Comune di Napoli alla Regione Campania: “Per chiudere scuole dacci i dati sui contagi”

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Mentre i TAR danno torto ai sindaci che chiudono le scuole arriva un comunicato da parte del Comune di Napoli in cui si chiede che vi debbano essere motivazioni valide scientificamente per chiudere.

«Visto il comunicato con cui l’Unità di crisi regionale, riunitasi ieri per valutare il crescente aumento dei casi in ogni fascia d’età, sposta sui Sindaci la possibilità e la responsabilità di adozione di misure restrittive fino a fine febbraio in relazione a situazioni delle singole realtà locali, il Comune di Napoli, che ha oltre 500 plessi scolastici, per il tramite degli assessori alla scuola e alla salute Annamaria Palmieri e Francesca Menna, ha chiesto immediatamente alla Regione di conoscere i dati rilevati nelle singole realtà scolastiche sul territorio cittadino, suddivisi per singole scuole e/o quartieri di appartenenza e parametrato ai tassi di contagio dei singoli target anagrafici.

In particolare l’Amministrazione comunale ha chiesto di conoscere quanti sono i casi di positività registrati nelle scuole, anche con l’indicazione del periodo in cui è avvenuta la segnalazione, del plesso scolastico e del territorio, per poter risalire all’indice percentuale che detti casi rappresentano rispetto al numero complessivo degli studenti frequentanti i singoli ordini di scuole.

Il Comune ha anche chiesto di conoscere quali misure siano in campo per il contact tracing e si propone, nello spirito di massima collaborazione con le autorità competenti, acquisiti i dati, di riunire un tavolo di lavoro e approfondimento.

“Sarebbe scelta irresponsabile per una città che ha centinaia di plessi scolastici decidere qualsiasi restrizione sulla base di una ‘percezione di pericolo’ non suffragata da dati scientificamente fondati. Noi vogliamo accompagnare le scuole ad un percorso di continuità in condizioni di sicurezza e serenità; per questo valuteremo i dati e le azioni messe in campo dalle autorità sanitarie con grande attenzione, auspicando che il tracciamento sia sotto controllo; l’importante è non fare della scuola un capro espiatorio e nel contempo non trascurare nulla” – così le assessore Annamaria Palmieri e Francesca Menna».

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