Cava de’ Tirreni, uscita A3: incubo code

Cava de’ Tirreni, uscita A3: incubo code. File chilometriche sull’A3 in uscita a Cava de’ Tirreni. Ieri le auto erano in coda fin sopra il tratto autostradale, prima del pannello informativo e del tutor per chi proviene da Salerno. È dovuta intervenire una pattuglia della polizia stradale per segnalare l’ostacolo alle vetture in fila sulla rampa in uscita. Due gli incolonnamenti che si sono venuti a creare: quello sulla corsia di destra impegnata dai mezzi in coda fino al casello; e quella di sinistra occupata da chi è stato poi costretto a proseguire in direzione Napoli. E così chi si è trovato sulla destra è rimasto incolonnato per almeno una mezz’ora prima di arrivare su viale Riccardo Romano, mentre chi era a sinistra per raggiugere la vallata metelliana, Vietri sul Mare e i comuni della costa d’Amalfi è dovuto arrivare fino a Nocera e tornare indietro, percorrendo 16 chilometri in più.

Il tutto è stato causato dalla mancata capacità di recepimento dei mezzi sulla viabilità ordinaria, come si dice in gergo tecnico. Di fatti, le auto e i camion che escono a Cava de’ Tirreni, da entrambe le direzioni di marcia, erano di più di quelle che viale Riccardo Romano e poi a sua volta l’ex Statale 18 ora via XXV Luglio possono recepire in un determinato lasso di tempo. L’ingente quantità di traffico è causata dal riversarsi sulla A3 di una notevole mole di veicoli, tutti quelli che da Salerno sono diretti specie di pomeriggio a Cava, Vietri e i comuni della Costa d’Amalfi e che utilizzano normalmente l’ex Statale 18, da giorni interrotta a Salerno, in via Benedetto Croce, a causa di una frana.

Molti i malumori tra gli automobilisti che dal centro di Salerno per raggiungere Vietri Sul Mare impiegano solitamente massimo un quarto d’ora e adesso cinquanta minuti con punte di un’ora e mezzo. Una parte degli automobilisti, specie i pendolari cavesi,utilizzano la strada per Croce-Castello d’Arechi che comunque sta attenuando i disagi di questi giorni, pur se non è ben segnalata e molti non la conoscono. «Sarebbe il caso di liberalizzare nella fasce pomeridiane il casello di Cava de’ Tirreni dalle 14 alle 15 e dalle 17 e alle 18, e non come è adesso dalle 16 alle 18 – afferma Domenico Sorice , rappresentante della Cgil Funzione pubblica, dipendente del Comune di Salerno ma residente a Vietri Sul Mare -. Come altri colleghi ed anche tanti lavoratori pendolari riteniamo che la fascia dalle 16 alle 17 sia sostanzialmente poco utile. Se le ore di liberalizzazione del casello devono rimanere cinque e non si possono aumentare, meglio suddividere la fascia 16-18 in due, con una ad orario di pranzo e un’altra dalle 17 e alle 18».

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