Morte Maradona, lo drogavano con cocktail di farmaci nella birra

Si infittisce di nuovi elementi il giallo sulla morte di Diego Armando Maradona, avvenuta lo scorso 25 novembre. Questa volta l’agenzia Noticias Argentinas ha diffuso parte della testimonianza della psicopedagoga Griselda Morel, che seguiva il figlioletto ultimo di otto anni di D10S, Dieguito Fernando e lo accompagnava in ogni sua visita al padre. La donna ha puntato il dito contro il due fisioterapisti che si occupavano di lui perché: “Monona (la cuoca di Maradona) mi ha più volte raccontato di come il personale di sicurezza sciogliesse delle pillole nella birra, per fare in modo che lui stesse buono durante la notte. Lo facevano prima che Maradona andasse a dormire, in modo da tenerlo a bada. A volte era lui stesso a chiedere le pillole, perché soffriva di insonnia, e loro facevano qualsiasi cosa. Se Diego si alzava alle 9 del mattino con il desiderio di una birra, loro gliela davano”. Poi, sempre secondo la Morel: “già a settembre-ottobre Diego aveva problemi per via dell’alcol, beveva vino e birra. Era così tutti i giorni, tanto che una delle ultime volte che sono stata a visitarlo con Veronica (la ex compagna e madre di Dieguito) era così gonfio in volto da essere quasi irriconoscibile”. Sulle condizioni igienico sanitarie in cui facevano vivere il povero diego: “Ma una volta abbiamo trovato il Diez, e questo è il massimo  in una stanza che parlava al telefono…solo che l’apparecchio non c’era, stava nella sua immaginazione”. Quella casa era ridotta uno schifo, con tanta sporcizia e un frigorifero pieno esclusivamente di alcolici”. “Diego si lamentava che il bagno era al piano di sopra e allora loro lo lavavano con un tubo di gomma”.

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