Ischia, la Street Art arriva in Chiesa e parroco e fedeli si infuriano

Ischia, la Street Art arriva in Chiesa e parroco e fedeli si infuriano. Come scrive per la Repubblica, il gallerista “invade” una chiesa, collocando provvisoriamente – senza autorizzazione – sei opere all’interno dell’edificio sacro. E ora rischia la denuncia. Accade a Ischia, nella chiesa di San Sebastiano di Forio, dove l’intervento di Salvatore Iacono, patron dell’Ischia Street Art Gallery, potrebbe ora avere addirittura una coda legale. I quadri erano dell’artivista Mimmo Di Caterino e l’idea della performance – spiega l’ideatore in una nota – “era quella di interrogarsi su quanta spiritualità ci sia dietro e dentro l’arte e la pittura contemporanea”. Ma l’iniziativa ha disorientato il parroco, che – secondo quanto riportato da Iacono  – avrebbe minacciato azioni legali e ha soprattutto scatenato la reazione di uno o più cittadini, che – durante la notte – hanno deturpato le mura all’esterno della galleria con la scritta “La pagherai bastardo! Chiedi scusa a Dio”.

Ischia, la Street Art arriva in Chiesa e parroco e fedeli si infuriano

“Il mio non è stato un intervento irrispettoso e dissacratorio nei confronti di fedeli o del mondo ecclesiastico – prova a difendersi Iacono – ma un intervento concettuale e simbolico, sociale e interattivo e del tutto estetico, a sostegno dell’arte contemporanea in tempi di Covid19. Ho voluto condurre l’arte fuori dalle gallerie, chiuse da marzo 2020 e sottoposte alle continue e ormai insensate restrizioni imposte dai numerosi Dpcm, ed entra in chiesa, ovvero in un luogo aperto e libero da ogni preconcetto”. Con un intervento analogo (dal polemico titolo “C’è anche l’arte”), Iacono aveva esposto alcune opere in un supermarket di Ischia. Ma stavolta, a quanto pare, annientando la linea di demarcazione tra sacro e profano potrebbe aver esagerato.

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