Cava de’ Tirreni: più di trenta persone bloccate in casa per gli smottamenti

Cava de’ Tirreni. Cittadini ostaggio del maltempo: per oltre 12 ore, in località Breccelle della frazione Sant’Anna, dieci famiglie sono state bloccate in casa per l’impraticabilità della strada dovuta a uno smottamento causato dalle condizioni meteorologiche. Intanto, in città, cresce la preoccupazione in merito alla tenuta dei territori periferici e collinari, sempre più compromessi, negli anni, da scarsi interventi di manutenzione e continui incendi estivi.

Lo smottamento di martedì sera, intanto, ha tenuto bloccate in casa per diverse ore circa dieci famiglie che abitano nei pressi dell’ex Parco naturale di Diecimare, a causa del blocco della sede strada. Tempestivo, sul posto, l’intervento della Protezione Civile e del Polizia Municipale. I soccorsi, guidati dal luogotenente Matteo Senatore hanno immediatamente attivato le procedure per la rimozione dei detriti a mezzo ditta specializzata. Sul luogo dello smottamento, inoltre, è giunto anche il sindaco Vincenzo Servalli per sincerarsi di persona dell’accaduto. Le operazioni di rimozione del terreno per consentire la piena percorribilità della carreggiata previa messa in sicurezza della zona sono poi proseguite per l’intera mattinata di ieri consentendo, solo intorno alle 11, il ripristino del passaggio nonostante le difficoltà riscontrate dai mezzi a causa del maltempo.

Intanto si fa la conta dei problemi che il maltempo continua a causare, soprattutto in periferia. L’ennesima ondata di piogge abbondanti, infatti, ha portato al cedimento di diversi terreni anche in località San Martino e alle frazioni di Sant’Arcangelo e Passiano. Tra le ragioni dei frequenti smottamenti anche i numerosi incendi che, negli scorsi anni, hanno interessato il territorio cittadino, sia di natura dolosa che per quanto concerne i roghi di sterpaglie. Situazioni che hanno compromesso la tenuta dei terreni, tanto da causarne il cedimento in occasione delle piogge abbondanti e del forte vento. Sulla base di questi dati e a fronte di una serie di danni stimati, al momento, introno ai 260mila euro complessivi, la giunta del sindaco Vincenzo Servalli ha già chiesto il riconoscimento dello stato di emergenza connesso a calamità naturali in relazione anche allo sradicamento di alberature, smottamenti di terreno, danneggiamento del reticolo di smaltimento delle acque piovane su monte Caruso, riempimento delle vasche di decantazione frazionali, occlusione del canale di smaltimento delle acque al parco di Diecimare, valutate in circa 100mila euro di danni.

«Il nostro territorio sta subendo danni ingenti – spiega l’assessore alla Protezione Civile, Germano Baldi – sappiamo che abbiamo condizioni idrogeologiche delicate e che teniamo costantemente sotto stretta osservazioni nei giorni di allerta, e per le quali nel corso degli anni sono stati fatti importanti interventi, ma i Comuni non sono in grado di far fronte a tutte le esigenze con le proprie risorse, praticamente azzerate in questo anno di pandemia. È necessario che lo Stato e la Regione intervengano a sostegno delle nostre Comunità, almeno per i danni causati da avversità meteorologiche eccezionali».

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