Covid ed Europei 2021, l’Inghilterra ha la soluzione

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L’Inghilterra si candida a diventare la sede per gli Europei 2021. Grazie agli ottimi risultati del piano vaccinale, infatti, in Inghilterra si pensa a far ritornare i tifosi al più presto negli stadi (di calcio, ma non solo) già nel mese di giugno. Ecco perché Londra adesso vorrebbe poter ospitare tutta la fase finale del torneo calcistico continentale, che teoricamente dovrebbe tenersi in 12 diversi Paesi. E non è un semplice auspicio, quello britannico: infatti il Governo ha già presentato ai vertici della Uefa una richiesta in tal senso. Nel Regno Unito oltre 18 milioni di persone hanno già ricevuto almeno la prima dose di uno dei vaccini autorizzati, l’equivalente di quasi il 30% della popolazione. Già entro la fine di maggio, secondo le previsioni, l’intera cittadinanza sarà vaccinata, un elemento di protezione che ha riacceso la speranza di poter riaprire gli stadi e ha convinto le autorità britanniche a farsi avanti per organizzare l’intero campionato europeo. Secondo il quotidiano Sunday Times, il ministro della cultura britannico Oliver Dowden ha già sottoposto la proposta all’Uefa. Per ora, sul suolo britannico al momento sono previste tre gare della fase a gironi, un ottavo, due semifinali e la finale tutto a Wembley, più tre gare della fase a gironi e un ottavo di finale a Glasgow, in Scozia. Per il momento, la Federcalcio europea preferisce non commentare, anche se negli scorsi giorni il ceo del Bayern Monaco, Karl Heinz Rummenigge, aveva anticipato che l’Uefa ipotizzava di riunire tutto l’Europeo in un’unica nazione. «È stata un’idea della Comunità europea organizzare l’Europeo in città differenti, ma a quel tempo non c’era il Covid – le parole di Rummenigge -. Tuttavia so che il presidente Aleksander Ceferin, molto attento alla sicurezza sanitaria, sta valutando un cambio di programma».

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