Brevi cenni storici di Sant’Antonino Abate nella Cappella di San Nicola a Piano di Sorrento

Riportiamo l’interessante post di Ferdinando Guida che ci conduce alla scoperta della storia di Sant’Antonino nella Cappella di San Nicola, sita in Via Santa Margherita, nel centro antico di Piano di Sorrento: «Parisio de Massa, nel 1334, fa costruire una cappella nella zona antica di Carotto dedicato ai Santi Nicola e Antonino, protettori del mare e dei marittimi, con diritto di patronato alla famiglia. Fino al 1860, estinto il casato del fondatore, ebbe come primo rettore, nominato dal Vescovo, il sacerdote Saverio Massa (in seguito nel 1872 la congrega di spirito). La cappella in origine era di unica navata, aveva unico altare in legno con un’icona su legno di ulivo raffigurante la Vergine Maria e i Santi Nicola e Antonino, patrocinanti di questa ricca famiglia di mercanti; questi ultimi, via mare, dall’Oriente, portarono nel nostro paese molti culti di santi tra cui Santa Margherita e Santa Caterina d’Alessandria. Infatti a pochi metri dalla cappella di San Nicola vi è un’altra cappella, dedicata a Santa Margherita, in primo tempo (poi nel 1600 fu dedicata alla Madonna della Libera con l’apposizione del quadro odierno); nel suo interno è ancora visibile un affresco dedicato a Sant’ Antonino. Questa famiglia acquisì, nel 1274 da Carlo I D’Angiò, anche titolo nobiliare di barone.

La famiglia Massa, inoltre, nella Basilica di San Michele Arcangelo ha una cappella fatta costruire da un suo discendente nel 1393, ossia Mons. Pandolfo Massa. Questo nobile arciprete fece realizzare un altare nella cappella con un grande polittico del XVI secolo. Nella pala centrale è rappresentata la crocifissione con la Maddalena, la Vergine Maria e San Giovanni; nelle tavole laterali sono rispettivamente raffigurati a sinistra santa Caterina d’Alessandria e a destra Sant’Antonino Abate. In effetti questa ultima figura è riconducibile, per somiglianza e dettagli pittorici, al Sant’Antonino custodito nella cappella dell’oratorio di San Nicola. In molti testi antichi il polittico presente in Basilica si trovano attribuzioni di questa superba opera all’artista Marco Pino da Siena, mentre invece l’odierna critica ritiene che l’opera sia di bottega napoletana, più precisamente di Silvestro Buono, datato seconda metà del XVI secolo. I santi laterali, cioè Antonino e Caterina, sembrano antecedenti e riconducibili alla pittura di Giovan Angelo Criscuolo, artista formatosi sotto la scuola pittorica del maestro Andrea da Salerno, che si avvicina, nell’ultimo quarto del secolo, a Silvestro Buono.

Ritornando al Sant’ Antonino presente nella cappella dell’oratorio di San Nicola si può dire che il culto fu sostituito nel 1875 dalla nascente Congrega dell’Immacolata e dei Santi Nicola e Luigi. Nello specifico San Luigi Gonzaga sostituì, nel culto della rinata cappella, Sant’Antonino Abate perché meglio rappresentasse il fervore riversato nella nascente congrega di giovani di Piano.

Quel dipinto raffigurante Sant’ Antonino e presente nella cappella di San Nicola, come già detto somigliante a quello nella Basilica di San Michele, era l’ultimo pezzo di quel trittico in legno di ulivo raffigurante i tre Santi protettori della cappella fondata dai Massa; purtroppo nel 2011 fu trafugato insieme ad altri beni della cappella e dell’oratorio. Speriamo in un ritrovamento nei prossimi anni, per il momento si potrebbe comunque ricordare questo santo del primitivo titolo con una funzione religiosa proprio nel giorno della festa del santo patrono di Sorrento, ricordando anche la cara ed eterna figura di don Antonino Guarracino».

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