nel rapporto con le Regioni», ha chiesto e ottenuto (con il sostegno di Draghi) che le misure vengano comunicate con una settimana di anticipo rispetto alla data di entrata in vigore. In più, eventuali cambi di fascia e ulteriori restrizioni scatteranno dal lunedì. Viene inoltre istituito presso il ministero della Salute «un tavolo tecnico di confronto» aperto all’Iss, Regioni e Comuni «per procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione di rischio». «Le varianti richiedono una risposta più rapida», ha avvertito Speranza.

SPOSTAMENTI

Vietato superare i confini tra le Regioni

Il nuovo Dpcm conferma il divieto di superare i confini della propria Regione se non per validi motivi di lavoro, salute o urgenza. Questo vale per tutte le Regioni, anche di colore giallo. Nelle Regioni arancioni non si può superare neppure il confine del proprio Comune, a meno che non si risieda in un centro con meno di 5mila abitanti, in questo caso si può uscire per un arco di 30 chilometri. Vietate anche le visite a parenti e amici nelle zone rosse, mentre queste sono consentite nelle Regioni gialle (anche accompagnati dai figli minori di 14 anni) e solo all’interno del proprio Comune nelle Regioni arancioni. Ma solo tra le 5 del mattino alle 22, quando scatta il coprifuoco.

Nelle zone rosse i coiffeur restano fermi

Chiudono barbieri e parrucchieri nelle zone rosse. È una delle poche novità contenuta nella bozza del nuovo Dpcm che il governo ha inviato alle Regioni. «Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell’allegato 24», tra parentesi però è riportato che dall’«allegato 24 vengono eliminati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere». Questi servizi invece resteranno operativi sia nelle zone gialle, sia in quelle arancioni.

Confermato invece il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino per impedire le serate tra più gruppi familiari non conviventi o con amici.

RISTORAZIONE

Giù la serranda alle 18, alt all’asporto per i bar

Bar e ristoranti potranno continuare a operare in zona gialla solo fino alle 18, dopo di che per i ristoratori sarà consentito l’asporto fino alle 22 quando scatta il coprifuoco. Asporto vietato invece per i bar, in modo da evitare assembramenti fuori dai locali. Bar e ristoranti, ma anche negozi, devono indicare con un cartello posto all’ingresso il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale. Tra le norme confermate c’è la chiusura dei parchi tematici e di divertimento e delle sale giochi.

PALESTRE E PISCINE

Niente nuoto e ginnastica, lo sport solo all’aperto

Nonostante i protocolli messi a punto (solo palestra individuale e 10mq per ogni nuotatore in vasca) resteranno chiuse palestre e piscine. Ma resta consentito «svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, purché nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri».

Vietato invece lo sci (per i timori innescati dalle cabinovie, dai rifugi e dalla vita in albergo) e ogni sport da contatto come calcio, calcetto, pallavolo, pallacanestro etc. svolti da atleti non professionisti o di interesse nazionale.

SECONDE CASE

Vietato andarci nelle zone rosse o arancione scuro

In base alle ultime Faq di palazzo Chigi chi vive in Regioni di colore giallo o arancione può raggiungere la seconda casa anche se si trova oltre i confini della propria Regione, ma non se in zona rossa o arancione rafforzato. Può farlo un nucleo familiare per volta, senza amici al seguito, e soltanto se la casa è di proprietà o in affitto da prima del 14 gennaio. Nelle zone rosse invece non è possibile raggiungere la seconda casa e il divieto vale anche per le Regioni “arancione rafforzato”. In ogni caso fanno premio le ordinanze locali.

Fonte: Il Mattino

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