Cosenza. Intervista al saggista e grande gallerista storico Enzo Le Pera, a cura di Maurizio Vitiello.

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    Intervista di Maurizio Vitiello – Risponde il saggista e grande gallerista storico Enzo Le Pera a cinque domande.

     

    MV – Attualmente, il mercato dell’arte è sofferente. E’ vero che le opere dai 50 ai 500 euro non trovano facile collocazione e possibilità di vendibilità?

    ELP – In certa misura, è così. Ovviamente, ci sono, poi, delle eccezioni: il piccolo regalo, il matrimonio, i giovani che mettono casa consentono piccole vendite. E’ venuto meno il mercato delle opere di costo medio. Due impiegati, che un tempo vivevano bene con i due stipendi, adesso sopravvivono e non si possono consentire l’acquisto dell’opera d’arte.

     

    MV – I giovani emergenti hanno difficoltà con il circuito galleristico, museale e mercantile?

    ELP I giovani emergenti hanno sempre incontrato delle difficoltà, che si possono superare se sono davvero artisti eccellenti, innovativi e se incontrano il gallerista e il critico che credono in loro. Nel 1981 ho organizzato il ”Premio Cosenza 81”, vinto da Salvatore Fiume con l’opera “Gatti in amore”. La sera, a cena, Fiume mi confidò che addirittura alla sua età e con la sua notorietà spendeva un terzo della vendita di ogni sua opera in pubblicità, privilegiando i settimanali femminili, al tempo “Grazia” e “Gioia”, poiché erano le mogli che spingevano i mariti ad acquistare le sue “Somale”. Intendo dire che se un giovane artista, agli inizi di carriera, dovesse investire piccole somme per pubblicizzare se stesso, sempre che creda in quello che fa, non lo trovo sconveniente in linea di principio.

     

    MV – Per i giovani artisti italiani converrebbe spostarsi all’estero? So che il mercato europeo è centralizzato a Londra …

    ELP – Non è sempre detto che all’estero ci siano migliori possibilità. E’ comunque questione di fortuna, di bravura e di incontri favorevoli. E’ pur vero che la Germania o Londra, più che Parigi, oggi potrebbero offrire maggiori possibilità.

     

    MV – Ma ci sarà futuro per le arti visive contemporanee dopo il COVID-19?

    ELP – In tutti i periodi storici alla crisi poi subentra la ripartenza, magari con diverse condizioni e in modo nuovo. Oggi è il tempo di internet, e le arti visive devono tenere conto di queste enormi novità e possibilità. Anche l’artista che opera nella periferia dell’impero può farsi conoscere e inviare i suoi lavori al direttore del museo, al gallerista e al critico.

     

    MV – Quale potrebbe essere una svolta positiva? Quale condizione potrebbe essere favorevole se suscitata?

    ELP – La svolta positiva è sempre un fatto individuale, stante il fatto che in Italia l’aiuto statale è stato e continua a essere carente. In Francia lo Stato aiuta gli artisti, da noi questo non è mai accaduto.

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