Il tribunale del Riesame ha annullato il sequestro probatorio disposto dopo le perquisizioni scattate nell’inchiesta per corruzione che vede indagati il presidente dell’Università telematica Pegaso, Danilo Iervolino, e altre sette persone fra le quali gli alti dirigenti dell’Ateneo, Elio Pariota e Maria Rosaria Andria, alcuni stretti collaboratori di Iervolino e il viceprefetto Biagio Del Prete. Sono già stati depositati in cancelleria i provvedimenti per Iervolino, Del Prete e per i commercialisti Luciano Bifolco e Armando Di Prisco.

In attesa delle motivazioni si può ipotizzare che i giudici (collegio presieduto dal giudice Alfonso Sabella) non abbiano ravvisato il fumus del reato configurato dalla Procura, ritenendo così illegittimi i provvedimenti del pm. Accolte le tesi degli avvocati Vincenzo Maiello, Giuseppe Saccone, Luigi Petrillo, Virgilio Marino, Ernesto Cicatiello. Nei giorni scorsi era stato già annullato il sequestro probatorio disposto nei confronti dell’avvocato e docente alla Pegaso Francesco Fimmanò.

Due i filoni sotto inchiesta: la trasformazione in spa della fondazione Pegaso e un emendamento alla Finanziaria 2020 che equipara il regime fiscale delle Università non statali a quello degli Atenei statali. “L’università telematica Pegaso e io personalmente siamo totalmente estranei alle vicende descritte. Abbiamo fiducia nella giustizia e siamo a totale disposizione per dimostrare la totale infondatezza dei fatti attribuiti”, aveva commentato Iervolino dopo le perquisizioni.