Cava de’ Tirreni, omicidio Simonetta Lamberti. Fu il boss Raffaele Cutolo il mandante?

Ieri è deceduto, all’età di 79 anni, il boss della camorra Raffaele Cutolo, da tempo malato e ricoverato nel reparto sanitario del carcere di Parma dove si trovava recluso in regime di 41 bis. Raffaele Cutolo lega il suo nome all’omicidio di Simonetta Lamberti di Cava de’ Tirreni, la giovane figlia del magistrato Alfonso Lamberti, procuratore di Salerno prima e di Sala Consilina poi, impegnato nel contrasto ai sequestri di persona e, successivamente, nella lotta contro la camorra; proprio per le attività investigative sulla criminalità organizzata era sotto protezione della polizia.

Era il 29 maggio 1982 quando Lamberti si recò con la figlia 11enne, da Cava de’ Tirreni, dove abitava, alla spiaggia di Vietri sul Mare. Al ritorno, quando mancavano pochi metri all’ingresso a Cava de’ Tirreni, l’auto del magistrato venne affiancata da un’altra autovettura dalla quale vennero esplosi diversi colpi di arma da fuoco. Alfonso Lamberti fu ferito in modo lieve ma la piccola Simonetta, che dormiva sul sedile posteriore, venne attinta dalle pallottole e perse la vita.

Ad uccidere la figlia del magistrato fu Antonio Pignataro ma nel 2006 lo scrittore Roberto Saviano, nel suo famoso libro “Gomorra”, fece il nome di Raffaele Cutolo come mandante dell’omicidio. Cutolo, dal carcere di Novara in cui si trovava richiuso, respinse le accuse e querelò Saviano per quanto riportato. Il Tribunale di Trento respinse le richieste di Raffaele Cutolo contro Saviano archiviando il caso.

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