Chi è Renato Brunetta, cittadino di Ravello, uomo di Berlusconi, tornato Ministro per la seconda volta?

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Chi è Renato Brunetta, cittadino di Ravello, uomo di Berlusconi, tornato Ministro per la seconda volta?

Renato Brunetta torna alla Pubblica amministrazione nel governo di Mario Draghi, con lui anche un pezzo della Costiera amalfitana, cittadino onorario dell aCittà della Musica, dove ha casa, frequentatore di Amalfi e Positano, per quanto riguarda noi di Positanonews.

Consigliere economico della presidenza del Consiglio con i governi Craxi, Amato e Ciampi, presidente della commissione per la Riforma del mercato del Lavoro con il ministro Gianni De Michelis, Renato Brunetta approda per la prima volta al governo nel 2008 con Silvio Berlusconi, chiamato a ricoprire l’incarico di ministro della Pubblica amministrazione. La sua riforma punta a valutare e premiare il merito per rendere più efficienti gli uffici pubblici.

Classe 1950, economista e professore universitario, in Forza Italia si è sempre occupato di tematiche economiche, come europarlamentare, deputato e responsabile Economia del partito. Capogruppo alla Camera tra il 2013 e il 2018, in questa legislatura spesso ha seguito una linea eterodossa rispetto a quella ufficiale del partito, soprattutto quando si è trattato di distinguersi dalla Lega sulle questioni legate all’Unione europea, da ultimo nella difesa della riforma del Mes.

“Da bambino andavo a vedere i siori che mangiavano il gelato a San Marco, io sono orgoglioso di essere figlio di povera gente”. Renato Brunetta, 70 anni, berlusconiano fervente ma di quell’area liberal a cui neppure Silvio Berlusconi è mai riuscito a mettere la mordacchia, si è sempre definito “un professore prestato alla politica”.

La sua carriera politica è costellata di polemiche spesso feroci. Ma a catapultarlo alla ribalta delle cronache è stato soprattutto il decreto anti fannulloni che varò quando divenne ministro della Pubblica amministrazione la prima volta, nel 2008. Disciplinò in pratica le assenze dei dipendenti pubblici con decurtazioni delle retribuzioni e visite fiscali anche per un solo giorno di assenza.

Veneziano nel cuore, oltre che di nascita, figlio di un venditore di gondoete, di gondole di plastica nera, cioè di souvenir, ha confidato talvolta di avere un vero grande desiderio: diventare sindaco della “sua” Venezia. Con Salvini non ha mai avuto feeling, con il centrosinistra talvolta sì e, recentemente, si era speso per portare Forza Italia a dialogare con i giallorossi, spesso lodando il grillino Luigi Di Maio.

 

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