Frana a Vietri: via Croce chiusa per un mese. Autostrade non molla: il pedaggio si paga

Costiera amalfitana. Via Benedetto Croce, la strada interessata dalla frana tra Vietri sul Mare e Salerno, resterà chiusa almeno un mese. È necessario risanare l’intero sperone del costone franato in via Croce e, per la prima parte dei lavori di messa in sicurezza, occorreranno almeno da due a tre settimane, salvo maltempo. Solo dopo si potrà pensare di riaprire al traffico autoveicolare via Benedetto Croce ma a senso unico alternato. Poi bisognerà pensare alle opere necessarie per la riapertura piena dell’ex Statale 18.

Il sopralluogo dei tecnici. Il primo sopralluogo di ieri accanto al distributore “Mac” dove è avvenuta la frana di mercoledì scorso, ha evidenziato che è necessario consolidare un’area di circa 1.200 metri quadri; un intervento tampone che potrebbero costare attorno ai 200-250 mila euro. I numeri sono relativi a una prima stima, legata al sopralluogo dei tecnici della Provincia, ente proprietario dell’ex Ss18, che ieri hanno operato anche con l’ausilio di rocciatori. Nel frattempo il Comune di Salerno, con l’assessore Domenico De Maio ha già inviato la diffida ai proprietari dell’area franata affinché provvedano alla messa in sicurezza. La speranza che questi ultimi possano agire in tempi brevi è scarsa, visto che per un analogo intervento, negli anni scorsi, il Comune dovette sostituirsi ai proprietari con lavori in danno per 300mila euro, aprendo un contenzioso ancora in atto. Una buona notizia comunque c’è: il tratto della ferrovia storica Napoli- Salerno che passa proprio al di sopra del punto di frana con una galleria a pochi metri, non è stato interessato dall’evento.

La viabilità nel caos. Il tema viabilità è stato al centro di una riunione fra vari enti, ieri pomeriggio, coordinata dal prefetto Russo. Via Benedetto Croce rimarrà chiusa da Vietri all’innesto col viadotto Gatto a Salerno. La strada è una delle tre arterie principali di collegamento del capoluogo verso Nord, Nord Est e Nord Ovest, l’unica gratuita, mentre le altre due sono autostrade a pagamento, l’A3 Napoli-Salerno e l’A30 Caserta-Salerno con diramazione in A2 fino a Fratte. Sull’ex Statale 18, inoltre, transitano anche i bus di linea 1, 4 e 9 di BusItalia e altri mezzi del trasporto pubblico. Un duro colpo per i pendolari che ogni giorno raggiungono il capoluogo dall’Agro nocerino, dalla Costiera amalfitana e da Cava de’ Tirreni. Per loro l’alternativa è l’utilizzo delle due autostrade. Già ieri, in A3 le code erano notevoli, non solo per il tempo necessario al pagamento del pedaggio ma anche per la capacità di recepire il traffico autostradale in uscita sulla viabilità ordinaria a Cava, dove si sono formate file sulla Ss18 dall’altezza dell’ospedale metelliano da un lato e da Nocera Inferiore dall’altro. In più, dopo snervanti attese in coda gli automobilisti hanno dovuto pagare 2,10 euro di pedaggio per pochi chilometri sulla A3 da o per Salerno. Il prefetto pare sia intenzionato a chiedere l’autorizzazione al Ministero per far aprire i caselli di Cava della A3, alcune ore al giorno (si parla di un’ipotesi dalle 7 alle 10 e dalle 16 alle 18), con ristoro da parte dei Comuni interessati alla società di gestione, la Sam del gruppo Autostrade spa, per il mancato incasso. In attesa il pedaggio si dovrà pagare, malgrado le istanze arrivate da più parti per ottenere il transito gratuito sul tratto compreso tra Cava de’ Tirreni e Salerno.

Il traffico pesante. Il vero problema sono i camion, specie quelli che collegano i centri produttivi di Cava e dell’Agro nocerino con il porto di Salerno; parliamo di una movimentazione che è pari ad almeno il 40% dell’attività all’interno dello scalo marittimo cittadino. Essendo impossibile aprire l’A3 al transito dei mezzi superiori a 7,5 tonnellate di peso, l’unica via per tantissimi tir è fare il giro per l’A30 e A2 imboccando il tratto autostradale della dorsale Agro-Valle dell’Irno dai caselli di Nocera- Pagani, Castel San Giorgio e Mercato San Severino. Questo comporta un intasamento dell’A30 ma soprattutto del tratto dell’A2 – comunemente chiamato raccordo autostradale – che è a due corsie e sul quale transita tutto il traffico da Nord a Sud dell’Italia.

L’imbuto di Fratte. Sullo svincolo di Fratte si riverserebbe, per giunta, una mole di traffico che deve immettersi sull’ex A3 Salerno-Reggio Calabria in direzione vecchi caselli e da lì verso il viadotto Gatto. Alla fine sarà penalizzata fortemente anche la viabilità connessa, come la tangenziale e quella ordinaria del capoluogo. Per la provincia di Salerno si prospettano, quindi, giornate di gravi disagi.

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