Napoli dolore per la morte di Luigi Sbandi a 22 anni

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    Dolore e sgomento per l’improvvisa morte di Luigi Sbandi

    22 anni appena, grandi occhi azzurri che guardavano sempre dritto, fisico atletico, capelli chiari, Luigi era bello fuori come dentro: forte, pulito, sincero, brillante. Era intelligentissimo e, soprattutto, era un vero campione, di quelli che sono in campo per superare i propri limiti e mai quelli degli altri. Anche perché gli altri Luigi era abituato ad aiutarli, sempre. L’ho conosciuto bambino, l’ho visto crescere. Da poco si era laureato brillantemente in ingegneria. Nel 2016 aveva conquistato il titolo Italiano individuale di Eccellenza di Squash e per diversi anni è stato componente delle Squadre Nazionali Giovanili, un impegno pressante che non gli ha mai impedito di dare e raggiungere il massimo anche negli studi.

     

    Era innamorato Luigi: della vita, del futuro, della sua fidanzata, della famiglia. Era figlio di un giornalista, Enrico, tra i pochi grandi esperti di economia e creatore di “E-press”, un format di comunicazione che ha precorso di decenni (erano i primi anni ’90) i giornali on-line, i blog e la comunicazione digitale: un legame fortissimo il loro, fatto di amore, rispetto, comunicazione. Luigi era anche, per parte di madre, l’erede di una delle più importanti dinastie di albergatori napoletani, conosciuta a livello internazionale come sinonimo di eccellenza nell’accoglienza.

    Bellissimo il ricordo della collega De Cristoforo su Napoli Today condoglianze anche dalla redazione di Positanonews

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