Castellammare di Stabia: via il presidio, gli operai Meb ripuliscono l’area

Castellammare di Stabia: via il presidio, gli operai Meb ripuliscono l’area. Ce ne parla Tiziano Valle in un articolo dell’edizione odierna di Metropolis. Aiutati dai volontari della protezione civile hanno smontato le tende dove sono stati accampati per 50 giorni. Poi hanno ripulito tutto. Si conclude così il presidio degli ex operai Meridbulloni, davanti alla fabbrica in via De Gasperi.

La firma del contratto di lavoro con la Sbe- Sud di 48 ore fa, ha aperto una nuova fase per i 56 lavoratori che hanno deciso di accettare la proposta dell’imprenditore Alessandro Vescovini.

Questa sarà l’ultima domenica che trascorreranno a Castellammare di Stabia, perché tra sette giorni saranno in viaggio per Monfalcone, dove da lunedì 15 febbraio cominceranno un periodo di formazione.

La partita sul loro futuro non è affatto chiusa, perché resta da individuare l’area dove far sorgere la nuova fabbrica. Di ipotesi sul tavolo ce ne sono almeno tre, ma serve un’accelerata per consentire agli operai di poter sperare in un ritorno a casa entro l’inizio del 2022.

Di sicuro, ieri, s’è chiusa la loro storia con la fabbrica di via De Gasperi. La maggior parte degli operai, per oltre un decennio, hanno varcato i cancelli della Meridbulloni. Lì fuori, per cinquant a giorni, hanno manifestato la loro rabbia per la scelta del Gruppo Fontana di chiudere lo stabilimento e trasferire la forza lavoro nei siti in provincia di Torino e Monza.

«Siamo stabiesi e speriamo che si possano portare avanti veri progetti di sviluppo turistico in questa zona. Il nostro augurio è che l’area possa tornare a vivere presto per il bene della città e non si trasformi nell’ennesimo capannone abbandonato di via De Gasperi», sostengono alcuni operai prima di lasciare il presidio.

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