Coronavirus, oggi in leggero calo i contagi in Italia: sono 13.442 i nuovi casi

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Coronavirus, oggi in leggero calo i contagi in Italia: sono 13.442 i nuovi casi. Secondo quanto riposta il Corriere della Sera sulla base dei dati forniti dalla Protezione Civile nel bollettino giornaliero, sono 13.442 i nuovi casi di coronavirus in Italia (ieri erano +14.218). Sale così ad almeno 2.625.098 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 385 (ieri erano +377), per un totale di 91.003 vittime da febbraio 2020. Mentre le persone guarite o dimesse sono 2.107.061 complessivamente (oltre 2 milioni dal 31 gennaio): 15.138 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri +14.995). E gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 427.034, pari a -2.084 rispetto a ieri (-1.159 il giorno prima). La flessione degli attuali positivi — con il segno meno davanti — è generata dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi. Questa flessione va avanti ininterrottamente dal 25 gennaio.

I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 282.407, ovvero 11.900 in più rispetto a ieri quando erano stati 270.507. Il tasso di positività è 4,8% (l’approssimazione di 4,7597%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 4 sono risultati positivi; ieri era 5,2%.
Dal 15 gennaio questa percentuale casi/tamponi è calcolata contando anche i test rapidi, di conseguenza è più bassa rispetto a quella dei bollettini precedenti al 15 gennaio e non è possibile fare confronti con lo storico.

Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri, a fronte di più tamponi, con il rapporto di casi su test che scende dal 5,2% di venerdì al 4,8% attuale. La curva si abbassa dopo quattro giorni di salita. La discesa è molto lenta, ma il calo non è quello sperato. Considerando che sabato scorso i casi quotidiani sono stati 12.715 nonostante il record di tamponi (298.010) con un tasso del 4,3%, si nota subito che lo scenario appare soltanto leggermente peggiorato, ma sostanziale stabile, come aveva indicato il monitoraggio dell’Iss di ieri. Non c’è ancora «l’effetto weekend» — meno casi a causa di un minor numero di analisi processate — che si osserverà come di consueto domenica e lunedì, perché i tamponi comunicati oggi sono quelli del giorno prima, ossia di venerdì. «La situazione non è confortante», ha commentato ieri Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute.

Le due regioni più colpite sono sempre la Lombardia (+1.923 con 36 mila tamponi) e la Campania (+1.546). Questo si verifica per il terzo giorno consecutivo. Con un incremento a quattro cifre ci sono poi: Emilia-Romagna (+1.383) e Lazio (+1.014). Tutte le altre regioni registrano un aumento a due o tre cifre, eccetto la Valle d’Aosta che segna +8. È il Veneto ad aver processato più analisi — oltre 37 mila — che ha portato a individuare 831 positivi.

Le vittime

Aumentano leggermente le vittime: sono 385, pari a 8 in più rispetto a ieri. Mentre per quanto riguarda i casi in 24 ore non c’è l’effetto weekend perché i tamponi sono quelli di venerdì, sul numero dei lutti la riduzione potrebbe essere provocata da un comunicazione incompleta dei dati. Si tratta di un’ipotesi, in quanto non abbiamo note in merito. Per esempio la Campania ieri aveva 23 decessi e oggi 9. Nessuna regione registra zero vittime, mentre il maggior numero di morti è in Veneto (+63), Lombardia (+50), Emilia-Romagna (+44), Lazio (+38) e Puglia (+31). Ad avere oltre 20 lutti sono: Liguria (+28), Friuli-Venezia Giulia (+25), Sicilia (+23) e Piemonte (+21).

Il sistema sanitario

Prosegue l’allegerimento della pressione sugli ospedali. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono -167 (ieri -168), per un totale di 19.408 ricoverati, sotto quota 20 mila i ricoverati dal 4 febbraio, come a inizio novembre. I posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono -32 (ieri -9), portando il totale dei malati più gravi a 2.110. La variazione dei posti letto occupati, in area critica e non, indica il saldo tra i pazienti usciti e quelli entrati nelle ultime 24 ore: non vuol dire che non ci sono nuovi malati ospedalizzati. Infatti, i nuovi ingressi in TI sono +144 (ieri +132). Il maggior numero di persone entrate in rianimazione è in Lombardia (+22), Emilia-Romagna (+17) e Lazio (+16).

I cittadini vaccinati sono oltre 2,4 milioni.

Fonte Il Corriere della Sera

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